Nel
vostro nome c’è un gioco di parole che va spiegato...
Significa
bluetooth ticketing cioè sistemi di controllo accessi. Pensate alle
stazioni sciistiche. La nostra intenenzione è di sviluppare un
controllo accessi non più basato sui classici ticket card, Fnc
piuttosto che cartacei, qrcode e via dicendo, ma utilizzare il nostro
smartphone, dal quale ormai non ci separiamo più, come strumento
della verifica del controllo accessi.
Come
siete arrivati ad interessarvi a questo settore?
Su
esperienze pregresse. Il nostro è un team di professionisti che
lavorano già nell'ambito delle tecnologie del controllo accessi in
particolare dei comprensori sciistici. Il
nostro Direttore Generale è l'ingegnere Paolo Serra che ha lavorato
per 20 anni come responsabile tecnico di una grossa stazione
sciistica del Piemonte dopodichè c'è un team di ingegneri
informatici che lavora per una azienda che si chiama weconstudio che
si occupano di sistemi di eticketing, quindi sistemi di biglietteria
online, app e per l'appunto tutto quello che riguarda i sistemi di
bigliettazione sulle nuove tecnologi e e questi si è aggiunto un
partner industriale la Alfi di Borgo Ticino che è stata la prima
azienda in Italia a sviluppare un sistema di controllo accessi per le
località sciistiche in particolare il Dolomiten Super Ski nel
lontano 1974.
Come
arrivate a Pont-Saint-Martin?
Nell'ottica
di questo progetto di sviluppo di sistema di controllo accessi in
ambito bluetooth abbiamo incrociato quasi per caso un call della
Valle d'Aosta per l'insediamento di aziende innovative nell'ambito
della montagna e, in particolare, della dematerializzazione. Ci siamo
visto il bando cucit addosso e allora abbiamo partecipato vincendolo.
E così ci siamo insediati a Pont-Saint-Martin con la possibilità di
avere a chilometro zero tutta una serie di comprensori sciistici.
Una
delle parole magiche del vostro settore è “dematerializzazione”...
E'
il fatto di avere qualcosa che non si tocca più con mano, ad esempio
la classica card skypass diventa qualcosa di virtuale che abbiamo a
bordo del nostro smartphone. Tutti gli anni in Valle d'Aosta si
buttano o consumano 350mila carte sky pass. In Italia circa 5
milioni, in Europa 50. Un aspetto green oggi molto importante e che
va tenuto in considerazione. Se poi guardiamo ad un contesto più
ampio pensate a quanti comprano il viaggio o il biglietto aereo
tramite lo smartphone. Il flusso di andare a lavorare con uno
smartphone nell'ottica della dematerializzazione è sempre più nella
presente nella vita di tutti noi.
Non
ho idea delle dimensioni del comparto...C’è molta concorrenza?
La
concorrenza è importante. Però per quanto riguarda il nostro
specifico caso per quanto ne sappiamo dalle indagini di mercato fatte
siamo i primi nel mondo ad aver sviluppato questa tecnologia. C'è un
problema effettivamente tecnico nell'ambito dei comprensori sciistici
o dei sistemi di controllo accessi in genere in quanto rispetto alle
tradionali card FNC dove si trattava di una tecnologia di prossimità
con grosse antenne che leggevano fino ad un massimo di 30-40
centimetri oggi con il bluetooth leggiamo anche a 50 metri e quindi
le classiche situazione di fila o di code sono difficilmente
affrontabili con le tecnologie standard, mentre noi abbiamo
realizzato una soluzione che riesce ad identificare la persona con il
proprio telefono esclusivamente quando si trova in prossimità del
varco con il classico effetto Start Trek di un cilindro attorno al
tornello riusciamo a gestire questo che è il classico problema di
controllo accessi con una tecnologi ainnovativa come il bluetooth.
Vi state preparando a una fase test: in cosa consiste?
Come
tutte le tecnologia fortemente innovative prima di un lancio in
produzione occorrono delle installazioni in betatest e ci apprestiamo
con il prossimo inverno a fare le prime in Francia e in Italia. Il
mondo dei comprensori sciistici è un banco di prova molto
attendibile anche perchè banalmente le condizioni meteo sono sempre
estreme e quindi una soluzione che funzioni in questo contesto
dovrebbe funzionare dappertutto.
Pensate
di specializzarvi nel settore dei comprensori sciistici?
La
roadmap era che i comprensori sciistici fossero uno step 1.0 sui
quali stiamo investendo, convinti che possa sparigliare le carte e
avere un ottimo successo. In realtà lo step 2.0 era di lavorare
anche sul trasporto pubblico e sulla gestione degli eventi, degli
stadi di tutto quello che è nell'ambito del divertimento. In
quest'ultimo settore abbiamo riscontrato un fortissimo interesse
dovendo anticipare i prodotti relativi a questi ambiti perchè
effettivamente il richiamo dell'innovazione è stato forte e molti
hanno riconosciuto che il sistema da noi creato è molto valido.
Pensate soltanto al classico problema dimentico tutto a casa, ma il
cellulare non lo dimentico mai. Inoltre in certi settori il biglietto
è ceduto di nascosto, mentre il telefono no. Quindi anche il
fenomeno del bagarinaggio è messo in difficoltà.
Novità
per il 2019 o addirittura per il 2020?
Ci
prepariamo alla fase test nell'inerno 2019/2020 e poi dopo dal 2020
in poi speriamo in una produzione su vasta scala cercando di proporre
la nostra tecnologia a livello di comprensori sciistici non solo
italiani, ma pure oltreconfine, la Francia, molto attenta questa
tecnologia, e poi andando a lavorare su tutto ciò che è trasporto
pubblico nelle metropoli italiane. Non nascondiamo che anche da
oltreoceano gli attestati di stima e i contatti si sono rivelati
importanti anche a livello di player mondiali che hanno cercato il
contatto con noi per capire meglio il funzionamento della tecnologia.
Stiamo tessendo una tela di rapporti commerciali che ci porteranno a
proporci a livello davvero mondiali per il 2020.
L'ingegneria
informatica apre molte strade...
Elettronica
ed informatica, quest'ultima poi è una materia trasversale che si
applica in tutti i settori. Ben vengano le candidature in quanto sono
figure molto ricercate e a dispetto di quello che si sente dire noi
facciamo molta fatica a trovare candiodatu da ssumere e completare il
nostro organico.
Un
sogno imprenditoriale da realizzare?
In
un intervallo di tempo breve di sparigliare le carte in quello che è
un mercato molto chiuso, di provare a fare bingo in un settore che da
vent'anni ha bisogno di innovazione e si è un po' fossilizzato su
delle tecnologie che funzionano molto bene ma vanno migliorate. Sul
lungo periodo, volendo dare una risposta marzulliana, il fatto di
continuare a dimostrare ai ragazzi che in Italia c'è la possibilità
di fare impresa, cercando di vedere la straodinarietà di questa
nostra nazionae così bistrattata. Non c'è bisogno di andare
all'estero per riuscire a creare qualcosa in cui credere e in cui
investire.
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