12 marzo 2014

#Valfidi: ruolo, programmazione e prospettive

Andrea Leonardi
Cortesemente il Presidente di Valfidi Andrea Leonardi mi ha permesso di pubblicare sul blog l'articolo che ha scritto per il trimestrale «Valfidi Informa»

Con l’aggravarsi della crisi economica del nostro Paese, i Confidi lamentano di concerto l’aggravarsi delle difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Valfidi è partecipe di tali difficoltà,
sebbene conscia – è questa la mission – che lo sviluppo del mercato delle garanzie sia, se non l’unica, una delle iniziative per la mitigazione del deterioramento del credito.

Non sono mancati interventi di sostegno da parte della Regione Autonoma Valle d’Aosta, si è goduto del potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia statale, si è sperato nel sostegno della Camera di Commercio (sempre in pectore, ma non ancora avvenuto); è però mancata una visione globale del problema per cercare di armonizzare tutte le risorse e le competenze locali.

Si deve pur andare avanti, nell’interesse delle imprese che si attendono quel sostegno così importante per il reperimento di fonti finanziarie. Valfidi sta allora rivedendo il proprio assetto, perché siano migliorate la struttura, l’organizzazione, il patrimonio. La struttura dovrà essere la più snella possibile, pronta alle innovazioni ed alle variazioni socio – economiche e normative.

Valfidi è riuscita a gestire il cambiamento, sempre più dinamico, delle regole: ed è qui che ebbe ad approdare alla iscrizione nell’Elenco provvisorio deli Intermediari Vigilati ex articolo 107 TUB, sottoponendosi al controllo della Vigilanza. Lo ha fatto soprattutto per ottenere un migliore rating esterno – sebbene non ancora interamente riconosciuto dal ceto bancario – con un conseguente utile feedback. 

Per chi non si fosse adeguato, del resto, si sarebbe accentuata la concorrenza, che, nel medio periodo, avrebbe potuto condurre a sostanziali riduzioni di operatività. Piace evidenziare come il rating attribuito ai Confidi non sia eseguito secondo standard procedurali, come accade per le Banche, ma attraverso variabili di qualità e di quantità significative che gli Istituiti di Credito non hanno o non intendono, allo stato,  condividere.

Quello cui si deve tendere, stante la via intrapresa da Valfidi, è rappresentato dalla attuazione di scelte strategiche, ancorché programmate ora e attuate con cadenza di traguardi, che siano adeguate all’ambito competitivo, non certo nei confronti dei Confidi operanti in Valle d’Aosta, ma quanto nei confronti della economia del territorio e delle banche, cui, almeno per ora, Valfidi si è rivolta senza escluderne alcuna.

Certo, una costante sinergia Confidi / Banca assicurerebbe lo sviluppo del cosiddetto merito creditizio
complementare (fornendo il Confidi un rating semplificato pronto ad essere più facilmente soppesato
dalla Banca). Certo da tale sinergia potrebbe derivare una riduzione dei tempi istruttori e un aumento della valutazione della effettiva capacità di rimborso delle imprese, non più limitandosi, l’Ente concedente, alla sola valutazione della garanzia fidejussoria del Confidi. Anche l’organizzazione interna dovrà meritare particolare attenzione. Direttamente connessa con la struttura del Confidi e lo sviluppo della attività sociale,  l’organizzazione interna dovrà guardare alla qualificazione, alla adeguatezza della governance aziendale, alla sostenibilità dell’organigramma del personale dipendente, sempre mirando al raggiungimento dell’equilibrio
economico.

Si deve ottenere e mantenere il bilanciamento tra risultati della produttività e riduzione e/o contenimento dei costi della produzione. Apprezzate le difficoltà di trovare sinergie a livello locale con altri operatori, Valfidi è stata accorta nel selezionare e nel monitorare il credito, ex ante. La gestione del Cliente – socio, ex post, e cioè dopo l’erogazione del credito e il perfezionamento della garanzia, è stata accurata, con costante revisione delle pratiche, indipendentemente dal singolo standing creditizio.

È ancora carente l’ottimizzazione del beneficio della garanzia, poiché carente è stata la conquista di una
maggiore forza contrattuale; non tanto perché il Confidi non si sia ben inserito nel sistema, ma quanto per l’incremento (ancor lieve per Valfidi, ma importante per il mondo degli Intermediari vigilati) delle posizioni incagliate e a sofferenza che non ha permesso di avere un portafoglio clienti di soddisfacente livello.

Per la capacità di Valfidi di valutare i deterioramenti del credito attraverso la attività andamentale della Clientela, più vicina al Confidi che alla Banca, i deterioramenti del credito, sarebbe opportuno rivedere le convenzioni con gli Istituti di credito, con il precipuo interesse di migliorare e dare evidenza ai rispettivi ruoli e responsabilità, precisandone la trasparenza.

Il business è stato mirato al territorio, per la conoscenza dello stesso acquisita nel tempo, per la raccolta di informazioni confidenziali, per l’attenzione riservata alla imprenditoria valdostana. Vi è stato il preventivo attento esame del credito correlato a tecniche di pricing. Il risultato è stato il mantenimento del costo della garanzia, delle commissioni, ormai fermo dal 2010. Non può disconoscersi alle entrate delle commissioni delle garanzie l’importanza di ricavo e la favorevole incidenza sul conto economico; ma altrettanto importante, sotto l’aspetto della integrazione delle entrate, deve essere la gestione degli investimenti, cosa cui Valfidi ha dedicato e dedica particolare attenzione, con l’intento di ridurre il gravame dei costi sulle imprese socie.

D’altra parte – e qui si condivide <Erzegovesi, L. (2008), Smefin tech report, Verso nuovi modelli di equilibrio gestionale dei confidi 107> - la mission dei Confidi viene considerata in un’ottica “mission- riented”
ovvero non “profit-oriented”, in quanto perseguono le finalità di massimizzare i benefici per le imprese associate offrendo alle stesse migliori condizioni di accesso al credito e assistenza per una gestione finanziaria più consapevole, operando con criteri di economicità ma senza fini di lucro.

Valfidi è autosufficiente ed in regola con le indicazioni e le prescrizioni della Vigilanza, giacché è riuscita a mantenere una dinamica reddituale in grado di produrre autofinanziamento; ha provveduto a costanti ed incrementati “fondi rischi”, così da aumentare il proprio grado di erogazione di garanzie; ha incrementato il numero di soci, non tanto per una maggior somma di capitale sociale, ma quanto per l’ampliamento della  possibile area di sostegno; ha ottenuto e disposto di contributi pubblici a favore dei soci.

Con riguardo a quest’ultimo aspetto, Valfidi non può prescindere dal ruolo assunto nei confronti dell’Ente Regione Autonoma Valle d’Aosta (ovvero di altri Enti che vorranno dare ausilio alle imprese) di intermediario nella distribuzione di interventi finanziari e provvidenze. Anzi, non può neppure fare a meno del suffragio fattivo dell’Ente Pubblico Regionale, che non dimentica il ruolo fondamentale dei Confidi vigilati svolto a sostegno delle piccole e medie imprese.

L’organizzazione interna ha previsto (a far data dal 1 gennaio 2014) una intensificazione dei servizi offerti alle imprese; ed in particolare della attività di servizio di consulenza, svolto ora anche presso le sedi delle aziende   se del caso –, mirando alla individuazione degli strumenti finanziari che possono essere utilizzati in stretta connessione con le effettive esigenze di fabbisogno delle imprese stesse. Un compito non facile, vero, ma che è diretto a rendere meno vulnerabili le piccole e medie imprese nei confronti dei terzi finanziatori in un ambito territoriale ristretto, viziato, come nel resto del Paese, dalla forte concentrazione di intenti ed interessi delle banche.

L’idea del 2014 è chiara: Valfidi vuole continuare come Intermediario vigilato con una struttura pronta a recepire le modificazioni di adeguamento normativo e con una organizzazione efficiente per assicurare ai soci tranquillità di riferimento e provvido impiego delle risorse pubbliche, non semplicemente a dispetto del ceto bancario ma a loro garanzia, con la concreta speranza che ciò possa essere utile alla più rinnovata e stretta collaborazione per agevolare le imprese.

È possibile, Signori Soci, dare un segnale di sicurezza del vostro Confidi. È possibile – perché non  continuare a credere? – che l’anno appena avviato porti nuovi segnali di ripresa. Questo è l’augurio che il Consiglio di amministrazione rivolge a tutti. Tante, tante soddisfazioni Vi vengano dalla vostra attività imprenditoriale e professionale, Signori Soci.

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