Secondo un recente rapporto della Banca Mondiale (Paying Taxes 2014 di Ifc e Pwc), il carico fiscale complessivo per le imprese italiane si conferma il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti, contro una media europea scesa dal 42,6% al 41,1% e una media mondiale scesa dal 44,7% al 43,1%. Il rapporto citato esamina i costi per imposte e tasse in capo a un’impresa e il carico amministrativo per i relativi adempimenti. La situazione è ugualmente critica se andiamo ad analizzare il sistema impositivo a livello locale. Con la definizione dei nuovi regimi di fiscalità comunali previsti per l’anno 2014 (TASI, TARI,IMU) le imprese turistico-ricettive registreranno un raddoppio e in alcuni casi un triplicarsi degli importi da pagare rispetto al vecchio sistema.
Sul tema è intervenuto il Presidente degli albergatori valdostani Alessandro Cavaliere.
«Gli albergatori valdostani – sottolinea Cavaliere – sono particolarmente
preoccupati per il continuo aumento del carico fiscale che non solo
disincentiva la nascita di nuove imprese, ma funge da freno per lo sviluppo di
quelle esistenti (che potrebbero invece offrire nuove opportunità di lavoro sul
territorio) e mette in seria difficoltà quelle imprese turistico ricettive che
hanno maggiormente risentito degli effetti della crisi economica in atto,
con il rischio di un vero e proprio default».
«In questo contesto particolarmente preoccupante –
continua il Presidente – non possiamo comunque non riconoscere ed
apprezzare lo sforzo messo in atto dal CELVA e dal Presidente Bruno Giordano
con la costituzione di un tavolo di confronto tra gli enti locali e gli
operatori della ricettività che ha portato alla condivisione ed adozione delle
proposte ADAVA nella formulazione degli schemi di regolamento tipo che il CELVA
ha approvato in questi giorni. Mi riferisco nello specifico alla rateizzazione
e alla ridefinizione delle scadenze impositive a favore delle imprese e
all’introduzione di un principio che prevede la riparametrazione della tassa
rifiuti in capo alle imprese alberghiere attraverso un’applicazione nella
stessa struttura ricettiva di due differenti tariffe: quella più alta applicata
alla sola superficie dell’attività dedicata al ristorante, l’altra (più bassa)
applicata ai metri quadri restanti. Riteniamo ora veramente importante che i singoli Comuni valdostani adottino a livello locale
quanto previsto nei regolamenti approvati dal CELVA».
0 commenti:
Posta un commento