Questa
settimana proponiamo l’intervista ad Alessandro Ristaino della
start up Sweexo, insediata nell’incubatore di impresa di
Pont-Saint-Martin.
Prima
di tutto spieghiamo il nome: cosa significa Sweexo?
Francamente
ci abbiamo pensato molto. Volevamo un nome fresco e con un suono
accattivante, non un acronimo o una sigla. Alla fine come nelle
migliori tradizioni prima di andare a registrare il nome qualcuno ha
pronunciato Sweexo, ci siamo guardati e l’abbiamo registrato.
Quindi non ha un significato, ma a noi è subito piaciuto, speriamo
di aver centrato il punto.
Come
nasce la vostra azienda?
Volevamo
mettere in pratica la nostra idea di IT. Qualcosa che rendesse
l’informatica semplice, utilizzabile ovunque e che fosse vicina
all’utente. Per questo motivo abbiamo basato le nostre scelte
progettuali pensando ai nostri servizi come Cloud based. E devo dire
che questo mix di requisiti ci ha aperto un mercato molto ampio tra
le micro e piccole aziende, un po’ come siamo noi, che hanno
bisogno di essere reattive ed efficaci nei loro processi.
Voi
operate nel settore dell’ICT...Aprendo il vostro sito colpisce lo
slogan scelta digitale. Cosa volete comunicare?
Scelta
Digitale è il nostro payoff. Oggi le potenzialità sono tante e solo
poche aziende le sfruttano. Si parla molto di industria 4.0, ma non
tutti sanno davvero quali sono i vantaggi. Ad esempio il documento
nativo digitale semplifica molto la gestione documentale ed il
rapporto con i terzi, ma oggi quando vado dai clienti mi parlano
ancora di fotocopie…. C’è molto da lavorare…Oggi il mercato è
infatti complesso, in tutti i settori, noi abbiamo una vision: i dati
al sicuro, disponibili sempre e ovunque!
Qual
è stata la maggior difficoltà in questo periodo di avvio
dell’attività di impresa?
A
differenza di quanto ci aspettassimo, in questo momento, l’elemento
più delicato che stiamo affrontando è il saper gestire al meglio le
nostre risorse, mantenendo un equilibrio virtuoso tra il fatturato e
la qualità del lavoro. Alle volte per mantenere i nostri standard
siamo infatti costretti ad comprimere la nostra sfera privata e
lavorare anche la notte. A tal proposito però ci ha aiutato molto la
macchina a supporto delle startup messa a disposizione dalla Regione
VDA che si è rivelata molto utile con la formazione e le relazioni
messe a disposizione che sono di alto livello.
In
quanti siete attualmente in azienda..
Siamo
3 operativi full time, ad essere sinceri anche oltre, e poi abbiamo 2
consulenti, stiamo cercando di crescere con equilibrio ma non è
semplice….
A
cosa state lavorando in questo periodo?
Stiamo
aggiornando l’architettura di un nostro cliente, un tour operator
con sedi tra la Liguria e il Piemonte, per permettergli di gestire in
maniera più agevoli i contatti e le nuove esigenze di crescita.
Inoltre, cosa non meno importante, di contenere in maniera importante
i costi.
Un
progetto particolare che avete affrontato in questi mesi?
Abbiamo
risolto un problema legato alle postazioni virtuali, ovvero
quelle postazioni condivise in biblioteche, co-working e internet
cafè, garantendo ad ogni utente che ne usufruisce di ritrovarsi un
ambiente simile al suo PC, ma sempre pulito, aggiornato e sicuro. Per
il momento lo abbiamo implementato in una biblioteca, quindi mondo
pubblico, che oggi come mai prima è attento ai temi della privacy e
della sicurezza.
Novità
per il 2019?
Nel
2019 avvieremo un nuovo progetto di ricerca e sviluppo sul mondo IoT
e sensoristica applicata alla produzione, ma con un approccio
diverso. Non daremo infatti solo prodotti, ma vogliamo dare ai nostri
clienti anche il supporto tecnologico e organizzativo che è
imprescindibile nel momento in cui si decide di approcciarsi
all’Industria 4.0, ed aiutarli a mettere in atto quelle azioni
correttive che sanino le lacune produttive o gestionali che creano
inefficienza. Noi vogliamo essere preparati a questo. Non siamo i
primi sul mercato lo sappiamo, ma non eravamo i primi sul mercato
nell’ICT e nel Cloud nel 2016, però ci piacciono le sfide…
Un
sogno imprenditoriale da realizzare?
Oggi
abbiamo realizzato una piccola parte del sogno, le prime cose che ti
dicono ai corsi di formazione per i nuovi imprenditori sono i numeri
delle startup che chiudono e quelle che rimangono in vita… credo il
90% non sopravviva al primo anno. Al futuro guardiamo con ottimismo e
stiamo continuando a crescere con il passaparola dei nostri clienti
soddisfatti, oggi il marketing ed il mercato sono cambiati anche solo
rispetto a 5 anni fa… il mio compito è proprio quello di generare
e mantenere relazioni… il sogno è continuare a crescere ancora per
qualche anno… poi chissà… nuovi stimoli nuovi ambiti di
mercato….
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