Questa
settimana proponiamo
l’intervista a
Giorgio
Augusto Neyroz,
nella
veste di inventore e futuro startupper. L'intervista però è preceduta da un aggiornamento molto importante.
Rimchain ha infatti vinto il premio Early Stage alla Finale Nazionale dei Giovani Industriali di Rapallo. A seguito della vittoria alla selezione di Firenze che gli ha dato accesso diretto alla finale, lo Startupper Giorgio Augusto Neyroz, Amministarore Unico della Rimchain Srl di Aosta, comunica che in data 8 giugno ha vinto il Premio Early Stage alla finale del Concorso Nazionale GI Startup Contest 2018. Il premio consiste nel Mentoring di un anno alla Startup Valdostana presso la famosa struttura di Business Angels Network di Firenze (BAN) a supporto delle imprese innovative incubate nel Murate Idea Park (MIP) di Firenze. «Questo premio è un grande riconoscimento che i Giovani Industriali italiani, hanno riconosciuto nella creatività e nell’ingegno della mia idea, valutandone positivamente sia le prospettive produttive che la distribuzione sul mercato mondiale. La mia speranza è che il sistema Rimchain (catene da neve pronte all’uso inserite nei mozzi dei camion) possa diventare uno standard, anche perché garantisce velocità di montaggio e sicurezza sulle strade in condizioni di neve e ghiaccio pressoché immediate; il sistema è disponibile alla bisogna grazie al fatto che le catene sono a pronte e a disposizione inserite nei cerchi, basta estrarle e agganciarle». Rimchain ringrazia la Commissione Nazionale dei Giovani industriali italiani e la Pepiniére des Entreprises ma anche Honestamp, Sanson, Tecnofuni, Subri e Monte Bianco Servizi che credendo nel progetto si sono occupati di sviluppare i prototipi. «Questo premio non è che un punto di partenza perché Rimchain Srl è alla ricerca di partner produttivi ed economici importanti dato il vasto mercato a cui il sistema Rimchain si indirizza».
A seguire il testo dell'intervista come è stata rilasciata durante la trasmissione ImpresaVda su Radio Proposta in Blu.
Rimchain ha infatti vinto il premio Early Stage alla Finale Nazionale dei Giovani Industriali di Rapallo. A seguito della vittoria alla selezione di Firenze che gli ha dato accesso diretto alla finale, lo Startupper Giorgio Augusto Neyroz, Amministarore Unico della Rimchain Srl di Aosta, comunica che in data 8 giugno ha vinto il Premio Early Stage alla finale del Concorso Nazionale GI Startup Contest 2018. Il premio consiste nel Mentoring di un anno alla Startup Valdostana presso la famosa struttura di Business Angels Network di Firenze (BAN) a supporto delle imprese innovative incubate nel Murate Idea Park (MIP) di Firenze. «Questo premio è un grande riconoscimento che i Giovani Industriali italiani, hanno riconosciuto nella creatività e nell’ingegno della mia idea, valutandone positivamente sia le prospettive produttive che la distribuzione sul mercato mondiale. La mia speranza è che il sistema Rimchain (catene da neve pronte all’uso inserite nei mozzi dei camion) possa diventare uno standard, anche perché garantisce velocità di montaggio e sicurezza sulle strade in condizioni di neve e ghiaccio pressoché immediate; il sistema è disponibile alla bisogna grazie al fatto che le catene sono a pronte e a disposizione inserite nei cerchi, basta estrarle e agganciarle». Rimchain ringrazia la Commissione Nazionale dei Giovani industriali italiani e la Pepiniére des Entreprises ma anche Honestamp, Sanson, Tecnofuni, Subri e Monte Bianco Servizi che credendo nel progetto si sono occupati di sviluppare i prototipi. «Questo premio non è che un punto di partenza perché Rimchain Srl è alla ricerca di partner produttivi ed economici importanti dato il vasto mercato a cui il sistema Rimchain si indirizza».
A seguire il testo dell'intervista come è stata rilasciata durante la trasmissione ImpresaVda su Radio Proposta in Blu.
Prima di tutto parliamo dall’idea:
lei ha inventato un nuovo tipo di catena per gomma. Di cosa si tratta
e perché è rivoluzionario?
Rivoluzionario forse. Io non ho inventato le
catene, ma un sistema che permette di avere le catene sempre pronte,
disponibili, veloci da maturare, già posizionate nel cerchio della
macchina, o meglio, per ora, in quello del camion.
Nessuno ci aveva pensato prima…
Nella realtà no e difatti a livello di
brevettazione non ha avuto problemi di sorta perché era un’idea
mai presentata.
Immagino che questa idea sia nata dalla sua
grande passione per il mondo del motociclismo?
Ho una passione per il motorismo, sono
fotografo del motomondiale da 17 anni, ho iniziato facendo foto di
motorismo in Formula Uno, però questa esigenza che sorgeva nelle
persone è nata dal fatto che io vivevo a Cervinia, che la mia
famiglia aveva un albergo a Cervinia e, quindi, dovevo montare le
catene clienti...
Ora
però lei vuole produrre queste catene in modo industriale e nasce
così Rimchain. Prima di tutto mi piacerebbe sapere
perché questo nome?
E’
semplice.
In inglese rim significa cerchio e chain catena.
Come
è la vita dello startuppers? Lei ha vinto anche la startcup
Piemonte-Valle
d’Aosta…
Facile,
facile non è. Sei seguito ma non è così rosa e fiori. Bisogna
muoversi, avere il tempo di muoversi, creare contatti, aggirarsi nei
meandri della burocrazia.
Non
ha partecipato soltanto ad Aosta...
Recentemente
sono stato a Firenze dove ho partecipato alla starcup dei giovani
imprenditori e ho vinto la selezione per cui ho avuto accesso di
diritto alla finale di Rapallo dell’8 giugno (vedi nota a inizio intervista ndr).
Sul fronte investitori come sta andando?
Ho un paio di investitori interessati, aziende
che mi stanno seguendo e che comunque conto di far entrare in
partnership anche soltanto la Honestamp di Pont-Saint-Martin che si è
occupata di realizzare la prototipazione, il converse engineering e
che ringrazio.
Pensa che un tipo di produzione come questa possa rimanere in Valle d’Aosta?
Attualmente
siamo incubati nella pépinière di Aosta. L’idea nostra è quella
di rimanere in Valle in quanto la Valle ha delle potenzialità e sono
presenti imprese innovative. Penso alla Svizzera o all’Austria dove
ci sono comunque imprese che, pur sfavorite dal territorio montano,
riescono ad essere presenti sul mercato mondiale, per cui perché non
noi in Valle d’Aosta.
Il
brevetto è europeo?
Di
più. Non è mondiale però è puntato su alcuni territori molto
importanti e cioè Italia, Europa, Russia, Canada, Stati Uniti, Cina
e Giappone. Diciamo che è mondiale dal punto di vista della neve.
Poi ci poteva anche essere Corea e Argentina. Comunque la produzione
principale si muoverà sul mercato dell’automotive dei mezzi
pesanti. E’ più semplice dal punto di vista produttivo perché di
cerchi dei camion ce ne sono soltanto due tipi, mentre delle macchine
ce ne sono molti di più. In questa maniera si riesce a fare una
produzione del cesto che contiene le catene molto più standardizzata
e meno complessa dal punto di vista dell’omologazione.
Il
sistema Valle d’Aosta la sta aiutando nell’avviare la sua
attività?
Direi
che mi sostiene. Ci sono degli investitori che ci stanno puntando, a
livello amministrativo ci sono delle normative come la legge 14 che
possono aiutare i finanziamenti e ai quali sto puntando in quanto le
spese ovviamente sono molto significative.
Quali
sono i prossimi passi?
Due
sono le strade. Una strategica in quanto si tratta di andare a
ulteriormente sviluppare le certificazioni e quindi strategico anche
per quanto riguarda il prototipo. L’altro passo è quello di
muovermi con le aziende di trasporti valdostane che vogliano provare
il prodotto e magari diventare partner. Ho già contatti con grosse
aziende italiane, ma prima di tutto volevo muovermi sul mercato
regionale. In questo momento stiamo cercando di capire quanto può
essere la domanda del prodotto. I numeri potrebbero essere
importanti.
Un
sogno da
futuro
imprenditore
da
realizzare?
Il
sogno è quello – siccome credo in questo prodotto e sono convinto
delel sue qualità – fare in modo che diventi fruibile per tutti.
Le catene sono difficili
da montare, con questo metodo l’operazione
è molto
più veloce
e possono garantire una maggior
sicurezza
sulle
strade. Mi auguro che questo prodotto sia utilizzato e diventi uno
standard.
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