7 febbraio 2019

Elisa Bonandini (#Ebhitech): #innovazione e #glamour

Questa settimana proponiamo l’intervista a Elisa Bonandini, Ceo della EB HiTech, “start up” che opera nel settore dell’abbigliamento termoregolabile. 

Abbigliamento termoregolabile cosa significa?
Noi ci siamo inseriti in questo settore molto innovativo cercando di includere nei nostri prodotti
il meglio della tecnologia al momento attiva a livello mondiale. L’atout è creare dei prodotti  affidabili, potenti e leggerissimi e contemporaneamente anche glamour. In sintesi le qualità peculiari per una collezione quattro stagioni essendo sottili e leggere si prestano ad un utilizzo multiforme perché grazie ad un sistema integrato collegato ad una piccola batteria quando necessiti di calore basta premere un pulsantino e l’indumento mette il caldo nell’intensità desiderata. A questo abbiamo
anche associato una app per mobile che consente di creare un tracking delle proprie prestazioni podistiche, ciclistiche e quant’altro, di calcolare le calorie consumate, di sapere, ad esempio, l’esatta
temperatura che tu hai ai piedi, all’interno della tua calzatura, e con questo sapere per esempio se le solette (nella foto), da noi prodotte, vanno accese e se sì quale intensità.

Come nasce questo interesse per un settore così  particolare?
L’interesse nasce dall’esigenza, vivendo in Valle d’Aosta e avendo un clima ostile gran parte dell’anno, di dare vita a qualcosa che potesse creare benessere a chi patisce le temperature basse.
Ci sono anche questioni patologiche. Io, ad esempio, ho scritto anche un libro sull’ipotiroidismo
e chi ne soffre, si parla del 10% della popolazione, prevalentemente femminile, ha una temperatura
corporea più bassa. Ovviamente la sensazione di freddo è soggettiva. In genere comunque le donne hanno una temperatura di due gradi e mezzo più bassa dell’uomo. Da qui l’interesse per simili capi d’abbigliamento.

Quando l’interesse è diventato idea imprenditoriale?
Lo scorso anno insieme al mio socio Giovanni Andriolo ci è venuta l’idea di creare qualcosa che facesse dimenticare quella brutta sensazione di piedi congelati e corpi intirizziti e, quindi, abbiamo immaginato una linea di prodotti innovativi che producessero benessere agli utilizzatori, una sorta
di emozione, un caldo abbraccio, una specie di centro benessere portatile in un involucro glamour e, quindi, ci siamo messi a fare ricerca e studi molto impegnativi, ho disegnato personalmente tutti i
prodotti e li abbiamo già messi sul mercato.

Incubati in Valle d’Aosta: di certo non un caso...
E’ proprio questa voglia che ci tocca un po’ tutti (sorride, ndr) di andare ai Tropici perché l’inverno
è lungo e sopportare queste temperature basse in Valle d’Aosta è difficile. Comunque i nostri
prodotti sono quattro stagioni…

E siete incubati ad Aosta…
E’ un vantaggio per noi in quanto abbiamo l’appoggio di alcuni esperti, una reception, uno spazio servito, dei tutors che al momento opportuno riescono ad organizzare delle situazioni piacevoli per le
start up incubate.

Immagino che si tratti di un mercato che sta compiendo i primi passi?
E’ un mercato che si muove nei primi passi. A livello europeo è poco conosciuto e abbiamo pochissimi competitor. Ma cerchiamo di fare le cose meglio. Abbiamo una linea di prodotti multiformi, ad esempio dei leggins che scaldano il quadricipite anteriore e posteriore, validi per gli allenamenti sportivi. La nostra linea può essere utile anche a chi soffre di reumatismi. Pensiamo
agli anziani che a volte rimangono in una grande casa e pensano di isolare la casa, risparmiando potrebbero isolare semplicemente il loro corpo.

Un passo indietro: come avete scelto il nome e il simbolo dell’azienda?
E.B ovviamente sta per Elisa Bonandini. In merito al simbolo dopo un’attenta ricerca ho scelto il
simbolo alchemico dell’oro interfacciato a tre righe che per me significano la tecnologia legata a qualcosa di veramente prezioso perché i nostri capi sono davvero creati con il massimo della qualità, fattore che per me è di fondamentale importanza.

A che punto siete nello sviluppo dell’azienda?
In questo momento siamo già attivi sul mercato e in contatto con alcuni importanti distributori sia
italiani che esteri, cioè Germania, Canada, Stati Uniti, Russia, e, forse, anche degli Emirati Arabi.

A cosa state lavorando in questi mesi?
Tutto quello che noi abbiamo in produzione in questo momento rispetta i fondamenti tecnologici
implementati all’inizio della nostra idea. Tutti i nostri capi rispettano una altissima leggerezza,
sono sottili e sono caldissimi. Qualità che possono essere tradotte in una semplicità d’uso e sono anche adattissimi a chi viaggia molto. Posso partire da Aosta fino ai Caraibi e magari sull’aereo
c’è un freddo glaciale e allora puoi prendere il tuo giacchino che sta comodamente nel trolley, lo
indossi e lo adatti alla temperatura che c’è sull’aereo o addirittura andare da un emisfero all’altro con la stessa giacca. Secondo me i nostri prodotti, ad esempio la giacca tecnica con il tessuto membranato si adattano ad un utilizzo annuale. Può essere utile anche a chi vive in zone molto umide in quanto il
tessuto membranato impedisce qualsiasi intemperie. E’ un prodotto che fa del bene e questo è il nostro vantaggio principale.

Novità per il 2019?
Anche se i nostri prodotti sono nuovissimi la ricerca di migliorie è continua. Ad esempio stiamo lavorando alla brevettazione di un accessorio. Abbiamo partecipato con grandissimo successo al salone dello Smau di Milano, importantissimo nel settore della tecnologia.

Innovazione, tecnologia e abbigliamento, indubbiamente un prodotto attrattivo…
Tantissimo. Devo dire che molte grosse aziende si stanno interessando al nostro prodotte. Di  conseguenza il lavoro sui brevetti è fondamentale. In questo senso siamo ben coperti.

Altre iniziative dove eravate presenti?
Abbiamo partecipato alla più grande regata del mondo, la Barcolana, che ogni anno si svolge a Triestre. Avevamo un nostro stand. Da notare che si è trattato di un accesso altamente selezionato. Anche lì abbiamo incontrato l’interesse di alcune associazioni sportive di primissimo livello. Non posso però dire di più.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Arrivare con i nostri vestiti su Marte. Se deve essere un sogno sogniamo veramente alla grande (ride ndr)

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web