Questa settimana proponiamo l'intervista a Luisa Silvestri di Poésie Chocolat Artisanal de Montagne, start up insediata nell’incubatore di Aosta.
Partiamo dal nome: Poésie Chocolat Artisanal de Montagne…
Perché il cioccolato è per noi poesia e parla di montagna, del nostro territorio, della Valle d'Aosta e
delle bellezze della natura.
Questo è il momento del food: ma in cosa una cioccolateria artigianale può distinguersi dalle altre? L'artigiano in genere si differenzia per l'interesse e la cura che pone in ogni singolo prodotto. L'artigiano ripone l'anima nel proprio prodotto, per come la vedo io.
Un passo indietro come è nata questa passione?
La passione per il cioccolato c'è sempre stata ed è diventata un'attività perché sono state unite varie passioni: quella per il cioccolato, il mio grande amore per la montagna e la natura. Quando c'è una grande passione è sempre facile trovare una scusa per avviare una simile attività...
Avevate già una attività legata al settore?
Eravamo già legati al mondo alimentare, conoscevamo il mondo del cioccolato, ma abbiamo studiato
tanto prima di partire. Per tre anni abbiamo fatto tanti corsi in Italia e anche oltre confine con dei francesi molto bravi unendo un po' le varie tradizioni di produzione di cioccolato. Tornando poi alla scusa che abbiamo trovato per cominciare questo sogno c'è anche un libro che leggevo la sera ai miei ragazzi prima di andare a dormire ed è la grande storia di Roald Dahl “La fabbrica di cioccolato”. Da lì è partito questo sogno...
Cosa possiamo definire innovazione nel vostro prodotto....
Di base il nostro prodotto è molto classico. L'innovazione sta nei macchinari utilizzati. Abbiamo scelto una linea innovativa dove i macchinari sono a bassissimo consumo energetico e occupano uno spazio minimo e, quindi, siamo riusciti a mettere su una vera fabbrica di cioccolato in uno spazio relativamente piccolo.
Come siete arrivati all’idea di incubarvi ad Aosta...
La nostra regione fortunatamente ci dà delle opportunità molto grandi che purtroppo vengono sfruttate poco. Noi abbiamo avuto l'opportunità di insediarci alla Pépinières con il nostro progetto innovativo. Lo abbiamo presentato, è stato approvato e ci siamo insediati. Siamo stati molto seguiti. Il team di ragazzi dell'Associazione Brodolini è veramente in gamba. Hanno creduto in noi e ci hanno supportato tanto.
A che punto siete nello sviluppo dell’azienda?
All'inizio, ma già soddisfatti dei risultati ottenuti. Abbiamo distribuito il nostro prodotto in molte località in Valle e stiamo partecipando a molti eventi Infatti venite da un intenso periodo di commercializzazione destinato a proseguire. Siamo stati al Marché Vert Noël che è stata veramente
una grande opportunità per noi. È stato anche bello stare insieme con tutti gli altri artigiani. C'era una
splendida atmosfera e poi si è rivelata per noi un'ottima vetrina per presentare il prodotto. A Sant'Orso eravamo presenti nel Padiglione enogastronomico e per la prima volta sempre nella location del Teatro Romano, in una area dedicata allo street food con una decina di operatori.
Novità per il 2019?
Il 16 e il 17 febbraio saremo a Cogne per la Coppa del Mondo di Sci di Fondo e poi lì proporremo un
nuovo prodotto: il quadrotto, un formato tascabile adatto per l'occasione. Sul fronte della commercializzazione presto saremo anche oltre confine nella zona di Chamonix.
Raccontiamo un vostro prodotto...
Potrei citare la trilogia del gianduiotto con tre tipi di gianduiotti ripieni. Infatti una delle nostre particolarità è il gianduiotto ripieno in questo caso di pistacchio, nocciola e mandorla.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Creare un cioccolato che sia una vera e propria poesia.
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