5 luglio 2019

Davide Barberis (#Blueticketing): «Sulle piste di #sci con lo #smartphone»


Proponiamo l'intervista a Davide Barberis di Blueticketing.

Nel vostro nome c’è un gioco di parole che va spiegato...
Significa bluetooth ticketing cioè sistemi di controllo accessi. Pensate alle stazioni sciistiche. La nostra intenenzione è di sviluppare un controllo accessi non più basato sui classici ticket card, Fnc piuttosto che cartacei, qrcode e via dicendo, ma utilizzare il nostro smartphone, dal quale ormai non ci separiamo più, come strumento della verifica del controllo accessi.

Come siete arrivati ad interessarvi a questo settore?
Su esperienze pregresse. Il nostro è un team di professionisti che lavorano già nell'ambito delle tecnologie del controllo accessi in particolare dei comprensori sciistici. Il nostro Direttore Generale è l'ingegnere Paolo Serra che ha lavorato per 20 anni come responsabile tecnico di una grossa stazione sciistica del Piemonte dopodichè c'è un team di ingegneri informatici che lavora per una azienda che si chiama weconstudio che si occupano di sistemi di eticketing, quindi sistemi di biglietteria online, app e per l'appunto tutto quello che riguarda i sistemi di bigliettazione sulle nuove tecnologi e e questi si è aggiunto un partner industriale la Alfi di Borgo Ticino che è stata la prima azienda in Italia a sviluppare un sistema di controllo accessi per le località sciistiche in particolare il Dolomiten Super Ski nel lontano 1974.

Come arrivate a Pont-Saint-Martin?
Nell'ottica di questo progetto di sviluppo di sistema di controllo accessi in ambito bluetooth abbiamo incrociato quasi per caso un call della Valle d'Aosta per l'insediamento di aziende innovative nell'ambito della montagna e, in particolare, della dematerializzazione. Ci siamo visto il bando cucit addosso e allora abbiamo partecipato vincendolo. E così ci siamo insediati a Pont-Saint-Martin con la possibilità di avere a chilometro zero tutta una serie di comprensori sciistici.

Una delle parole magiche del vostro settore è “dematerializzazione”...
E' il fatto di avere qualcosa che non si tocca più con mano, ad esempio la classica card skypass diventa qualcosa di virtuale che abbiamo a bordo del nostro smartphone. Tutti gli anni in Valle d'Aosta si buttano o consumano 350mila carte sky pass. In Italia circa 5 milioni, in Europa 50. Un aspetto green oggi molto importante e che va tenuto in considerazione. Se poi guardiamo ad un contesto più ampio pensate a quanti comprano il viaggio o il biglietto aereo tramite lo smartphone. Il flusso di andare a lavorare con uno smartphone nell'ottica della dematerializzazione è sempre più nella presente nella vita di tutti noi.

Non ho idea delle dimensioni del comparto...C’è molta concorrenza?
La concorrenza è importante. Però per quanto riguarda il nostro specifico caso per quanto ne sappiamo dalle indagini di mercato fatte siamo i primi nel mondo ad aver sviluppato questa tecnologia. C'è un problema effettivamente tecnico nell'ambito dei comprensori sciistici o dei sistemi di controllo accessi in genere in quanto rispetto alle tradionali card FNC dove si trattava di una tecnologia di prossimità con grosse antenne che leggevano fino ad un massimo di 30-40 centimetri oggi con il bluetooth leggiamo anche a 50 metri e quindi le classiche situazione di fila o di code sono difficilmente affrontabili con le tecnologie standard, mentre noi abbiamo realizzato una soluzione che riesce ad identificare la persona con il proprio telefono esclusivamente quando si trova in prossimità del varco con il classico effetto Start Trek di un cilindro attorno al tornello riusciamo a gestire questo che è il classico problema di controllo accessi con una tecnologi ainnovativa come il bluetooth.

Vi state preparando a una fase test: in cosa consiste?
Come tutte le tecnologia fortemente innovative prima di un lancio in produzione occorrono delle installazioni in betatest e ci apprestiamo con il prossimo inverno a fare le prime in Francia e in Italia. Il mondo dei comprensori sciistici è un banco di prova molto attendibile anche perchè banalmente le condizioni meteo sono sempre estreme e quindi una soluzione che funzioni in questo contesto dovrebbe funzionare dappertutto.

Pensate di specializzarvi nel settore dei comprensori sciistici?
La roadmap era che i comprensori sciistici fossero uno step 1.0 sui quali stiamo investendo, convinti che possa sparigliare le carte e avere un ottimo successo. In realtà lo step 2.0 era di lavorare anche sul trasporto pubblico e sulla gestione degli eventi, degli stadi di tutto quello che è nell'ambito del divertimento. In quest'ultimo settore abbiamo riscontrato un fortissimo interesse dovendo anticipare i prodotti relativi a questi ambiti perchè effettivamente il richiamo dell'innovazione è stato forte e molti hanno riconosciuto che il sistema da noi creato è molto valido. Pensate soltanto al classico problema dimentico tutto a casa, ma il cellulare non lo dimentico mai. Inoltre in certi settori il biglietto è ceduto di nascosto, mentre il telefono no. Quindi anche il fenomeno del bagarinaggio è messo in difficoltà.

Novità per il 2019 o addirittura per il 2020?
Ci prepariamo alla fase test nell'inerno 2019/2020 e poi dopo dal 2020 in poi speriamo in una produzione su vasta scala cercando di proporre la nostra tecnologia a livello di comprensori sciistici non solo italiani, ma pure oltreconfine, la Francia, molto attenta questa tecnologia, e poi andando a lavorare su tutto ciò che è trasporto pubblico nelle metropoli italiane. Non nascondiamo che anche da oltreoceano gli attestati di stima e i contatti si sono rivelati importanti anche a livello di player mondiali che hanno cercato il contatto con noi per capire meglio il funzionamento della tecnologia. Stiamo tessendo una tela di rapporti commerciali che ci porteranno a proporci a livello davvero mondiali per il 2020.

L'ingegneria informatica apre molte strade...
Elettronica ed informatica, quest'ultima poi è una materia trasversale che si applica in tutti i settori. Ben vengano le candidature in quanto sono figure molto ricercate e a dispetto di quello che si sente dire noi facciamo molta fatica a trovare candiodatu da ssumere e completare il nostro organico.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
In un intervallo di tempo breve di sparigliare le carte in quello che è un mercato molto chiuso, di provare a fare bingo in un settore che da vent'anni ha bisogno di innovazione e si è un po' fossilizzato su delle tecnologie che funzionano molto bene ma vanno migliorate. Sul lungo periodo, volendo dare una risposta marzulliana, il fatto di continuare a dimostrare ai ragazzi che in Italia c'è la possibilità di fare impresa, cercando di vedere la straodinarietà di questa nostra nazionae così bistrattata. Non c'è bisogno di andare all'estero per riuscire a creare qualcosa in cui credere e in cui investire.

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