Ospito il secondo di una serie di articoli sul Piano di sviluppo rurale pubblicati sull'ultimo numero dell'Agriculteur valdôtain, il periodico di Coldiretti Valle d'Aosta. Il primo è stato proposto ieri.
L'articolo è a firma del direttore dell'associazione Ezio Mossoni.
La Crisi “batte duro” nel mondo agricolo e il PSR risente di 50 milioni di euro che la Regione aveva destinato come risorse aggiuntive alle misure a superficie nella scorsa programmazione e che non ci sono più. Ci rendiamo conto tutti della crisi economica e della mancanza di risorse. Quando l’Assessore Testolin è andato in Commissione Regionale, l’autunno scorso, a dire che non c’erano più soldi per finanziare la legge di settore non ci siamo stupiti.
Oggi siamo un po’ più stupiti che non si trovino le risorse (anche tramite risparmi altrove, non è necessario per forza denaro fresco) per continuare a sostenere il PSR nella stessa misura. Con il sostegno ridotto il pericolo non è solo quello dell’abbandono delle aziende minori (le maggiori ne potrebbero recuperare parzialmente terra e animali) ma la trasformazione della nostra agricoltura.
Le piccole aziende iniziano a tenersi i capi in fondo valle anche in estate e gli alpeggiatori faticano a trovare i capi per salire. Vuol dire squilibrio nella gestione dei pascoli ( il foraggio viene a mancare in basso e eccede in alto) così come squilibrio nella gestione delle deiezioni ( viceversa troppo letame in basso e troppo poco in alto) e prima o poi chi tiene le vacche in basso potrebbe chiedersi perché allevare una razza come la nostra – che la natura sembra abbia creato per l’alpeggio – se in alpeggio non la manda più e altre razze mangiano uguale ma producono molto di più...quello che l’agricoltura valdostana fa per la società costa molto più che altrove ed è per questo che deve essere sostenuta, la nostra non è semplicemente agricoltura ma è “un sistema” complessivo che, grazie ad una visione strategica lungimirante, abbiamo voluto mantenere e alimentare. Il rischio che si trasformi è rilevante.
L’ho già detto e lo ripeto, spero di sbagliarmi...ai posteri l’ardua sentenza.
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