22 marzo 2019

#Grandangolo sulle #Professioni in Valle d'Aosta: Gli #Ingegneri

IDENTIKIT DEll'ORDINE DEGLI INGEGNERI


Iscritti totali anno 2018: 451 di cui Albo A (ingegneri con laurea maguistrale 5 anni): n. 439 Albo B (ingegneri con laurea triennale - iunior): n. 12

Composizione del Consiglio Direttivo
Presidente:ing. Corrado CAVALLERO
Vice Presidente: ing. Alberto BETHAZ
 Segretario: ing. Erik CAMOS
 Tesoriere: ing. Sofia ZANCHETTA
Consiglieri: ing. Alexia BENATO; ing. Corrado COMETTO; ing. Camillo DUJANY; ing. Lorenzo NELVA STELLIO; ing. iunior Walter MUSSO;

Il trend nei prossimi anni in termini di iscritti si prevede che sia stazionario, le nuove iscrizioni compensano le cancellazioni

E-Mail: segreteria@ordineingegneriaosta.it; info@ordineingegneriaosta.it; PEC: ordine.aosta@ingpec.eu
Sito internet: 
www.ordineingegneriaosta.it 


INTERVISTA AL PRESIDENTE CORRADO CAVALLERO

Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
La Regione Valle d’Aosta ha sempre avuto una grossa importanza per quanto riguardava l’edificazione, i lavori pubblici e le costruzioni in generale. Ovviamente in questi anni questo mondo è venuto un po’ meno. Anzi ci sono state parecchie riduzioni in termini di denaro pubblico per ciò che riguarda il settore delle costruzioni. Di conseguenza questo è stato determinante sulla categoria creando una situazione di difficoltà. D’altronde in Valle d’Aosta la professione dell’ingegnere era cresciuta molto sulla scia dei lavori pubblici e, a maggior ragione, c’è uno stato di disagio che comunque permane ed è un po’ sotto gli occhi di tutti. Il mondo delle costruzioni è fermo non soltanto per quanto riguarda gli ingegneri, ma per tutto il settore. Si tratta perciò di numerose migliaia di lavoratori.

Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Io ritengo che comunque la professione dell’ingegnere possa andare oltre l’edilizia e il lavoro pubblico. Io ritengo che l’ingegnere abbia una forte formazione culturale e con questa può trovare sbocchi anche al di fuori del mondo delle costruzioni, anche se tutti auspichiamo che riprendano gli investimento in questo settore. Tutto il mondo legato all’industria, alle telecomunicazioni, all’informazione gravita intorno alla figura dell’ingegnere, quindi sarà un ingegnere non più esclusivamente del tipo civile, edile, ma meccanico, informatico, delle telecomunicazioni, volto al mondo industriale.
Esistono nuovi sbocchi professionali?
Sicuramente. Dove c’è tecnologia c’è l’ingegnere. Questo è un mondo dove la tecnologia sta diventando sempre di più preponderante. Quindi io vedo la figura dell’ingegnere come protagonista di quelle che saranno le scelte, le attività e tutto l’indotto che un mondo del genere non può che avere. L’ingegnere ha questa formazione, a mio giudizio molto completa, polivalente e proprio basandosi sulla polivalenza si può compensare in questo momento un settore che non risulta appetibile né trainante con altri che invece lo stanno diventando.

Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Al di là della riforma che l’ha resa obbligatoria per gli ingegneri non è mai venuta meno. Di conseguenza gli ingegneri si sono sempre prodigati, anche prima dei 30 crediti minimi per operare, in corsi di aggiornamento. Del resto noi lavoriamo nel campo della tecnologia di conseguenza non possiamo sicuramente stare al palo. Tutta la formazione che abbiamo in termini di studi universitari costituisce una base che deve essere continuamente aggiornata e implementata. Di conseguenza noi ben volentieri l’abbiamo sempre fatto, lo facciamo tutt’ora e continueremo a farlo. Un contatto anche con l’industria per noi è importante. Sapere quelle che sono le nuove tendenze nelle produzioni aiutano l’ingegnere-progettista a poter entrare con nuove dinamiche, nuove modalità nel mondo del lavoro.

Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Io sono ottimista. La professione da ingegnere sicuramente garantisce degli sbocchi. Bisogna guardare però ad un orizzonte più ampio. Non esiste soltanto l’ingegnere come spesso abbiamo inteso, cioè soltanto edile o civile. Come dicevo prima esiste anche l’ingegnere delle telecomunicazioni, della tecnologia, non parliamo poi dei problemi ambientali e di quelli energetici. Quindi i giovani possono sicuramente avere grosse soddisfazioni da questo settore di studi, anche perché, come ripeto, c’è una formazione di base importante. Culturalmente valida che consente sicuramente delle possibilità di lavoro ampie. Anche la formazione all’estero è sempre auspicabile perché ci si confronta con realtà diverse dalle nostre. Sono tanti i programmi che permettono di completare gli studi all’estero. Sono soluzioni che devono essere perseguite.

Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Direi proprio di no. La nostra cassa è sostenibile, ben strutturata, gestita con oculatezza. Non vedo nessun problema di questo genere.

Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
Il mondo digitale da noi è sempre esistito. La mia generazione è passata dal tecnigrafo al lavoro computer di conseguenza il mondo digitale è sempre stato presente nella vita professionale di un ingegnere. Sono stati proprio gli ingegneri a diffondere questo mondo in tutti i settori del mondo produttivo. Sono strettamente legati. E’ una realtà in cui non possiamo non essere che protagonisti. Tantissimi ingegneri sviluppano software a livello industriale.

Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
La professione è assolutamente un valore che ha una rilevanza notevole. Il professionista si occupa di tanti aspetti. Quante realtà non si possono probabilmente permettere un ingegnere come dipendente e di conseguenza optano per un consulente che opera su più aziende. Un professionista attivo nel privato, nel pubblico. Che si deve orientare a 360°. Io continuo a vedere nel mondo professionale una possibilità di sviluppo e una notevole correlazione con quella che è la società civile. Ricordiamo che gli Ordini servono a tutelare non soltanto i professionisti iscritti, ma anche il cittadino perché garantiscono al cittadino le professionalità necessarie per poter adempiere a quelli che sono i loro bisogni. La nostra attività è rivolta anche all’esterno, alla tutela del cittadino. Noi dobbiamo aprirci. Facciamo anche dei convegni aperti alla cittadinanza su temi più specifici come l’architettura, il mondo delle costruzioni, i grandi impianti. Sicuramente l’Ordine ha questa valenza.

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