28 febbraio 2014

Angelo #Sarica (#Confcommercio): «Fare rete è obbligatorio per salvare il #commercio»

Angelo Sarica
Intervista a Angelo Sarica, 39 anni, titolare della Bottegaccia di via Sant’Anselmo ad Aosta, presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio. 

Nella nota che informava del suo insediamento lei chiedeva alla Politica di sapere ascoltare i commercianti. Che cosa avete da dire al mondo della politica?
Sappiamo che oggi stiamo passando un momento molto difficile e per questo chiediamo alla politica di ascoltarci in modo da valutare i nostri progetti di rilancio e aiutarli a realizzarli.

Inoltre accennava ad alcune idee buone ma che si sono un po’ perse per strada…
Ce ne sono diverse. E’ vero che come giovani imprenditori si deve guardare a 360° tutto quello che riguarda il commercio, ma ciò non mi impedisce di notare che proprio nel settore professionale a me più vicino quello dell’enogastronomia ci sono stati alcuni progetti, a mio avviso, su cui sono stati fatti grossi investimenti ma senza sfruttarli completamente. Penso ad esempio al marchio Saveurs du Val d’Aoste.

Ad Aosta sembra mancare una mission, una vocazione…
E’ vero, ma non penso valga soltanto per Aosta. Io viaggio abbastanza e mi rendo conto che in tutta Italia c’è questa disunione, questa mancanza di speranza. E’ invitabile iniziare dagli aspetti più semplici, dall’informazione, dal cercare di crescere a livello qualitativo, professionale e soprattutto si deve fare sistema e unirci per affrontare questo momento.

Dal suo osservatorio qual è lo stato del Commercio nel capoluogo?
La categoria si sta muovendo molto di più Io sono in Confcommercio da molti anni e devo dire che nelle riunioni è cresciuta l’affluenza. La gente è più preoccupata e cerca di aiutarsi di più. E’ un primo segnale di risposta.

E nel resto della Regione?
Ci sono indubbiamente delle realtà particolari. In questa logica ho creato per la prima volta delle delegazioni in quanto ho bisogno di monitorare veramente tutto il territorio. Dalla Bassa Valle a Courmayeur. Sappiamo benissimo che Courmayeur d’inverno vive di una realtà così diversa da non sapere cosa succede a Pont-Saint-Martin o Donnas. Portando avanti un progetto unico si può far crescere la consapevolezza della categoria su tutto il territorio. Io sono convinto che se Courmayeur funziona potrebbero funzionare Aosta, Courmayeur, Villeneuve, Aymavilles.

Lei gestisce un esercizio commerciale fortemente legato al turismo…
Io gestisco la Bottegaccia di via Sant’Anselmo. Un tempo era una gastronomia poi trasformata in una vineria-champagnerie. Oggi puoi acquistare il prodotto e gustarlo.

Lei è sommelier?
Si. Io sono vicepresidente dell’Associazione Sommelier. Una delle convinzioni più profonde è proprio la crescita qualitativa delle persone. Noi oggi abbiamo bisogno di attività in tutta la Valle d’Aosta, ma attività fortemente caratterizzate dal punto di vista professionale. Soltanto questo può darci la forza per andare avanti.

Che cosa può fare un’associazione di categoria in un momento economico difficile come questo?
Quest’anno come associazioni intendiamo prima di tutto fare rete. Creare un sistema di comunicazione rapido a livello regionale. E poi cercheremo di studiare tutti gli strumenti legislativi utili per fare turismo e sistema in modo da poterli sfruttare nella maniera migliore per fare turismo e per fare sistema. Noi puntiamo molto sugli eventi regionali. Ma non vogliamo eventi aggiuntivi, ma vorremmo coordinare meglio l’esistente, soprattutto nel periodo estivo favorendone la promozione attraverso la rete. Vogliamo essere un supporto. Abbiamo diversi progetti da realizzare e per la fine dell’anno contiamo di iniziare a realizzarne alcuni.

Cosa si può suggerire ad un giovane che si lancia in una impresa commerciale.
Ancora oggi ci sono dei giovani che si buttano nell’impresa commerciale. Sicuramente quello che loro auguro e posso loro consigliare è di curare la loro professionalità Se credono in quello che fanno e si qualificano professionalmente sicuramente ce la fanno. Adesso nel commercio questo manca un po’. Io invece sono convinto se si affronta un settore con passione si vince la sfida.

Una novità da annunciare?
Farei un invito e mi rivolgerei a tutti i giovani imprenditori a mettersi in contatto con noi attraverso il sito della Confcommercio. Questo ci aiuterebbe ulteriormente a far sistema.

Un sogno imprenditoriale-associativo da realizzare?
Il nostro sogno è essere indipendenti e non chiudere più niente a nessuno. Non dovere avere più accesso al credito così come avviene oggi. Sarebbe bello che per avviare la tua attività ci fosse qualcuno  che crede nella tua idea e ti aiuta a realizzarla.

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