C'è chi, per andare a lavorare, paga di tasca propria lo spostamento e c'è chi pretende che a pagarlo siano tutti. Desiderio manifestamente scemo ma non è comodo dirlo, almeno per tanti, e si innesta lo show del calimerismo.
ImpresaVda on 1 marzo 2014 alle ore 09:26
ha detto...
????? Pare che FF dubiti della capacità interpretativa di alcuni suoi followers. Oppure ho interpretato male la spiegazione? In un blog economico sarebbe stato invece doveroso un commento sulla sostanza della mia opinione. Andrebbe in direzione non gradita ai pendolari per cui si tace come se si dissertasse sull'inesistenza del francese in Valle oppure sulla copiosità, anche dopo un'operetta tosatrice, dei privilegi assicuratici dallo Stato centralista?
ImpresaVda on 1 marzo 2014 alle ore 22:30
ha detto...
In realtà cominciò a dubitare perfino delle mie capacità interpretative. Non ho capito ad esempio il suo ultimo commento. Vorrei soltanto dirle però che secondo me lei commette un errore a pensare che le risorse economiche derivanti dall'autonomia abbiamo avvantaggiato tutti i valdostani e quindi che il pretendere un servizio pubblico adeguato sia al 100% un piagnucolio da ex-privilegiati. Lei abita in Valle eppure non credo che abbia tratto particolari vantaggi dall'autonomia o no? Crede forse di essere l'unico in tutta la Regione? Se sì me lo deve dimostrare... Ora la "tosatura" ci può stare, ma ci sono molti che di lana ne hanno avuta ben poca in passato...
giancarlo borluzzi
ha detto...
Il mio commento riguardava il fatto che la società non può usare due pesi e due misure per chi può andare solo in auto al posto di lavoro e chi finora ha scelto il treno.Il numero di treni post riduzione costituirebbe un servizio pubblico adeguato, incrementarlo significa far pagare a tutti (tanti treni sono semivuoti e il biglietto non copre i servizi)il costo per beneficiare i soli pendolari: lei ha giocato sui termini "servizio pubblico" (che c'è) e "vantaggi per i pendolari" (che non devono avere solo loro privilegi per andare al lavoro in base al "tanto paga Pantalone").Il riferimento alla tosatura era astratto, come pure quello al francese defunto in Valle anche se ecclesiastici in merito peccano contro l'ottavo comandamento. Ritengo le regioni un tratto burocratico su carte geografiche e in Valle l'autonomia non esiste, sostituita da un insieme di frottole accettate da persone remissive/impreparate/vendute. I vantaggi non esistono e non mi interessa usufruirne.Mi hanno minacciato di morte quando ho chiesto in Parlamento la libertà nelle scelte linguistiche. Abito in Valle e a Torino, tre mesi l'anno sono in giro per il pianeta e rido dei poveretti che vorrebbero attestare quelli tipo me, amanti il solo aspetto montano di questo francobollo d'Italia,come appartenenti a un popolo/comunità valdostana che non esiste se non in menti malate ma fa comodo inventarne l'esistenza per poi scagliare tale invenzione contro lo "Stato centralista" anziché depositarlo nel bidone apposito della spazzatura.
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5 commenti:
C'è chi, per andare a lavorare, paga di tasca propria lo spostamento e c'è chi pretende che a pagarlo siano tutti. Desiderio manifestamente scemo ma non è comodo dirlo, almeno per tanti, e si innesta lo show del calimerismo.
calimerismo
s.m.
Tendenza eccessiva all'autocommiserazione (da Calimero).
????? Pare che FF dubiti della capacità interpretativa di alcuni suoi followers. Oppure ho interpretato male la spiegazione?
In un blog economico sarebbe stato invece doveroso un commento sulla sostanza della mia opinione. Andrebbe in direzione non gradita ai pendolari per cui si tace come se si dissertasse sull'inesistenza del francese in Valle oppure sulla copiosità, anche dopo un'operetta tosatrice, dei privilegi assicuratici dallo Stato centralista?
In realtà cominciò a dubitare perfino delle mie capacità interpretative. Non ho capito ad esempio il suo ultimo commento. Vorrei soltanto dirle però che secondo me lei commette un errore a pensare che le risorse economiche derivanti dall'autonomia abbiamo avvantaggiato tutti i valdostani e quindi che il pretendere un servizio pubblico adeguato sia al 100% un piagnucolio da ex-privilegiati. Lei abita in Valle eppure non credo che abbia tratto particolari vantaggi dall'autonomia o no? Crede forse di essere l'unico in tutta la Regione? Se sì me lo deve dimostrare... Ora la "tosatura" ci può stare, ma ci sono molti che di lana ne hanno avuta ben poca in passato...
Il mio commento riguardava il fatto che la società non può usare due pesi e due misure per chi può andare solo in auto al posto di lavoro e chi finora ha scelto il treno.Il numero di treni post riduzione costituirebbe un servizio pubblico adeguato, incrementarlo significa far pagare a tutti (tanti treni sono semivuoti e il biglietto non copre i servizi)il costo per beneficiare i soli pendolari: lei ha giocato sui termini "servizio pubblico" (che c'è) e "vantaggi per i pendolari" (che non devono avere solo loro privilegi per andare al lavoro in base al "tanto paga Pantalone").Il riferimento alla tosatura era astratto, come pure quello al francese defunto in Valle anche se ecclesiastici in merito peccano contro l'ottavo comandamento. Ritengo le regioni un tratto burocratico su carte geografiche e in Valle l'autonomia non esiste, sostituita da un insieme di frottole accettate da persone remissive/impreparate/vendute. I vantaggi non esistono e non mi interessa usufruirne.Mi hanno minacciato di morte quando ho chiesto in Parlamento la libertà nelle scelte linguistiche. Abito in Valle e a Torino, tre mesi l'anno sono in giro per il pianeta e rido dei poveretti che vorrebbero attestare quelli tipo me, amanti il solo aspetto montano di questo francobollo d'Italia,come appartenenti a un popolo/comunità valdostana che non esiste se non in menti malate ma fa comodo inventarne l'esistenza per poi scagliare tale invenzione contro lo "Stato centralista" anziché depositarlo nel bidone apposito della spazzatura.
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