Il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni italiani con
meno di cinquemila abitanti. E’ quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola
su “Piccoli comuni e tipicità” presentato l’11 gennaio 2018 dalla
Coldiretti e dalla Fondazione Symbola a Roma, a Palazzo Rospigliosi,
in occasione dell’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo. Il
rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito
fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente
valorizzato e promosso grazie alla nuova legge n. 158/17, a prima firma
Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni.
Un sistema virtuoso che rappresenta ben il 69,7% dei 7977 comuni italiani
e in cui vivono poco più di 10 milioni persone, secondo l’analisi
Coldiretti/Symbola. Il Piemonte è la regione con il maggior numero di
Piccoli Comuni (1067) seguito dalla Lombardia (1055), ma è naturalmente la
Valle d’Aosta a registrare in
percentuale la più alta densità di centri sotto i 5mila abitanti sul totale
regionale.
Ben 270 dei 293 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) italiani
riconosciuti dall’Unione Europea hanno a che fare con i Piccoli Comuni
che, nel dettaglio, garantiscono la produzione di tutti i 52 formaggi a
denominazione, del 97% dei 46 olii extravergini di oliva, del 90% dei 41 salumi
e dei prodotti a base di carne, dell’89% dei 111 ortofrutticoli e cereali e
dell’85% dei 13 prodotti della panetteria e della pasticceria. Ma grazie ai
piccoli centri è garantito anche il 79% dei vini più pregiati che rappresentano
il Made in Italy nel mondo.
Un patrimonio conservato nel tempo dalle 279mila imprese agricole
presenti nei piccoli Comuni con un impegno quotidiano per assicurare la
salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal
dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
«Nella realtà valdostana, il senso di appartenenza
territoriale e l’impegno per la custodia dei valori e della cultura alla base
dei prodotti tipici – evidenzia Richard
Lanièce direttore di Coldiretti Valle d’Aosta presente a Roma per l’evento
– sono da sempre elementi caratterizzanti della comunità locale e del lavoro
degli imprenditori agricoli. La nuova legge rappresenta, grazie al
riconoscimento anche giuridico del valore economico, sociale ed ambientale dei
piccoli comuni, un’ulteriore opportunità per rilanciare e sviluppare i piccoli
comuni ed il loro tessuto imprenditoriale».
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