A destra De Toma |
Ti propongo l'intervista a Riccardo De Toma, vincitore con Rubriking della Start Cup Valle d’Aosta.
Prima di tutto ci spieghi che cosa è rubriking?
Rubriking è un’innovativa rubrica
di contatti generata in modo automatico attraverso un sistema di relazioni
sicuro e garantito. La rubrica statica di vecchia generazione che tutti
conosciamo lascia il posto alla versione più evoluta e dinamica delle address
book. La rubrica diventa un contenitore accessibile ovunque da qualsiasi
dispositivo ed integra poi un sistema di gestione degli eventi, quindi fiere,
meeting e similari, permettendo di creare delle stanze virtuali sicure nelle
quali poter trovare i contatti dell’evento
a cui si sta partecipando e potersi scambiare i biglietti da visita in
maniera dinamica. In conclusione uno strumento multifunzionale che assolve alle
esigenze tipiche delle aziende, dei professionisti, dei privati, in termini sia
di mantenimento che di gestione dei propri contatti.
Come è nata questa
idea?
L’idea è nata da una situazione pratica. Un giorno io mi
trovavo di fronte ad un semaforo in macchina e nella corsia opposta c’era un'altra
auto che attendeva come me il verde. Ad un certo punto io ho riconosciuto l’altro
conducente e lui ha riconosciuto me in quanto si trattava di un mio ex-collega
che non vedevo da diverso tempo, poi è arrivato il verde siamo allora partiti,
e tutti e due abbiamo tentato di telefonarci. Io faccio il numero e mi risponde
la classica voce numero inesistente, mentre a lui gli ha risposto un’altra
persona che, combinazione, aveva memorizzato con il mio stesso nome. A quel
punto mi è venuta l’illuminazione di creare una piattaforma di contatti sempre
aggiornata. In questa maniera con Rubriking non sarebbe successo. Questa è la
vera storia come si dice.
Dal punto di vista
imprenditoriale è il vostro primo tentativo?
Non è proprio il primo. C’è stato un altro progetto che
prendeva il nome da mia figlia Maia e che si chiamava Maiacod. Attraverso l’Università
Microsoft è stata avvertita di questo progetto che era molto similare ad un
altro che stavano già seguendo loro e tra virgolette ci hanno consigliato di
chiuderlo di conseguenza è stata una grande esperienza rimasta in fase
embrionale.
Siete un team
caratterizzato da numerose professionalità…
Ho la fortuna di aver trovato tante persone professionalmente
molto capaci tra l’altro sono tutti talenti estremamente eterogenei: dall’analista
informatico allo sviluppatore da cantina, il classico nerd che sta attaccato al
computer. Poi abbiamo un esperto marketing, un esperto societario, un grafico.
Tra l’altro anche l’età è molto variegata: dal 50enne al ventenne fresco di
scuola se non addirittura studente. La cosa bella è che per il momento stiamo
lavorando tutti gratis e con passione nella speranza di realizzare questa
impresa e a momenti arriverà il momento di chiudere questa prima fase e
iniziare ad avere delle revenue e distribuire degli utili.
Avete collaborato
anche con gli studenti del Politecnico di Verrès. Di cosa si è trattato?
In realtà stiamo ancora collaborando con loro in maniera
molto attiva. Abbiamo infatti già organizzato con loro una joint venture, già
testata con il Politecnico di Torino, ma che con questa realtà un po’ più
piccola e quindi flessibile diventerà un sodalizio molto importante. Il
progetto di collaborazione sta nascendo e crescendo insieme e consiste da parte
nostra nel dare formazione agli studenti in ambito lavorativo in quanto la
maggior parte di noi sono professionisti che hanno un lavoro e permettiamo
perciò a loro di vedere un mondo alternativo a quello dello studio. Nel contempo
per noi è importante in quanto usufruiamo di teste fresche e pensanti che non
fanno mai male al progetto. L’obiettivo alla fine è quello di creare un polo universitario
da mettere a disposizione anche delle altre imprese, soprattutto start up perché
sono quelle che un po’ più sono attente e recettive da questo punto di vista.
Comunque il tutto è ancora in fase di definizione, una parte degli studenti fanno
già parte del team e stanno lavorando sul progetto. Presto faremo degli accordi
un po’ più formali.
Quali sono i passi
successivi della vostra idea imprenditoriale?
Il prossimo primo passo sarà quello di insediarci nell’incubatore
di Pont-Saint-Martin che è un incubatore messo a disposizione dalla Regione
Autonoma Valle d’Aosta proprio per quelle imprese che si definiscono start up in
quanto hanno bisogno di più benzina e di aiuto da tutti. Il passaggio
successivo, sempre facente parte dell’insediamento, è la costituzione della
società vera e propria in quel modo saremo poi pronti a ricevere i primi grossi
finanziamenti da capital angels o da imprenditori illuminati o semplicemente
dai famigliari dopodichè il successivo sarà quello di uscire entro giugno con l’mvp
che non è nient’altro che il prodotto con le funzionalità di base e quindi poi
iniziare a scalare il più possibile e chissà dove si arriverà.
Come farete conoscere il vostro prodotto al mondo delle
imprese?
Ci sono tantissime strategie. Ne
proveremo diverse e quella che fallirà non ci butterà giù e ne seguiremo altre.
L’idea per arrivare alle imprese è che nel momento in cui avremo conquistato una
massa critica di utenti, dando gratuitamente il nostro servizio, e con il
moltiplicarsi dei collegamenti tra gli utenti, il passaparola e quant’altro ci
presenteremo ad eventi di settore presentando il prodotto e a questo punto le
aziende saranno incentivate a presentarsi sulla piattaforma proprio perché
allettate dal numero di clienti potenziali che la piattaforma presenta. Facebook,
tanto per fare un esempio, ha cominciato offrendo un servizio gratuito agli
utenti che piaceva e poi raggiunta la massa
critica elevata che tutti conosciamo è avvenuto che le aziende hanno iniziato a
pensare che quella piattaforma poteva essere utilizzata dalle aziende per
pubblicizzare i propri prodotti.
Come è stata
l’esperienza della start cup Valle d’Aosta?
Stimolante in quanto abbiamo potuto misurarci e così capire
se quello che stavamo facendo aveva un senso. Poi siccome abbiamo anche vinto
ovviamente questo ha dato ulteriore linfa vitale al progetto.
Una novità da annunciare?
Stiamo per chiudere un
finanziamento di circa 150mila euro da un finanziatore che al momento è ancora
segreto e che sembra molto interessato.
Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Se non avessimo dei sogni non
andremmo da nessuna. Io e il mio co-founder Michele Roncaglione stiamo pensando
di realizzare un’innovativa Olivetti, un’Olivetti del futuro nell’Aostavalley.
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