Da sinistra Bisone e Di Taranto |
Questa settimana proponiamo l’intervista a Sergio Bisone della Peakjet, start up insediata nell’incubatore di Pont– Saint–Martin.
Perché Peakjet?
Il nome PeakJet racchiude la parola PEAK (picco, vetta) per la nostra passione per la montagna e perché in ogni impresa bisogna avere un obbiettivo a cui tendere. E la parola JET che è il concetto alla base della tecnologia di stampa a getto d'inchiostro, tecnologia sulla quale sono basate le stampanti che noi produciamo. Perché è stata costituita?... perché siamo due amici che, usciti dalle precedenti esperienze di lavoro, hanno decido di mettere in gioco la propria esperienza e professionalità per un progetto proprio imprenditoriale.
Come nasce il vostro interesse per un simile settore?
Noi arriviamo da settori diversi, automazione bancaria (Bisone) e abbigliamento (Di Taranto), ma siamo sempre stati attenti e curiosi verso tutto ciò che riguarda la tecnologia, quindi quando ci si è presentata l'occasione di affacciarci al settore della stampa digitale, potendo spaziare dalla stampa vera e propria alla deposizione di materiale per l'additive manufacturing, ne abbiamo colto le potenzialità.
Piccolo passo indietro: voi siete una start up nata da una start up...
Siamo stati coinvolti in questo proprio da una startup che è uscita l'anno scorso dal periodo di incubazione presso la Pepiniere di Pont-Saint- Martin, ovvero la THALLOSJET, che sviluppa
inchiostri e li vende con il proprio marchio.
Come vi relazionate con la casa madre?
Non è esattamente "la casa madre" nel senso che siamo due società assolutamente distinte, ma sicuramente ci sta facendo un po' da "mamma", accompagnandoci in questo percorso. La sinergia con loro è fondamentale: noi proponiamo delle stampanti per usi professionali, dalla stampa serigrafica, alla stampa sul cibo, alla deposizione di grafene o materiale biomedico,... applicazioni per le quali Thallosjet produce l'inchiostro e ha le conoscenze per veicolarlo attraverso una testina di stampa.
Questa sinergia fa in modo che noi possiamo fornire un pacchetto completo di HW, SW e inchiostri,
studiati e realizzati su misura per l'applicazione richiesta. Questo è il vero punto di forza della PeakJet, che caratterizza la nostra proposta e sul quale non abbiamo molti concorrenti.
È un mercato molto competitivo: quali sono le carte che ritenete di poter giocare?
Il mercato della stampa è molto competitivo, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di fare concorrenza ai giganti della stampa. Vogliamo fornire soluzioni di stampa complete, che si adattino
il più possibile alle esigenze dei clienti, coprendo quei settori di nicchia che sono più facili da aggredire per aziende piccole come la nostra. Crediamo di poter avere un ruolo grazie alla capacità di adattare il nostro prodotto. Siamo piccoli ma per questo flessibili e dinamici: è una società giovane
ma abbiamo alle spalle una solida esperienza industriale.
A cosa state lavorando in questo momento?
Stiamo lavorando su due fronti: da un lato stabilizzare i due prodotti che abbiamo in catalogo, sia dal punto di vista industriale che commerciale, dall’altro sviluppare la nuova generazione di macchina, lavoro che verrà svolto a Pont.
Quali sono i settori più promettenti?
Il settore food è molto importante: le stampanti vengono usate per decorare torte, dolci, ecc. Il secondo settore per importanza per PeakJet è la stampa serigrafica, per la decorazione del tessile. Ma riteniamo che anche il settore scientifico (deposizione di materiale, additive manufacturing) ci stia
dando dei segnali positivi e, anche se più lento a muoversi dei precedenti, è tecnologicamente molto stimolante.
Novità per il 2019 o addirittura per il 2020?
Il 2019 è l'anno della partenza, quindi sicuramente ci sarà l'inizio delle attività a Pont–Saint– Martin e vorremmo concludere la fase di stabilizzazione dei prodotti, proponendoci come partner affidabili sul
mercato. L'anno prossimo vogliamo proprio uscire con il prodotto nuovo, basato su testine di nuova concezione, più veloci, più precise.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
La nostra idea è che un'impresa debba svilupparsi all'interno di un tessuto sociale ed economico al quale restituire ricchezza sotto diverse forme: lavoro, conoscenza, formazione... Per questo ci piace
molto l'idea di poter lavorare insieme a società ed istituzioni del territorio nel quale viviamo, siamo cresciuti e dal quale, a nostra volta, abbiamo ricevuto ricchezza sotto diverse forme.
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