Questa settimana proponiamo
l’intervista a Jean Claude Mochet, presidente di AostaFactor
Il vostro ultimo bilancio ha fatto registrare un nuovo record...
La Società ha chiuso l’esercizio, il secondo del
programmato Piano industriale 2016-2018, con un risultato ante imposte di Euro
6.341.425 (+ 22,5%) che ha determinato, al netto della fiscalità, un utile
netto di Euro 4.307.704 (+ 23,7%), realizzando la più importante performance
economica della sua storia. Siamo cresciuti. Anche nel 2017 la Società ha
proseguito il miglioramento della sua quota di mercato, raggiungendo un
turnover di Euro 1.209,9 milioni, in aumento del 14% rispetto all’esercizio
precedente. Turnover (Ammontare dei crediti ceduti al Factor). Il positivo
andamento del turnover si è riflesso anche sugli impieghi medi, che nel 2017
hanno traguardato Euro 225,9 milioni, in progresso sull’esercizio precedente
del 23,3%.
Analizziamolo nel dettaglio...
L’esercizio si è chiuso un utile NETTO di 4.300.000
circa (6,3 milioni di utile lordo). Si tratta ancora una volta del miglior risultato
della sua storia, in questo modo anticipando di fatto gli obiettivi del nuovo
piano triennale 2016-2018. Come presidente del cda sono molto soddisfatto del
risultato e posso testimoniare che la stessa soddisfazione per gli ottimi
risultati anche da parte del socio di maggioranza Finaosta e socio di minoranza Banco BPM e soprattutto
dall’Amministrazione Regionale che crede molto nel ruolo che la società ha per
sostenere le imprese valdostane. Oggi la valle d’Aosta è l’unica regione ad
avere una partecipazione di controllo in una società di factoring.
La vostra quota di mercato è ancora cresciuta. Come si ottengono
simili risultati?
Si ottengono per una combinazione di fattori quali:
una sempre puntuale e prudente gestione del portafoglio clienti che ha
consentito di valorizzare e fidelizzare ulteriormente i rapporti commerciali
più meritevoli; un ampliamento e diversificazione dei settori economici sui cui
lavoriamo, puntando ad ambiti territoriali interessanti e coerenti con le linee
strategiche di mercato; un rafforzamento di partnership commerciali e
finanziarie più efficaci e una individuazione della clientela di standing
elevato. Il tutto unito alla capacità di assicurare risposte alla clientela in
tempi rapidi, considerando la stretta creditizia in atto, rappresenta il punto
di forza della nostra consolidata ed apprezzata presenza nel mercato del
factoring italiano; un direttore generale di grande professionalità con un
network personale importante; un costo della raccolta adeguato e una capacità
di fare squadra, caratterizzata anche da giovani molto preparati.
Proviamo a descrivere la vostra tipologia di clientela?
L’azione commerciale è stata caratterizzata dalla
ricerca di una diversificazione settoriale e di prodotto, oltre che dal
rafforzamento delle partnership nelle aree territoriali più interessanti e
profittevoli. In particolare, ci si è affacciati a nuovi settori in positiva
evoluzione quali la distribuzione farmaceutica, energia, cantieristica navale
oltre ai tradizionali (costruzioni, automotive) L’attività a sostegno delle
imprese valdostane è comunque stata potenziata, PMI e imprese artigiane in
particolare, intervenendo in favore delle istanze finanziarie provenienti dal
tessuto economico locale.
Il vostro piano
industriale si può dire realizzato. Cosa manca ancora al suo completamento?
Ci tengo
a sottolineare che abbiamo sempre fatto factoring anche con le imprese
valdostane. Cosa manca? Se uno guarda i risultati numerici del 2017 può pensare
che gli obiettivi del piano triennale 2016-2018 siano stati raggiunti. In
realtà tanto lavoro è stato fatto ma ancora tanto deve essere fatto per consolidare
la struttura, in particolare quella commerciale fuori valle, per allargare la
clientela, per aumentare la maggiore competitività ma anche per far fronte alle
novità normative (privacy, anticorruzione, antiriciclaggio e di vigilanza). Le
insidie non mancano in un quadro globale non facilmente interpretabile come
quello che stiamo vivendo.
Gli ultimi 12
mesi sono stati anche segnati da dinamiche strategiche impreviste. Cosa ci può
dire in merito?
In un primo tempo Aosta Factor era stata inserita
al pari di tutte e altre partecipate valdostane nella legge regionale 20/2016.
Successivamente - e direi per fortuna -, il consiglio regionale l’ha esclusa
tenuto conto della particolarità di Aosta Factor. Siamo infatti una società
valdostana che lavora per l’85% fuori valle. Noi ci confrontiamo già con il
mercato. E poi in quanto partecipata pubblica dobbiamo comunque sempre
rispettare certe normative, ad esempio la legge Madia e quindi fare la
selezione pubblica per individuare un nuovo direttore generale per il futuro. Iter
lungo che ha visto la sua conclusione nel mese di aprile.
Fondamentale il lavoro del Direttore Generale Marziano Bosio...
L’aver attratto in Valle una professionalità di
riconosciuto valore ed esperienza, con trascorsi di vertice in importanti
grandi gruppi bancari/finanziari, ci ha permesso di guardare al futuro con
fiducia e ha aperto in questi anni alla Società nuovi orizzonti operativi e di
mercato. Si è trattato di un evento
particolarmente significativo per Aosta Factor. Essendo una realtà di
dimensioni limitate e con una specializzazione finanziaria, è del tutto
evidente che la differenza la fanno le risorse umane. In una piccola società è indubbio che il Direttore Generale è l’anima
della società colui che governa il business. Siamo strutturati, ma siamo pur
sempre una società di 14 persone. Nel nostro caso si è trattato di una
guida manageriale di grande esperienza, che ha dato risultati insperabili sino
a qualche tempo fa e che ha soprattutto lavorato per far crescere
professionalmente la struttura fatta di giovani ragazzi molto preparati e
motivati. Bosio in questi sei anni ha
raccolto la sfida valdostana di far crescere Aosta Factor e la professionalità di
tutti coloro che lavorano in Aosta Factor e di questo gliene sarò sempre grato!
Prospettive per 2019?
Sicuramente Consolidamento
dei risultati ottenuti. E’ la sfida più importante. Per fare questo dobbiamo incrementare
le partnership commerciali fuori valle, ma anche valutando la possibilità di
instaurare un nostro presidio diretto fuori Valle, nelle aree più attrattive e
a più ampio potenziale. Anche il cambio di direzione è un momento particolare
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno che
riguarda Aosta Factor è un insieme direi di obiettivi quali consolidare la
produzione per garantire una maggiore competitività. Oggi più che mai non ci si
può fermare bisogna crescere, rafforzarsi, investire…. Chi si ferma è perduto. Poter
quindi consolidare i risultati anche nei prossimi esercizi. Sempre maggiore sostegno
agli enti pubblici valdostani. Riprendere il discorso con gli enti locali in
merito alla Cessione del credito da parte dei loro fornitori. Sostenere sempre
di più gli imprenditori della Valle d’Aosta che lamentano la difficoltà di
accesso al sistema creditizio e
incontrano ostacoli quotidiani nell’incasso dei loro crediti commerciali e quello
che soprattutto mi auguro è che il futuro di Aosta Factor non venga
condizionato dall’essere dominato da logiche pubblicistiche ossia che la
società non venga imbrigliata dalle normative delle società pubbliche, perdendo
la sua efficacissima vocazione al mercato.
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