21 giugno 2018

Giorgio Augusto Neyroz: «con la #Rimchain puntiamo al mercato mondiale»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Giorgio Augusto Neyroz, nella veste di inventore e futuro startupper. L'intervista però è preceduta da un aggiornamento molto importante. 

Rimchain ha infatti vinto il premio Early Stage alla Finale Nazionale dei Giovani Industriali di Rapallo. A seguito della vittoria alla selezione di Firenze che gli ha dato accesso diretto alla finale, lo Startupper Giorgio Augusto Neyroz, Amministarore Unico della Rimchain Srl di Aosta, comunica che in data 8 giugno ha vinto il Premio Early Stage alla finale del Concorso Nazionale GI Startup Contest 2018. Il premio consiste nel Mentoring di un anno alla Startup Valdostana presso la famosa struttura di Business Angels Network di Firenze (BAN) a supporto delle imprese innovative incubate nel Murate Idea Park (MIP) di Firenze. «Questo premio è un grande riconoscimento che i Giovani Industriali italiani, hanno riconosciuto nella creatività e nell’ingegno della mia idea, valutandone positivamente sia le prospettive produttive che la distribuzione sul mercato mondiale. La mia speranza è che il sistema Rimchain (catene da neve pronte all’uso inserite nei mozzi dei camion) possa diventare uno standard, anche perché  garantisce velocità di montaggio e sicurezza sulle strade in condizioni di neve e ghiaccio pressoché immediate; il sistema è disponibile alla bisogna grazie al fatto che le catene sono a pronte e a disposizione inserite nei cerchi, basta estrarle e agganciarle». Rimchain ringrazia la Commissione Nazionale dei Giovani industriali italiani e la Pepiniére des Entreprises ma anche Honestamp, Sanson, Tecnofuni, Subri e Monte Bianco Servizi che credendo nel progetto si sono occupati di sviluppare i prototipi. «Questo premio non è che un punto di partenza perché Rimchain Srl è alla ricerca di partner produttivi ed economici importanti dato il vasto mercato a cui il sistema Rimchain si indirizza».

A seguire il testo dell'intervista come è stata rilasciata durante la trasmissione ImpresaVda su Radio Proposta in Blu.

Prima di tutto parliamo dall’idea: lei ha inventato un nuovo tipo di catena per gomma. Di cosa si tratta e perché è rivoluzionario?
Rivoluzionario forse. Io non ho inventato le catene, ma un sistema che permette di avere le catene sempre pronte, disponibili, veloci da maturare, già posizionate nel cerchio della macchina, o meglio, per ora, in quello del camion.

Nessuno ci aveva pensato prima…
Nella realtà no e difatti a livello di brevettazione non ha avuto problemi di sorta perché era un’idea mai presentata.

Immagino che questa idea sia nata dalla sua grande passione per il mondo del motociclismo?
Ho una passione per il motorismo, sono fotografo del motomondiale da 17 anni, ho iniziato facendo foto di motorismo in Formula Uno, però questa esigenza che sorgeva nelle persone è nata dal fatto che io vivevo a Cervinia, che la mia famiglia aveva un albergo a Cervinia e, quindi, dovevo montare le catene clienti...

Ora però lei vuole produrre queste catene in modo industriale e nasce così Rimchain. Prima di tutto mi piacerebbe sapere perché questo nome?
E’ semplice. In inglese rim significa cerchio e chain catena.

Come è la vita dello startuppers? Lei ha vinto anche la startcup Piemonte-Valle d’Aosta…
Facile, facile non è. Sei seguito ma non è così rosa e fiori. Bisogna muoversi, avere il tempo di muoversi, creare contatti, aggirarsi nei meandri della burocrazia.

Non ha partecipato soltanto ad Aosta...
Recentemente sono stato a Firenze dove ho partecipato alla starcup dei giovani imprenditori e ho vinto la selezione per cui ho avuto accesso di diritto alla finale di Rapallo dell’8 giugno (vedi nota a inizio intervista ndr).

Sul fronte investitori come sta andando?
Ho un paio di investitori interessati, aziende che mi stanno seguendo e che comunque conto di far entrare in partnership anche soltanto la Honestamp di Pont-Saint-Martin che si è occupata di realizzare la prototipazione, il converse engineering e che ringrazio.

Pensa che un tipo di produzione come questa possa rimanere in Valle d’Aosta?
Attualmente siamo incubati nella pépinière di Aosta. L’idea nostra è quella di rimanere in Valle in quanto la Valle ha delle potenzialità e sono presenti imprese innovative. Penso alla Svizzera o all’Austria dove ci sono comunque imprese che, pur sfavorite dal territorio montano, riescono ad essere presenti sul mercato mondiale, per cui perché non noi in Valle d’Aosta.

Il brevetto è europeo?
Di più. Non è mondiale però è puntato su alcuni territori molto importanti e cioè Italia, Europa, Russia, Canada, Stati Uniti, Cina e Giappone. Diciamo che è mondiale dal punto di vista della neve. Poi ci poteva anche essere Corea e Argentina. Comunque la produzione principale si muoverà sul mercato dell’automotive dei mezzi pesanti. E’ più semplice dal punto di vista produttivo perché di cerchi dei camion ce ne sono soltanto due tipi, mentre delle macchine ce ne sono molti di più. In questa maniera si riesce a fare una produzione del cesto che contiene le catene molto più standardizzata e meno complessa dal punto di vista dell’omologazione.

Il sistema Valle d’Aosta la sta aiutando nell’avviare la sua attività?
Direi che mi sostiene. Ci sono degli investitori che ci stanno puntando, a livello amministrativo ci sono delle normative come la legge 14 che possono aiutare i finanziamenti e ai quali sto puntando in quanto le spese ovviamente sono molto significative.

Quali sono i prossimi passi?
Due sono le strade. Una strategica in quanto si tratta di andare a ulteriormente sviluppare le certificazioni e quindi strategico anche per quanto riguarda il prototipo. L’altro passo è quello di muovermi con le aziende di trasporti valdostane che vogliano provare il prodotto e magari diventare partner. Ho già contatti con grosse aziende italiane, ma prima di tutto volevo muovermi sul mercato regionale. In questo momento stiamo cercando di capire quanto può essere la domanda del prodotto. I numeri potrebbero essere importanti.

Un sogno da futuro imprenditore da realizzare?
Il sogno è quello – siccome credo in questo prodotto e sono convinto delel sue qualità – fare in modo che diventi fruibile per tutti. Le catene sono difficili da montare, con questo metodo l’operazione è molto più veloce e possono garantire una maggior sicurezza sulle strade. Mi auguro che questo prodotto sia utilizzato e diventi uno standard. 

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