Confermati alla Presidenza Giuseppe Balicco di Nus e alla vice-Presidenza Raffaella Quendoz di Gressan. Gli altri amministratori eletti dall’Assemblea, per il prossimo quinquennio sono Dalbard Remo di Pollein, De Zordo Adele di Verrès, Denarier Marino di Avise, Diemoz Italo di La Salle, Dondeynaz Marcello di Verrès, Lanièce Angelo di Champdepraz, Mossoni Ezio di Aosta, Perraillon Yves di Chambave. Faranno, inoltre, parte del Consiglio Direttivo Nicoletta Alessio di Fénis e Vacquin Savino di Brusson, su designazione di Coldiretti Aosta, e Pascal Daniele su designazione della Amministrazione Regionale. La Dottoressa Daniela Martorina segue l’organizzazione amministrativa con incarico di Direttore. «Da una parte la soddisfazione per il riconoscimento del lavoro sinora fatto, dall’altra le preoccupazioni per poter sostenere adeguatamente il mondo agricolo in un momento tanto difficile» questo il primo commento di Balicco dopo la riconferma.
Balicco ha voluto anche «ringraziare i colleghi amministratori, la struttura e le banche convenzionate, tutti elementi senza i quali non sarebbe possibile fornire l’adeguata assistenza». Balicco ha poi sottolineato alcune preoccupazioni rispetto al dibattito locale e nazionale «incentrato esclusivamente sulla creazione di grandi soggetti vigilati dalla Banca d’Italia, frutto di fusioni resesi necessarie a seguito dell’innalzamento dei parametri richiesti. Un dibattito che escluderebbe, ad oggi, le realtà più piccole come la nostra che - grazie ad una buona patrimonializzazione e una gestione snella - sono, invece, ancora fondamentali per molte piccole aziende agricole. Il nostro futuro di confidi minore sarà definito, - ha concluso Balicco - con l’ufficializzazione delle norme attuative di un decreto del 2010 che, a nove anni di distanza, ancora non hanno visto la luce, sempre nella speranza che tali norme non rappresentino esclusivamente oneri ed impegni ma anche la possibilità, per le piccole e sane realtà come la nostra, di continuare a prestare – al meglio – i propri servizi alle aziende associate».
Il Confidi Agricoltori è nato nel 1981 su iniziativa di Coldiretti Valle d’Aosta al fine di fornire
intermediazione bancaria e consulenza finanziaria alle aziende agricole della Regione. Oggi conta
circa 260 soci ed eroga garanzie per circa 9, 5 milioni di Euro. Il settore zootecnico, come da previsione, costituisce il settore di attività con il maggior peso delle garanzie in essere con ben il 79%
del totale. Una buona crescita si è registrata per le produzioni ortofrutticole e la coltivazione della
piante officinali (8%) oltre ad un aumento nel settore vitivinicolo (6%), tra i fiori all’occhiello
della realtà valdostana. Gli affidamenti a breve erogati nell’ultimo anno sono stati pari a circa € 2,
9 milioni mentre i finanziamenti (a medio e lungo termine) sono risultati pari a circa € 2, 1 milioni
per un importo complessivo di affidamenti in essere pari a circa € 17, 8 milioni. Le garanzie in essere
ammontano complessivamente a circa € 9, 5 milioni a fronte di un patrimonio netto del Consorzio di oltre € 3, 7 milioni. Gli Istituti convenzionati sono BCCV, Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di
Sondrio, e Finaosta. Gli utenti possono trovare, presso il Confidi, diverse agevolazioni; naturalmente
la partecipazione alle garanzie, ma anche costi di istruttoria estremamente accessibili, riduzione
delle procedure burocratiche e un iter procedurale molto rapido al fine di poter erogare finanziamenti, aperture di credito e anticipazioni sui premi comunitari spettanti alle imprese agricole nel minor tempo possibile. In questo scenario va rimarcato come anche nel 2018, in maniera ormai sistematica
e cronica, gli agricoltori abbiano dovuto affrontare il problema dei contributi AGEA - un sistema
che da anni non riesce a dare garanzie sugli importi dei contributi e sui tempi di erogazione degli
stessi. Proprio per far fronte a questa criticità il Confidi Agricoltori ha continuato ad offrire il
suo prodotto specifico – anticipazioni PSR e PAC - con garanzia all’80% ed abbattimento dei costi
commissionali (0, 25% al posto del 0, 60%): un prodotto che nel corso del 2018 ha visto l’erogazione
di finanziamenti per quasi € 1, 4 milioni.
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