17 giugno 2014

Rapporto #Bancaditalia: cala ancora il Pil della Valle d'#Aosta


Come ogni anno propongo ai visitatori di ImpresaVda la sintesi del Rapporto della filiale di Aosta della Banca d'Italia, diretta da Gennaro Maria Argirò, su «L'economia della Valle d'Aosta». Il documento è stato presentato questa mattina ai giornalisti e questo pomeriggio in Università. Oltre ad Argirò erano presenti Roberto Cullino, Davide Revelli e Marta Auricchio.

Nel 2013 l'attività economica in Valle d'Aosta si è ulteriormente ridotta. In base alle stime preliminari di Prometeia, il PIL è diminuito dell'1,6 per cento. Era calato del 3,5 per cento nell'anno precedente, secondo i dati Istat.
Sul negativo andamento economico ha influito la perdurante debolezza della domanda interna. La spesa delle famiglie è calata, riflettendo le difficoltà del mercato del lavoro e la debole dinamica dei redditi. Ne hanno risentito sia il commercio sia il turismo. Nei trasporti, i transiti autostradali sono diminuiti. Nell'industria l'attività è stata condizionata negativamente anche dall'ulteriore riduzione delle esportazioni. Nelle costruzioni, la congiuntura è stata negativa sia nel comparto pubblico sia in quello privato. Nel mercato immobiliare sono proseguite le flessioni del numero di transazioni e dei prezzi.
Nel mercato del lavoro l'occupazione è calata per il terzo anno consecutivo. La flessione è stata più forte tra i giovani. Al calo dell'occupazione si è associato un ulteriore aumento del ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Il tasso di disoccupazione è nuovamente salito, attestandosi nella media dell'anno all'8,4 per cento.
Il credito al settore privato lo scorso anno ha continuato a contrarsi. La riduzione dei finanziamenti alle imprese ha interessato tutte le principali branche di attività economica. Alla dinamica negativa hanno contribuito sia la perdurante debolezza della domanda delle aziende, soprattutto nelle costruzioni e per il finanziamento degli investimenti, sia condizioni di offerta ancora improntate alla cautela; peraltro, un'attenuazione del grado di restrizione si sarebbe registrata nella seconda parte del 2013, secondo le indicazioni fornite dagli intermediari. Anche il credito alle famiglie è nuovamente calato, anche se a ritmi meno intensi dell'anno precedente. Il negativo andamento della congiuntura si è riflesso in un ulteriore peggioramento della qualità del credito, che ha interessato sia le imprese sia le famiglie.
Sia i depositi sia i titoli detenuti dalle famiglie consumatrici valdostane presso il sistema bancario hanno fatto registrare lo scorso anno una sostanziale stabilità. Secondo nostre stime, nel 2012 (ultimo anno per il quale sono disponibili i dati), la ricchezza netta pro capite delle famiglie consumatrici e produttrici della regione ammontava a circa 226 mila euro, valore notevolmente superiore alla media italiana. Tra il 2008 e il 2012, tuttavia, tale valore ha iniziato a calare, risentendo degli effetti della crisi sul valore delle attività finanziarie e reali.
Segnalo agli amanti del cartaceo che il Corriere della Valle  in edicola da venerdì  dedicherà uno speciale di quattro pagine al Rapporto di Banca d'Italia e a quello della Camera di Commercio. Chi poi ha tempo e voglia può consultare il testo integrale sul sito di Banca d'Italia. Non escludo di tornare su alcuni temi nei prossimi giorni. 

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