Questa settimana proponiamo l'intervista ad Alberto Bois della Ivit Energia.
Di cosa si occupa Ivit Energia?
È un’azienda nata l'anno scorso che pone le sue radici in una storica impresa valdostana che è la Ivit, (Impresa Valdostana Impermeabilizzazione Terrazzi ) che da più di 40 anni opera ell'edilizia, soprattutto nel settore degli isolamenti e delle impermeabilizzazioni e, appunto, nella riqualificazione energetica cioè negli isolamenti a cappotto. C'è stata una sorta di ricambio generazionale e abbiamo cercato di rendere questa attività un po' più innovativa, siamo cioè andati a cercare quegli strumenti che le imprese tradizionali non hanno. Il nostro obiettivo è stato quello di affiancare i progettisti già nella fase di progettazione per proporre i prodotti e le soluzioni sia per le impermeabilizzazioni che per gli isolamenti. Il nostro target principale sono i condomini. Dall'anno scorso operiamo con degli operai specializzati che hanno anche fatto dei corsi di formazione ad hoc.
Per i condomini ci sono delle proposte che meritano di essere valutate. . .
Ci sono delle proposte normative e fiscali che sono nate a gennaio dell'anno scorso e riguardano la
cessione della detrazione fiscale. Farei però un passo indietro. Molto spesso quando affrontiamo un
intervento molto grande su un condominio si parla spesso di grandi cifre, però occorre sempre pensare che l'intervento di riqualificazione a cappotto del più del 25% della superficie dell'involucro gode del beneficio fiscale del 75%. Questo significa che un lavoro di 100mila euro dal condomino sarà pagato 25mila. In Valle d'Aosta, poi, abbiamo uno strumento molto potente rispetto alle altre regioni italiane che è il finanziamento Finaosta con un tasso agevolato. Questo permette di fare un finanziamento su tutto quanto l'importo con un tasso agevolato e il condomino riceve ogni anno dalla detrazione fiscale il 75% dell'importo. Quindi, pagando soltanto il 25%, se pensiamo che quel 25% è proprio la quota di energia che andiamo a risparmiare sul consumo di riscaldamento, è facile capire che la spesa del singolo condomino rimane costante. Di conseguenza un intervento molto grande, magari da 300-400mila euro, se bilanciato nel modo corretto fa sì che il condominio non se ne accorga e continui a pagare la sua abituale spesa condominiale. Va ricordato che non è soltanto il lavoro dell'isolamento a cappotto che è in detrazione ma pure tutti quei costi tecnici e quelle documentazioni - la progettazione, l'efficientamento, la Scia - che sono necessarie affinché la pratica Enea sia completata nel modo corretto e si possa aderire al regime di detrazione fiscale. Questo è a nostro avviso uno degli strumenti che possono dare una grande mano all'edilizia. Si è capito benissimo che non è più possibile continuare a costruire per poi vendere, tenuto anche conto della crisi di mercato molto accentuata, ma l'edilizia si sta spostando verso la riqualificazione del patrimonio immobiliare già esistente. E per farlo può essere importante affiancare i tecnici dal punto
di vista dei prodotti. Non significa essere legati ad un fornitore, ma poter dare anche quelle garanzie,
per esempio l'antincendio, necessarie per l'isolamento dell’involucro di un condominio. Dobbiamo
pensare che non usiamo soltanto delle lane di vetro, ma soprattutto, proprio per ridurre i costi, dei
materiali plastici, come il polistirene espanso che è comunque infiammabile.
Qual è la normativa?
In questo caso la normativa presuppone che non sia applicato soltanto il polistirolo, ma che tutto quanto il ciclo, che è composto da collante, rasante, rete, finitura, debba avere una sua certificazione. È una situazione diversa rispetto a quella dell'impresario tradizionale che andava a prendere l'isolante da una parte perché gli costava meno o il collante da un'altra parte, ma è necessario fornire un approccio più preciso.
Un lavoro fatto che vi ha particolarmente gratificato?
Sono tanti. Uno dei più importanti è quello che abbiamo eseguito l'anno scorso in Viale Federico
Chabod ad Aosta, dove ci siamo occupati della riqualificazione di un intero condominio. È stato gratificante dal punto di vista estetico perché in collaborazione con il Direttore dei Lavori e l'Architetto Progettista è uscito fuori un lavoro un po' diverso dagli altri. Abbiamo rivestito completamente il condominio. Dal punto di vista pratico la scorsa settimana mi sono recato da
uno dei condomini per un lavoro di dettaglio e gli ho chiesto come era andata. E mi hanno detto che quest'anno non hanno acceso il riscaldamento. Chiaramente sono in una condizione favorevole, cioè tra due piani riscaldati, però molto spesso si pensa che sostituire i serramenti sia la soluzione di base per mantenere il caldo, ma questi tengono 4-5-6 metri quadri rispetto a tutto l'involucro. E si deve pensare che i muri non isolati sono una di quelle incidenze importanti che portano il freddo all'interno, ma soprattutto non permettono al calore di rimanere all'interno. La soddisfazione
sta proprio in questo, cioè nel fare un lavoro che funziona. La proposta ovviamente non è fatta soltanto ai condomini, ma anche alle abitazioni private. È giusto ricordare che cerchiamo anche di
accompagnare il cliente nell'individuare le soluzioni finanziarie in grado di aiutare nel pagamento.
Da quest'anno c'è un argomento molto nuovo, cioè quello della cessione della detrazione fiscale....
Un tema nuovo che dà anche adito a tante speculazioni. Il nostro approccio è di continuare a lavorare in modo specializzato e professionale e quando si tratta di argomenti di questo tipo di prenderli in considerazione e proporli a patto che sia tutto definito nero su bianco.
Novità per il 2019?
Stiamo cercando di raggiungere la certificazione ESCO, cioè Energy Service Company. In Valle ce ne
sono non più di due ed è una certificazione che potrebbe aprirci le porte per proporre interventi alle
amministrazioni pubbliche. La Esco gode di regimi fiscali particolari, è un tipo di impresa innovativa.
È tutto molto complesso in quanto si deve sottostare a determinate caratteristiche, avere determinate
certificazioni e questo non si sposa tanto con il quotidiano, con il seguire i cantieri, gli operai e tutto il resto. Cercheremo di farlo entro quest'anno. Questo è un po’ un mio sogno, cioè proiettare questa ditta di 40 anni verso il futuro. L'impresa nell'edilizia non può fermarsi, deve sempre innovare.
Il mantenimento della professionalità deve essere continuo...
È importantissimo. Noi abbiamo dei dipendenti storici e uno degli obiettivi di quest'anno è poter affiancare delle figure giovani che abbiano intenzione di imparare un mestiere che troppo spesso è
eseguito da personale di scarsa professionalità. Ne approfitto anche per parlare di innovazione in
quanto uno dei prodotti che sicuramente entrerà in commercio nei prossimi anni per quanto riguarda
gli isolamenti, sono i materiali a cambio di fase. Sono materiali inerti additivati con paraffina
che hanno un coefficiente termico, a differenza degli isolanti normali, che varia a seconda della inversione termica, cioè hanno un coefficiente mentre la temperatura sale ed un altro mentre scende. È straordinario poterli utilizzare, ma è difficile farlo dal punto di vista normativo in quanto non avendo un coefficiente fisso è difficoltoso normarli. Per paradosso al momento sono troppo innovativi. Vanno testati, ma daranno grandi soddisfazioni. Negli Stati Uniti li usano e ci sono ditte, anche in Valle, che stanno cominciando a proporli, magari non ancora sul mercato aostano. Tutto
sta nel cominciare a fare un prototipo dimostrando che questi prodotti funzionano.
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