A destra Pier Antonio Genestrone |
Quest'anno l'associazione festeggia 70 anni di vita. Come li avete festeggiati?
Si
tratta di una ricorrenza nazionale che è stata portata in tutte le
regioni e il tour si conclude con noi. Li abbiamo festeggiati il 6 di
febbraio, all'Hotel Billia, presente il Presidente nazionale di
Confcommercio Gianfranco Sangalli e i vicepresidenti nazionali oltre
a tutte le autorità nazionali.
Non dico in 70 anni, ma negli ultimi dieci anni come è cambiato il
Commercio in Valle d'Aosta?
In
70 anni è cambiato tutto nel mondo e in Italia non soltanto in
Commercio e in questi ultimi 10 è nota la crisi che abbiamo
attraversato che non reputo una crisi soltanto economica ma epocale.
E' cambiato il sistema di vita e anche quello di fare commercio. Di
conseguenza occorre mettersi in linea con i tempi perché quello che
c'era fino a qualche anno fa è completamente sparito.
Dal
vostro osservatorio come è lo stato di salute del settore?
La
Valle d'Aosta ha una industria sola che deve essere implementata,
migliorata e modificata ed è il turismo. Il Signore ci ha dato una
Valle impareggiabile per bellezze naturali, ma non abbiamo mai
trasformato il sistema di fare turismo in un percorso industriale. E'
sempre stato un insieme di iniziative neanche legate fra di loro che
sì hanno dato visibilità alla Valle, basta pensare al rinnovo di
tutti gli impianti di risalita, il fenomeno Sky way, evidentemente
però non c'è mai stato un progetto univoco che in qualche modo
percorreva la strada del
turismo. Questo è il primo impegno che dobbiamo prendere per il
futuro anche in mancanza delle risorse che come sappiamo avevamo nel
passato e, quindi, dobbiamo fare rete sapendo che non è più
possibile farlo con le risorse economiche ma con le idee e la
crescita professionale.
Analizzando le varie tipologie chi sta meglio e chi sta peggio?
Partiamo
dal presupposto che questa è una Valle piccola e cioè che al di
fuori dei picchi turistici siamo sempre 120mila abitanti. Il
commercio e non solo, aggiungiamo i pubblici esercizi, i campeggi e
quant'altro, e la collaborazione in atto da sempre con l'Adava dà
vita ad un pacchetto unico. Il sistema di fare commercio e
distribuzione è cambiato nel tempo. Non dimentichiamoci che per
scelta europea, nei limiti delle regole sulla concorrenza, esiste
anche la possibilità di aprire dei supermercati o comunque delle
aree commerciali riconducibili alla grande distribuzione. E allora
come può sopravvivere il commerciante? Migliorando in
professionalità e stando dietro ai tempi. Fra i tanti problemi che
abbiamo c'è l'e-commerce che la fa da padrone. E allora come
riusciamo a mantenere il piccolo commercio? Soltanto crescendo
professionalmente e occupando quegli spazi di volontà del pubblico
di avvicinarsi al negozio piuttosto che comprare la giacca o
l'elettrodomestico via e-commerce.
Qualche
consiglio ad un giovane che vuole dedicarsi all'attività
commerciale?
Tanti
anni fa io avevo la possibilità di fare il bancario. Mio padre è
nato commerciante e io ho scelto la strada di fare il commercio che
da una parte è autonomia di scelta, ma dall'altra è molta fatica
perché noi siamo sommersi oggi più che mai da burocrazia, cosa che
deve cambiare, che ci impegna tantissimo. Inoltre oggi si deve
crescere più che mai in professionalità. Quindi al giovane dico
fare l'imprenditore è una scelta di autonomia ma anche difficile di
sopravvivenza.
In
Valle d'Aosta
come il rapporto con la Grande distribuzione?
Noi
abbiamo in accordo con la Regione legiferato in materia cercando di
limitare se non bloccare la nascita di altri centri commerciali o di
insediamenti della Grande distribuzione. E' stata una scelta di cui
sono stato sempre grato alla parte politica ma che purtroppo il
Governo nazionale ricorrendo alla Corte Costituzionale ha bocciato
legandosi al criterio di liberalizzazione voluto dall'Unione europea.
Allora abbiamo spostato la nostra attenzione sul fatto che comunque
le strutture della Gdo debbano sottostare alle regole previste dal
piano urbanistico comunale. Da quel periodo ad oggi, anche per la
crisi probabilmente, non abbiamo avuto altre iniziative di questo
tipo. Speriamo che sia così sapendo che la concorrenza non si fa
piangendo ma con la professionalità e il fare rete, aspetto,
quest'ultimo, difficile in questa Valle, che per cultura è popolata
da persone molto individualiste e potate a gestire il proprio
orticello. Oggi occorre un campo di tanti orticelli che fanno rete
tra loro. Altrimenti non si va da nessuna parte.
Con l'amministrazione regionale c'è qualche tema di confronto?
Io
parlo sempre di turismo e commercio e, in proposito ci sono due temi
per noi importanti, uno condiviso e uno un po' meno. Il primo
riguarda il fatto che nell'ultimo Consiglio regionale del 2015
l'Assessore al Turismo, Aurelio Marguerettaz, ha annunciato la
creazione di un ente di scopo che dovrebbe gestire al di fuori dei
confini regionali l'immagine della Valle d'Aosta. Non conosciamo
ancora i contenuti di questa legge ma approviamo il fatto che il
turismo debba essere gestito globalmente. Si esce dalla Valle con un
pacchetto unico per vendere la Valle d'Aosta e questo ci trova
d'accordo. Siamo abbastanza in conflittualità per quanto riguarda
il credito. Come tutti ben sanno la Confidi commercianti si è fusa
con quella di Torino creando un polo unico del credito di Piemonte e
Valle d'Aosta per gli interessi degli imprenditori in quanto più si
fa massa e più si riesce ad intervenire in merito al problema del
credito. Non dimentichiamoci che il 93% degli imprenditori valdostani
del commercio, del turismo, dei servizi e dell'artigianato sono
microimprese che da soli non possono affrontare il problema del
credito e delle esigenze di cassa. Tramite questa nostra operazione
potremmo garantire meglio il loro avvicinamento al credito senza
ledere il criterio di rispetto delle autonomie e della nostra realtà
regionale. In parole povere voglio dire che l'accordo Piemonte-Valle
d'Aosta è paritario e dà visibilità alla regionalità delle due
realtà.
Per il 2016 qualche novità da annunciare?
Abbiamo
ideato tre anni fa la manifestazione “Commercianti in festa” che
è iniziata ad Aosta e si è allargata a tutte le realtà del centro
valle. Quest'anno ripartirà questa manifestazione che vuol dire fare
rete, mettere assieme i commercianti, i pubblici esercizi, le
manifestazioni collaterali, promozione non solo in Valle ma pure
all'estero. Un evento che riguarderà quindi Courmayeur, La Thuile,
Aosta, Saint-Vincent, Châtillon, Verrès e Pont-Saint-Martin. Non è
nulla di nuovo, il “fora totte” c'è in tutta Italia, ma
significa comunque mettersi insieme, correre insieme, renderci conto
che non dipende più soltanto dalla parte pubblica ma dalla nostra
volontà di fare di conseguenza reputo questa manifestazione
importante in quanto porta 600 commercianti a lavorare ad un progetto
comune. Cercheremo di coinvolgere anche altre realtà con l'aiuto
della Regione, della Camera di Commercio fino a quando ci sarà viste
le scelte nazionali di taglio delle risorse e anche di altre realtà
associative in quanto il mio impegno da decano delle presidenze è
quello di far capire che la realtà di rappresentanza deve fare un
tavolo di concertazione in quanto l'economia tira tira per tutti, se
va male va male per tutti.
Un
sogno da Imprenditore da realizzare?
Lo
dico a modo mio. Smettiamola di volerci male, vogliamoci bene perché
essere assieme vuol dire sopravvivere.
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