11 novembre 2007

Quendoz: si deve fare massa critica





Jean Louis Quendoz, 33 anni, laureato in economia e commercio, è dal 2000 con la sorella Michèle, 35, alla guida della azienda di famiglia, attiva nel settore dei servizi ecologici: dalla raccolta e trasporto rifiuti urbani e speciali per gli enti locali alle bonifiche ambientali. Quendoz crede nella necessità di fare massa critica e in questa logica alla fine del 2005 la società, ha acquisito il ramo valdostano di azienda della Aimeri facendo lievitare da subito il fatturato passato da tre a sette milioni e il numero di occupati pari a circa 90 unità. «Per essere competitivi con certi colossi nazionali del settore – sottolinea Quendoz - siamo costretti a crescere e non escludo nel futuro la possibilità di nuove acquisizioni sul territorio regionale. E’ una strada obbligata anche perché si deve acquisire una grossa capacità finanziaria poiché il mercato richiede grossi investimenti».
La Quendoz è in una forte fase di espansione tanto da aver detto di no negli ultimi anni a molte offerte di acquisizione. «Per ora intendiamo giocarci la partita fino in fondo e riteniamo di avere ancora molto da dire». Paradossalmente proprio le difficoltà derivanti dalla morfologia del territorio valdostano hanno permesso all’azienda di rimanere sul mercato. «I margini di guadagno sono evidentemente più ridotti rispetto ad altre realtà – spiega Quendoz – ma costituiscono anche una forte barriera di entrata per chi fosse interessato al mercato valdostano. Senza un appoggio logistico in loco chi arriva da fuori è inevitabilmente svantaggiato».
L’azienda, che dal mese di dicembre ha la sua sede amministrativa a Jovençan in un capannone di 1200 metri quadri (mentre la sede operativa è a Nus, su un spazio di 9000 metri quadri), lavora soprattutto con le pubbliche amministrazioni. «Quotidianamente ci confrontiamo con appalti-concorso che richiedono di essere in grado di proporre l’intervento di attrezzature sempre più nuove e di moderna tecnologia che diano garanzie in termini di sicurezza del lavoro e dell’impatto ambientale. Inoltre spesso ciò che si scrive quando si partecipa ad un appalto diventa più importante di ciò che si fa» sottolinea Quendoz.
Il giovane imprenditore non manca però di sottolineare come anche la Valle d’Aosta rispetto al territorio nazionale non si sottragga ad un certo eccesso di burocratizzazione della vita imprenditoriale. «Per ogni scelta economica – spiega Quendoz – è necessario coinvolgere l’amministrazione pubblica che non è sempre ben disposta verso l’imprenditoria. Spesso alcuni enti della pubblica amministrazione dovrebbero dialogare tra di loro ma non lo fanno e si finisce per scaricare sul privato l’onere di collaborare con la pubblica amministrazione. E così il privato si sente in una posizione di inferiorità».
Al di là di queste difficoltà Quendoz evidenzia l’impegno aziendale per offrire un servizio di alta qualità «in modo da fidelizzare l’ente pubblico». «Il nostro fiore all’occhiello – conclude Quendoz – è costituito dallo svolgimento dei servizi di raccolta e trasporto rifiuti e di igiene urbana svolti nella città di Aosta. Questo ci ha portato ad attuare una serie di servizi altamente tecnologici con l’ausilio di attrezzature di ultima generazione: sistemi di localizzazione satellitare, pesatura connessa a un software di gestione dei report, utilizzo di automezzi e attrezzature specifiche a motore elettrico, sgombero neve e spargimento di cloruro di sodio necessari a mantenere in stato di sicurezza e di piena operatività tutte le zone interessate, spazzamento meccanizzato di strade, vicoli e marciapiedi, attività di spurgo, caditoie, pozzetti, griglie stradali, servizio di diserbo con prodotti approvati e certificati, attività di consulenza e di assistenza tecnica». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 12 aprile 2007)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E molto apprezzabile e interessante l intervista del giornalista del corriere della sera sulle problematiche della gestione e smaltimento dei rifiuti della citta d'aosta all imprenditore Quendoz ma vorrei poter approffondire il discorso conoscendo la situazione contrattuale degli operatori ecologici dell azienda quendoz.I 90 dipendenti quale forma contrattuale hanno?Sono tutelati in caso di malattia infortunio dal datore di lavoro?Sono tutti a tempo indeterminato?utilizzano i dispositivi di antiinfortunistica?Le mie domande costituiscono un solo scopo informativo e potrebbero essere un valido suggerimento per una nuova intervista o un nuovo argomento a chi molto piu in grado di me di poter portare a conoscenza del pubblico la figura dell operatore ecologico

ImpresaVda on 20 luglio 2008 alle ore 18:30 ha detto...

L'approfondimento della figura dell'operatore ecologico è un tema interessante su cui prometto che tornerò. Ricordo soltanto che i commenti anonimi non sono da me particolarmente apprezzati. Tuttavia data la natura informativa del post ho immaginato che chi ha scritto non ritenesse così fondamentale mettere il proprio nome e cognome. Una piccola precisazione: il giornale in questione è il Corriere della Valle e non il Corriere della Sera. Settimanale che si trova in tutte le edicole della Valle. Si tratta però di un lapsus calami comune a molti.

 

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