24 gennaio 2019

#PodiumEnginering: «puntiamo ad essere una eccellenza mondiale»


Proponiamo l’intervista a Luca Ciancetti della Podium Enginering, società che si occupa di ricerca
e sviluppo nel campo delle tecnologie ibride ed elettriche per autotrazione con sede a Pont-
Saint-Martin. L'intervista è già stata pubblicata sul Corriere della Valle.

Spieghiamo bene di cosa vi occupate... facciamo qualche esempio per i nostri lettori...
Podium è una società che si occupa fondamentalmente di servizi di ingegneria e prototipazione di
esemplari unici e di piccole serie lavorando su tre campi di business ben definiti cioè automobili ad alte prestazioni per utilizzo stradale, elettrificazione e ibridizzazione di qualunque genere di mobilità e quello delle automobili da competizione.

Quindi automotive di nicchia...
Sì assolutamente. E' tutto ciò che riguarda altissime prestazioni e numeri limitati di volumi produttivi.

Prototipazione significa modello base che però, nel nostro caso, spesso è un modello unico...
Esattamente. Spesso succede ed è o l'unico o il primo di una piccola flotta di 4-5 elementi.

Siete nati nel 2011: quando ho intervistato Luca Ciancetti nel 2013 eravate ancora nell’incubatore di impresa di Aosta. Dove siete oggi? E non soltanto dal punto di vista logistico...
Oggi siamo a Pont-Saint-Martin non più nell'incubatore ma in una nostra struttura che ha una  superficie di circa 3500 metri quadri dove si trovano anche delle officine di vetture prototipate. In parallelo a questa crescita anche l'organico è cresciuto da 5 a 50 persone tra soci, collaboratori e dipendenti.

Avete costruito delle reti anche con altre aziende valdostane...
Noi siamo ben inseriti nel tessuto regionale. Sfruttiamo le possibilità che il territorio dà e ci permette di connetterci non soltanto con aziende ma pure con altri player del territorio come il Politecnico di Torino per esempio o che permettono di aggregarsi soprattutto per fare della ricerca, dei progetti che portino un po' di tecnologia nuova.

Quali sono i numeri dell’azienda, oggi?
E' interessante descrivere il parco clienti che è molto internazionale. Molto più del 50% del fatturato deriva da clienti americani o europei, cioè Germania e Inghilterra. La taglia dei clienti sta crescendo. Abbiamo iniziato con piccole forniture per realtà anch'esse piccole e molto localizzate, oggi invece i nostri clienti sono veri costruttori di auto, veri fornitori di tecnologie del mercato dell'auto che magari
ci subappaltano spesso o ci affidano dei lavori di ricerca e sviluppo su tecnologie che vedranno il mercato tra diversi anni.

Il vostro sito prevede la versione russa e quella araba. Avete contatti anche con queste zone?
Ci sono. A oggi però non c'è ancora un vero e proprio business. Il sito lascia intendere che ci stiamo
provando.

In quelle zone stanno lavorando molto con le energie alternative... 
Sicuramente c'è un fermento globale su questo tipo di tecnologie. E da questo punto di vista il mondo
è molto piccolo e perciò abbiamo contatti da tutto il mondo in questo senso.

A cosa state lavorando in questi mesi?
In questo momento siamo impegnati su molti fronti. E' in corso lo sviluppo di cinque vetture per dei
clienti. Quindi ci apprestiamo a vivere un 2019 nel quale dovremo almeno costruire 6-7 prototipi. Alcuni sono già finalizzati dal punto di vista commerciale, ad esempio quello di Amos Automobili, la rassegna della Lancia Delta futurista che tanto ci ha guidato nel 2018 come flag project dell'azienda e poi è sicuramente interessante il grande sviluppo che stiamo facendo per un cliente americano della sua nuova famiglia di vetture, una da competizione e una stradale dedicata al mercato americano.

Il settore della competizione attrae ancora...
Per noi sicuramente rappresenta una buona parte del business.

Altre novità per il 2019?
Abbiamo in questo momento in corso un processo di trasformazione e di crescita dell'azienda molto
forte. L'obiettivo che ci poniamo è quello di diventare per le applicazioni descritte in precedenza un
player di caratura mondiale, quindi apertura di nuovi mercati, magari nella direzione orientale, la Cina che per noi è ancora distante, e sicuramente continuare a finalizzare questa trasformazione da azienda soltanto di fornitura di ingegneria a veri rifornitori di prototipi di piccole serie, quindi lo sviluppo di tutte le infrastrutture di officina messe in piedi e vedere mese dopo mese uscire delle vetture da esse. Credo che nel 2019 faremo un grosso passo in avanti in questa direzione.

Che caratteristiche deve avere un giovane che vuole lavorare con voi?
Fondamentalmente noi abbiamo due tipi di figure operative sui nostri progetti. Da un lato l'ingegneria e il prerequisito è la laurea e le skills che cerchiamo sono intraprendenza e passione, cioè voglia di mettersi in gioco. Questo è un campo in cui la routine non esiste. Il quotidiano è molto variegato e sicuramente la necessità di potersi adattare e avere voglia di intraprendere delle sfide è fondamentale
e poi ci sono altre figure che lavorano presso le nostre officine, cioè persone che giorno dopo giorno montano e sviluppano le nostre vetture e in questo caso occorrono o chi arriva da una esperienza pregressa o se si tratta di un giovane qualcuno che esca da una scuola di formazione di meccanica
o elettronica e che di nuovo abbia voglia di fare un lavoro molto avvincente mettendo della creatività
in quello che fa.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Vogliamo che ci siano delle applicazioni per le quali chiunque nel mondo dica questa cosa la voglia  fare a Podium che siano vetture o sistemi a batteria ad alta prestazione vogliamo legare il nostro nome ad una eccellenza assoluta. E a questo stiamo lavorando.

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