24 febbraio 2017

Flavio Lanese racconta #speedybrick un anno dopo...Ora è tempo di #ReWALLution!

Questa settimana intervistiamoFlavio Lanese, inventore, il suo progetto spedybrick è entrato nel mondo delle start up.

Il sistema ha continuato ad evolvere passando dalla versione principalmente concepita per realizzazioni interne (tramezze, complementi di arredo, ecc..) a quella più strutturale per la costruzione dei muri perimetrali portanti e antisismici di edifici anche di dimensioni importanti. Inoltre sono stato invitato a partecipare a due eventi che hanno dato grande visibilità al sistema: il D-Nest a Venezia (una fiera internazionale di inventori) e il SAIE (salone dell'edilizia) a Bologna nella Start Up Arena un'area riservata all'innovazione nell'edilizia. Infine ho costituito la Rewallution che è la Start Up con cui lavoro allo sviluppo di SpeedyBRICK e altre soluzioni innovative.

Il tuo prodotto ha avuto una eco enorme sui media anche a livello nazionale...
Questa è stata una fortuna insperata...probabilmente il progetto fa simpatia perché ispirato ai LEGO con cui hanno giocato tutte le generazioni dagli anni 60 in poi. E un po' forse anche perché sul mercato non esiste veramente niente di simile e molti vorrebbero riscoprire il piacere di "costruirsi le cose da se'" anche senza dover acquisire competenze tecniche particolari... Infine a tutti da' un po' fastidio avere in casa muratori, polvere, calcinacci e tutti i disagi che un cantiere tradizionale comporta, quindi l'idea di un sistema che evita tutti questi fastidi piace....

Raccontiamo che cosa è successo in questo anno…
C'è stata una moltiplicazioni di contatti, dovuta anche alla diffusione di articoli su internet, sia da parte di potenziali utenti interessati all'acquisto sia da parte di aziende interessate alla produzione ed alla commercializzazione. Anche grandi gruppi come la BASF (industria chimica multinazionale) o la KINGFISHER (grande distribuzione di materiali edili). Questo non significa però che sia facile concretizzare in tempi rapidi partnership di qualche tipo. La strada è lunga ma io non ho fretta e, fortunatamente, neanche bisogno di monetizzare a tutti i costi il lavoro fatto fin qui. Intanto il tempo serve a migliorare i prototipi, studiare nuove soluzioni...ad esempio ho avviato una nuova pratica di brevetto per un sistema complementare allo SpeedyBRICK per la costruzione di solai e tetti... Inoltre ho progettato anche la versione in cemento dei moduli che può essere utilizzata in alternativa ai classici "blocchetti" (i "molon") con cui i nostri nonni hanno costruito manufatti di ogni tipo. Applicando a questi blocchetti le soluzioni del mio brevetto si possono costruire muri senza essere capaci di fare i muratori e inoltre i muri fatti così risultano essere in cemento armato e quindi molto più robusti di quelli murati con la malta.

Come è stato avviare una start up? Quali difficoltà e quali vantaggi nel fare impresa in Valle d'Aosta...
Direi che in questo caso essere una piccola comunità è risultato di grande aiuto. In tutte le fasi ho avuto a che fare con uffici in cui, oltre a conoscere molto del personale, ho riscontrato un clima di simpatia per il progetto (tutti ne avevano sentito parlare) e quindi ho ricevuto consigli e disponibilità che hanno semplificato i vari passaggi.

Rewallution: perché questo nome?
E' la fusione delle parole REVOLUTION (rivoluzione) e WALL (muro)...mi pareva appropriato trattandosi di sistemi di costruzione innovativi concepiti come superamento di quelli tradizionali...

In questi giorni di cosa ti stai occupando?
Sto lavorando alla costruzione dei prototipi della soluzione solaio e tetto e sto cercando di organizzare un evento che prevede la costruzione, nell'arco di una sola giornata, di una piccola unità abitativa che funga da modello per edifici anche più grandi sempre basati sul sistema SpeedyBRICK. Si tratta di una soluzione idonea anche a risolvere emergenze abitative come quelle di eventi calamitosi (Amatrice...) che sono purtroppo di scottante attualità e per i quali le soluzioni esistenti risultano lente, costose e non riutilizzabili...

Contatti dall'estero?
Oltre alla KINGFISHER anglo-indiana ho ricevuto contatti dall'Australia, dalla Svezia, dalla Francia e dalla Svizzera. Mi mancano purtroppo gli Stati Uniti a cui guardo con grande interesse perché credo che il mio sistema sia particolarmente vicino alla cultura americana per quanto attiene alle costruzioni.

Passato e presente lo abbiamo visto: cosa possiamo dire sul futuro. Almeno da qui a fine anno...
Dovrei riuscire a redigere, in collaborazione con professionisti esperti, un Business Plan ed una analisi dei costi per capire se, in alternativa alla partnership con gruppi industriali già strutturati, sia percorribile la strada di creare una unità produttiva in Valle d'Aosta eventualmente in collaborazione con realtà già operanti nella nostra regione e che abbiano voglia di partecipare a una nuova avventura.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno sarebbe quello di riuscire a creare una azienda unendo le migliori capacità italiane e/o valdostane ed esportare nel mondo un prodotto ed una soluzione tutta "Made in Italy". 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

sarebbe molto importante sapere costi e se sono in produzione. Oppure se si potesse fare una costruzione prova in africa grazie
giorgiobeltrami@virgilio.it

 

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