Questa
settimana intervistiamoFlavio
Lanese, inventore, il suo progetto spedybrick è entrato nel mondo
delle start up.
Il
sistema ha continuato ad evolvere passando dalla versione
principalmente concepita per realizzazioni interne (tramezze,
complementi di arredo, ecc..) a quella più strutturale per la
costruzione dei muri perimetrali portanti e antisismici di edifici
anche di dimensioni importanti. Inoltre sono stato invitato a
partecipare a due eventi che hanno dato grande visibilità al
sistema: il D-Nest a Venezia (una fiera internazionale di inventori)
e il SAIE (salone dell'edilizia) a Bologna nella Start
Up Arena
un'area riservata all'innovazione nell'edilizia. Infine ho costituito
la Rewallution che è la Start Up con cui lavoro allo sviluppo di
SpeedyBRICK e altre soluzioni innovative.
Il tuo prodotto ha avuto una eco enorme sui media anche a livello nazionale...
Questa
è stata una fortuna insperata...probabilmente il progetto fa
simpatia perché ispirato ai LEGO con cui hanno giocato tutte le
generazioni dagli anni 60 in poi. E un po' forse anche perché sul
mercato non esiste veramente niente di simile e molti vorrebbero
riscoprire il piacere di "costruirsi le cose da se'" anche
senza dover acquisire competenze tecniche particolari... Infine a
tutti da' un po' fastidio avere in casa muratori, polvere, calcinacci
e tutti i disagi che un cantiere tradizionale comporta, quindi l'idea
di un sistema che evita tutti questi fastidi piace....
Raccontiamo che
cosa è successo in questo anno…
C'è
stata una moltiplicazioni di contatti, dovuta anche alla diffusione
di articoli su internet, sia da parte di potenziali utenti
interessati all'acquisto sia da parte di aziende interessate alla
produzione ed alla commercializzazione. Anche grandi gruppi come la
BASF (industria chimica multinazionale) o la KINGFISHER (grande
distribuzione di materiali edili). Questo non significa però che sia
facile concretizzare in tempi rapidi partnership di qualche tipo. La
strada è lunga ma io non ho fretta e, fortunatamente, neanche
bisogno di monetizzare a tutti i costi il lavoro fatto fin qui.
Intanto il tempo serve a migliorare i prototipi, studiare nuove
soluzioni...ad esempio ho avviato una nuova pratica di brevetto per
un sistema complementare allo SpeedyBRICK per la costruzione di solai
e tetti... Inoltre ho progettato anche la versione in cemento dei
moduli che può essere utilizzata in alternativa ai classici
"blocchetti" (i "molon")
con cui i nostri nonni hanno costruito manufatti di ogni tipo.
Applicando a questi blocchetti le soluzioni del mio brevetto si
possono costruire muri senza essere capaci di fare i muratori e
inoltre i muri fatti così risultano essere in cemento
armato
e quindi molto più robusti di quelli murati con la malta.
Come è stato
avviare una start up? Quali difficoltà e quali vantaggi nel fare
impresa in Valle d'Aosta...
Direi
che in questo caso essere una piccola comunità è risultato di
grande aiuto. In tutte le fasi ho avuto a che fare con uffici in cui,
oltre a conoscere molto del personale, ho riscontrato un clima di
simpatia per il progetto (tutti ne avevano sentito parlare) e quindi
ho ricevuto consigli e disponibilità che hanno semplificato i vari
passaggi.
Rewallution:
perché questo nome?
E'
la fusione delle parole REVOLUTION (rivoluzione) e WALL (muro)...mi
pareva appropriato trattandosi di sistemi di costruzione innovativi
concepiti come superamento di quelli tradizionali...
In questi
giorni di cosa ti stai occupando?
Sto
lavorando alla costruzione dei prototipi della soluzione solaio e
tetto e sto cercando di organizzare un evento che prevede la
costruzione, nell'arco di una sola giornata, di una piccola unità
abitativa che funga da modello per edifici anche più grandi sempre
basati sul sistema SpeedyBRICK. Si tratta di una soluzione idonea
anche a risolvere emergenze abitative come quelle di eventi
calamitosi (Amatrice...) che sono purtroppo di scottante attualità e
per i quali le soluzioni esistenti risultano lente, costose e non
riutilizzabili...
Contatti dall'estero?
Oltre
alla KINGFISHER anglo-indiana ho ricevuto contatti dall'Australia,
dalla Svezia, dalla Francia e dalla Svizzera. Mi mancano purtroppo
gli Stati Uniti a cui guardo con grande interesse perché credo che
il mio sistema sia particolarmente vicino alla cultura americana per
quanto attiene alle costruzioni.
Passato e presente lo abbiamo visto: cosa possiamo dire sul futuro. Almeno da qui a fine anno...
Dovrei
riuscire a redigere, in collaborazione con professionisti esperti, un
Business Plan ed una analisi dei costi per capire se, in alternativa
alla partnership con gruppi industriali già strutturati, sia
percorribile la strada di creare una unità produttiva in Valle
d'Aosta eventualmente in collaborazione con realtà già operanti
nella nostra regione e che abbiano voglia di partecipare a una nuova
avventura.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il
sogno sarebbe quello di riuscire a creare una azienda unendo le
migliori capacità italiane e/o valdostane ed esportare nel mondo un
prodotto ed una soluzione tutta "Made in Italy".
1 commenti:
sarebbe molto importante sapere costi e se sono in produzione. Oppure se si potesse fare una costruzione prova in africa grazie
giorgiobeltrami@virgilio.it
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