Da sinistra il direttore di Coldiretti Richard Lanièce, il Presidente nazionale Ettore Pradini e quello Regionale Alessio Nicoletta |
Oltre che un
passaggio di testimone quello tra lei e Balicco è anche un passaggio
generazionale…
Un passaggio
condiviso su tutti i fronti, dal presidente uscente, dalla struttura
regionale e da Coldiretti nazionale. Il vero passaggio sta
nell’investimento sul lavoro di squadra a 360° partendo prima dal
consiglio e poi passando alla giunta. Abbiamo cercato di creare
un’equipe dinamica, molto eterogenea che rappresentasse con spirito
e competenza tutti i settori agricoli.
Nel mondo
agricolo stanno crescendo i giovani imprenditori. Questo fa ben
sperare…
A livello nazionale
si registra un boom di giovani imprese agricole. Da uno studio
Coldiretti ci risulta che quasi un’impresa, condotta da under 35,
su dieci (8,4%) opera in agricoltura. Le difficoltà a livello
regionale sono diverse, ma segnali incoraggianti ci sono anche sul
territorio - vedi campagna amica.
Dal suo
osservatorio qual è lo stato di salute del settore?
E’ un momento
particolarmente delicato per il mondo agricolo valdostano, dove alle
già numerose difficoltà di lavorare in un territorio complesso con
elevati costi di gestione e risicati margini di guadagno si sono
aggiunte le incertezze e problematiche collegate al mondo degli aiuti
pubblici al settore. Al punto che troviamo aziende in gravi
difficoltà di liquidità, spesso indebitate con gli Istituti bancari
anche per l'ottenimento di anticipi sui contributi spettanti. Credo
che tutti debbano, ognuno per le sue competenze, lavorare per
semplificare il sistema. Spesso ci si scontra con problematiche e
anomalie dei sistemi informatici nazionali che non riconoscono le
peculiarità delle produzioni agricole valdostane. Questo sistema va
superato con procedure semplici e con tempi certi, in alternativa il
sistema agricolo rischia il collasso.
Qual è il ruolo
di Coldiretti nello scenario italiano?
Ho avuto
l’opportunità di partecipare al 17° Forum internazionale
dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato da Coldiretti a
Cernobbio (Como) lo scorso 19 e 20 ottobre. Questo forum ha sancito
inequivocabilmente la vocazione, della più grande organizzazione di
rappresentanza agricola, ad affrontare a tutto tondo i temi che
interessano gli agricoltori e che possono influire sulla vita delle
imprese, con l’obbiettivo di rendere gli agricoltori sempre più
attori protagonisti all’interno della filiera.
E in quello
valdostano?
L'Associazione
Agricoltori - la Coldiretti ha sempre rappresentato un punto di
riferimento per il mondo agricolo valdostano, in questa fase delicata
bisogna poter guidare il cambiamento che la nostra organizzazione
dovrà affrontare offrendo agli agricoltori valdostani una casa
moderna in cui poter trovare sempre risposte concrete, assistenza e
soddisfazioni.
Ci sono dei temi
che riguardano l’agricoltura che dovrebbero entrare nell’agenda
politica?
Assolutamente si!
primo fra tutti il nuovo piano di sviluppo rurale. Attendiamo con
impazienza l’apertura di un tavolo di lavoro permanente che
indirizzi la discussione del nuovo PSR su casi reali e sulle
problematiche dell’attuale programmazione, il tutto in un’ottica
di semplificazione delle procedure. L’obbiettivo dei tavoli è
quindi di ottenere uno strumento, PSR, su misura per le realtà
agricole valdostane.
Altri aspetti fondamentali che dovrebbero rientrare nell’agenda
politica sono: chiaro riconoscimento dell’emergenza legata ai
danni da fauna selvatica; necessità di completare, in tempi celeri,
i pagamenti dei contributi attesi dal mondo agricolo; non dobbiamo
però dimenticarci della valorizzazione dei prodotti agricoli
valdostani.
Ritornando alla
nomina si tratta ovviamente di una passaggio nel segno della
continuità ma immagino che lei porterà anche un suo contributo
personale come presidenza. Quale sarà?
Come detto in
precedenza credo molto nel lavoro di squadra, oggigiorno
l’agricoltura sta diventando estremamente specializzata/complicata
e quindi per avere un quadro dettagliato delle diverse questioni
diventa particolarmente difficile. Per questa ragione abbiamo scelto
di costituire delle commissioni ad hoc settore per settore
(zootecnico, vitivinicolo, ortofrutticolo e agrituristico). Queste
commissioni sono composte dai nostri associati ed hanno l’obbiettivo
di affrontare ogni singolo aspetto; permettendo un confronto rapido,
reale e puntuale delle diverse questioni aperte ottenendo un’analisi
e un punto di vista chiaro della situazione.
Novità da
segnalare per il 2019?
C’è un progetto
di carattere nazionale di Coldiretti delle attività dell’impresa
agricola: il Portale del Socio, ovvero una piattaforma informatica
che accelera e semplifica la normale amministrazione dell’azienda
agricola. All’interno di questa piattaforma, oltre ad una serie di
informazioni aggiornate in campo agricolo, vi ritroviamo dei servizi
come il Quaderno di Campagna Digitale, strumento fondamentale per una
più corretta gestione degli appezzamenti con anche la possibilità
della registrazione dei trattamenti tramite smartphone. Inoltre il
Quaderno di Campagna Digitale
semplifica anche la
domanda PAC riducendo il rischio di errori e tagli ai premi
comunitari. Un altro servizio fondamentale all’interno del portale
è quello relativo alla fatturazione digitale con un sistema di
gestione integrato con gli uffici Coldiretti al fine di ridurre anche
i tempi di presenza negli uffici per la consegna della
documentazione.
Un sogno
associativo-imprenditoriale da realizzare?
E’ da poco che
rivesto questo ruolo e sono consapevole che tanti sono gli aspetti da
considerare, però mi sento di poter affermare che bisogna fortemente
credere nell’agricoltura valdostana perché ha un potenziale
enorme, purtroppo spesso ancora in parte inespresso. Importante è
favorire le relazioni tra gli agricoltori e tra tutti gli altri
attori presenti sul territorio al fine di trarne un beneficio comune
e contribuire alla difesa e valorizzazione del nostro fondamentale e
strategico settore.
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