7 giugno 2018

Jean Claude Mochet (#AostaFactor): «utili in crescita del 23,7%»


Questa settimana proponiamo l’intervista a Jean Claude Mochet, presidente di AostaFactor

Il vostro ultimo bilancio ha fatto registrare un nuovo record...
La Società ha chiuso l’esercizio, il secondo del programmato Piano industriale 2016-2018, con un risultato ante imposte di Euro 6.341.425 (+ 22,5%) che ha determinato, al netto della fiscalità, un utile netto di Euro 4.307.704 (+ 23,7%), realizzando la più importante performance economica della sua storia. Siamo cresciuti. Anche nel 2017 la Società ha proseguito il miglioramento della sua quota di mercato, raggiungendo un turnover di Euro 1.209,9 milioni, in aumento del 14% rispetto all’esercizio precedente. Turnover (Ammontare dei crediti ceduti al Factor). Il positivo andamento del turnover si è riflesso anche sugli impieghi medi, che nel 2017 hanno traguardato Euro 225,9 milioni, in progresso sull’esercizio precedente del 23,3%.

Analizziamolo nel dettaglio...
L’esercizio si è chiuso un utile NETTO di 4.300.000 circa (6,3 milioni di utile lordo). Si tratta ancora una volta del miglior risultato della sua storia, in questo modo anticipando di fatto gli obiettivi del nuovo piano triennale 2016-2018. Come presidente del cda sono molto soddisfatto del risultato e posso testimoniare che la stessa soddisfazione per gli ottimi risultati anche da parte del socio di maggioranza Finaosta e socio di minoranza Banco BPM e soprattutto dall’Amministrazione Regionale che crede molto nel ruolo che la società ha per sostenere le imprese valdostane. Oggi la valle d’Aosta è l’unica regione ad avere una partecipazione di controllo in una società di factoring.

 La vostra quota di mercato è ancora cresciuta. Come si ottengono simili risultati?
Si ottengono per una combinazione di fattori quali: una sempre puntuale e prudente gestione del portafoglio clienti che ha consentito di valorizzare e fidelizzare ulteriormente i rapporti commerciali più meritevoli; un ampliamento e diversificazione dei settori economici sui cui lavoriamo, puntando ad ambiti territoriali interessanti e coerenti con le linee strategiche di mercato; un rafforzamento di partnership commerciali e finanziarie più efficaci e una individuazione della clientela di standing elevato. Il tutto unito alla capacità di assicurare risposte alla clientela in tempi rapidi, considerando la stretta creditizia in atto, rappresenta il punto di forza della nostra consolidata ed apprezzata presenza nel mercato del factoring italiano; un direttore generale di grande professionalità con un network personale importante; un costo della raccolta adeguato e una capacità di fare squadra, caratterizzata anche da giovani molto preparati.

Proviamo a descrivere la vostra tipologia di clientela?
L’azione commerciale è stata caratterizzata dalla ricerca di una diversificazione settoriale e di prodotto, oltre che dal rafforzamento delle partnership nelle aree territoriali più interessanti e profittevoli. In particolare, ci si è affacciati a nuovi settori in positiva evoluzione quali la distribuzione farmaceutica, energia, cantieristica navale oltre ai tradizionali (costruzioni, automotive) L’attività a sostegno delle imprese valdostane è comunque stata potenziata, PMI e imprese artigiane in particolare, intervenendo in favore delle istanze finanziarie provenienti dal tessuto economico locale.

Il vostro piano industriale si può dire realizzato. Cosa manca ancora al suo completamento?
Ci tengo a sottolineare che abbiamo sempre fatto factoring anche con le imprese valdostane. Cosa manca? Se uno guarda i risultati numerici del 2017 può pensare che gli obiettivi del piano triennale 2016-2018 siano stati raggiunti. In realtà tanto lavoro è stato fatto ma ancora tanto deve essere fatto per consolidare la struttura, in particolare quella commerciale fuori valle, per allargare la clientela, per aumentare la maggiore competitività ma anche per far fronte alle novità normative (privacy, anticorruzione, antiriciclaggio e di vigilanza). Le insidie non mancano in un quadro globale non facilmente interpretabile come quello che stiamo vivendo.

Gli ultimi 12 mesi sono stati anche segnati da dinamiche strategiche impreviste. Cosa ci può dire in merito?
In un primo tempo Aosta Factor era stata inserita al pari di tutte e altre partecipate valdostane nella legge regionale 20/2016. Successivamente - e direi per fortuna -, il consiglio regionale l’ha esclusa tenuto conto della particolarità di Aosta Factor. Siamo infatti una società valdostana che lavora per l’85% fuori valle. Noi ci confrontiamo già con il mercato. E poi in quanto partecipata pubblica dobbiamo comunque sempre rispettare certe normative, ad esempio la legge Madia e quindi fare la selezione pubblica per individuare un nuovo direttore generale per il futuro. Iter lungo che ha visto la sua conclusione nel mese di aprile.

Fondamentale il lavoro del Direttore Generale Marziano Bosio...
L’aver attratto in Valle una professionalità di riconosciuto valore ed esperienza, con trascorsi di vertice in importanti grandi gruppi bancari/finanziari, ci ha permesso di guardare al futuro con fiducia e ha aperto in questi anni alla Società nuovi orizzonti operativi e di mercato. Si è trattato di un evento particolarmente significativo per Aosta Factor. Essendo una realtà di dimensioni limitate e con una specializzazione finanziaria, è del tutto evidente che la differenza la fanno le risorse umane. In una piccola società è indubbio che il Direttore Generale è l’anima della società colui che governa il business. Siamo strutturati, ma siamo pur sempre una società di 14 persone. Nel nostro caso si è trattato di una guida manageriale di grande esperienza, che ha dato risultati insperabili sino a qualche tempo fa e che ha soprattutto lavorato per far crescere professionalmente la struttura fatta di giovani ragazzi molto preparati e motivati. Bosio in questi sei anni ha raccolto la sfida valdostana di far crescere Aosta Factor e la professionalità di tutti coloro che lavorano in Aosta Factor e di questo gliene sarò sempre grato!

Prospettive per 2019?
Sicuramente Consolidamento dei risultati ottenuti. E’ la sfida più importante. Per fare questo dobbiamo incrementare le partnership commerciali fuori valle, ma anche valutando la possibilità di instaurare un nostro presidio diretto fuori Valle, nelle aree più attrattive e a più ampio potenziale. Anche il cambio di direzione è un momento particolare

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno che riguarda Aosta Factor è un insieme direi di obiettivi quali consolidare la produzione per garantire una maggiore competitività. Oggi più che mai non ci si può fermare bisogna crescere, rafforzarsi, investire…. Chi si ferma è perduto. Poter quindi consolidare i risultati anche nei prossimi esercizi. Sempre maggiore sostegno agli enti pubblici valdostani. Riprendere il discorso con gli enti locali in merito alla Cessione del credito da parte dei loro fornitori. Sostenere sempre di più gli imprenditori della Valle d’Aosta che lamentano la difficoltà di accesso al sistema creditizio e incontrano ostacoli quotidiani nell’incasso dei loro crediti commerciali e quello che soprattutto mi auguro è che il futuro di Aosta Factor non venga condizionato dall’essere dominato da logiche pubblicistiche ossia che la società non venga imbrigliata dalle normative delle società pubbliche, perdendo la sua efficacissima vocazione al mercato.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web