30 novembre 2007

Spunti di riflessione - 1

Partendo da giornali e agenzie proponiamo alcuni temi di dibattito per il fine settimana. Cliccate su «commenti» al termine di questo articolo (o post per i blogger) per farmi conoscere le vostre opinioni (anche contrastanti) sugli argomenti da me proposti. Nel frattempo vi auguro un buon week-end.

Fontina d’alpeggio: il prezzo è giusto?
(ANSA) - AOSTA, 27 NOV - Sono stati raccolti 2.500 euro destinati al Banco Alimentare con le 10 fontine d'alpeggio messe all'asta ieri nell'ambito di Golosaria, la rassegna di cultura e gusto organizzata dal Club di Papillon di Paolo Massobrio. Le dieci forme finaliste del concorso Reina de la Fontina d'alpage 2007, premiate domenica a Saint Christophe, sono state valutate 125 euro al kg ed assegnate ai ristoratori presenti in sala per la premiazione delle "Corone radiose" ovvero delle migliori tavole, della Guida Critica Golosa di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta 2008 di Paolo Massobrio. (ANSA).

Piero Roullet, titolare dell’albergo Bellevue di Cogne e in passato Presidente dell’associazione albergatori e primo presidente della Camera di Commercio, ci segnala questa notizia in quanto testimone oculare. «Al di là dell’aspetto benefico – sottolinea Roullet - io che ho partecipato all’iniziativa Piero Roullet, titolare dell’albergo Bellevue di Cogne e in passato Presidente dell’associazione albergatori e primo presidente della Camera di Commercio, ci segnala questa notizia in quanto testimone oculare. «Al di là dell’aspetto benefico – sottolinea Roullet - io che ho partecipato all’iniziativa ho potuto constatare che se la nostra fontina è ben presentata come è avvenuto a Golosaria dove il prodotto è stato prima degustato in modo professionale con degustazioni guidate a cura dell’Assessorato all’Agricoltura, poi è stato valorizzato indicando il nome del produttore, dell’alpeggio, specificandone le qualità e le caratteristiche, può spuntare prezzi al produttore decisamente superiori agli attuali 8 euro al chilo. E’ chiaro che non penso che la fontina possa essere venduta a 125 euro, tuttavia è possibile sperare in un prezzo migliore per il prodotto di altissima qualità. Ci tengo infatti a sottolineare che gli acquirenti erano tutti ristoratori di conseguenza non potevano non avere anche un occhio al mercato. Ben tre lotti, ad esempio, sono stati acquistati dal titolare del «Gener Neuv» di Asti, locale con una stella Michelin e ogni ristoratore dopo la degustazione ha puntato al lotto ritenuto migliore per caratteristiche organolettiche di grande pregio. Fatto che in certi casi ha reso l’asta decisamente appassionante. E’ una vicenda su cui riflettere. Anch’io come grande consumatore e acquirente di fontine talvolta mi vergogno dei prezzi irrisori che pago per un prodotto di grande qualità che certamente non valorizza a sufficienza il lavoro del produttore».

Eccessivo il benservito a Fournier?
Da la Stampa di martedì 27 novembre 2007
Fulmine a ciel sereno, arriva il cambio di guida al vertice della Monterosa Ski. Ieri l’assemblea degli azionisti ha sancito che Moreno Rossin e Ferruccio Fournier non sono più rispettivamente presidente e amministratore delegato. Il Consiglio di amministrazione è stato ridotto da nove a cinque componenti. I volti nuovi: i sindaci di Ayas e Gressoney-La-Trinité Giorgio Munari e Massimo Comune e l’ex assessore al Turismo di Ayas Daniele Fassin, che è il nome indicato per il ruolo di presidente. A questi si aggiungono due ex del vecchio Cda, Siffredo Chiara (altro presidente di sezione Uv) e Philip Balestrini. Monterosa Spa è una società partecipata al 75 per cento da Finaosta, quindi dalla Regione. «Io non so niente - ha detto ieri Fournier, che è presidente dell’associazione impianti a fune, prima dell’assemblea dei soci - hanno deciso venerdì, non ho notizie ufficiali. Ma le voci corrono». Il sindaco Munari: «I metodi che sono stati utilizzati non sono corretti per la dignità delle persone. Si possono fare i cambiamenti, ma il rispetto per le persone, per i paesi e per i cittadini che ci abitano dovrebbero essere più importanti». Dice Fassin, commercialista e presidente della sezione Uv di Ayas: «E’ stata una sorpresa anche per me. Solo 10 giorni fa mi è arrivata la proposta, in un primo tempo per un posto nel Cda. Imposteremo il lavoro nel segno della continuità».

Inutile negare che più di qualche addetto al lavoro è rimasto perplesso dal benservito dato a Ferruccio Fournier. Per la carità, l’azionista è sicuramente padrone e può decidere di volere una guida nuova (anche se il candidato al ruolo di amministratore delegato, Philip Balestrini di Finaosta, siede comunque da sei anni nel Consiglio di amministrazione della società) tuttavia un’uscita di scena più morbida, diciamo più dialogante, avrebbe evitato di correre il rischio di perdere una memoria storica importante come quella di Fournier. Per non parlare poi delle inevitabili ricadute sull’Associazione valdostana impianti a fune (difficilissimo che Fournier si ricandidi alla presidenza) e con il possibile, almeno in un primo momento, sfilacciamento di molti contatti nazionali dove la presenza di Fournier era particolarmente apprezzata. Si dice che in Finaosta ci fosse imbarazzo per il passivo di Monterosa ski, ma non è facile far quadrare i conti di una società che nel passato ha investito tantissimo negli impianti e nei collegamenti del comprensorio e ora si confronta annualmente con ammortamenti impegnativi. Insomma, per farla breve, mi sembra che un nuovo amministratore delegato non avrebbe scandalizzato nessuno. Un Fournier “cacciato” dal Cda desta qualche perplessità.

Rollandin si ricandida
Qui niente punto interrogativo, almeno secondo «La Stampa». Il quotidiano piemontese, a margine della notizia del maxi risarcimento di 480 mila euro inflitto all'ex-presidente della Giunta dalla prima sezione della Corte dei Conti d'appello centrale di Roma, riporta una laconicissima risposta, che però sembrerebbe fugare ogni dubbio sulle intenzioni di Augusto Rollandin, cioè un semplice, sintetico ed essenziale «sì» con un mi candido derivante dalla domanda che sarebbe stata posta al senatore da parte dei responsabili della sezione Uv di Brusson. Tuttavia mi riprometto di verificare la faccenda direttamente con l’interessato. Confesso però che per un attimo avevo pensato che Rollandin ci avesse preso gusto a fare il Presidente della Compagnia Valdostana delle Acque.

Per completezza di informazione aggiungiamo che Rollandin (insieme a Ilario Lanivi condannato a pagare 300 mila euro) ha già annunciato ricorso in Cassazione. Così Martinet descrive lo scenario "Se questa sentenza diventerà definitiva avrà una ricaduta politica per Rollandin che intende candidarsi per le regionali del 2008. All’ineleggibilità perché presidente della Cva aggiungerebbe anche l’incompatibilità per la condanna della magistratura contabile. Per eliminare il motivo di ineleggibilità (divieto di presentarsi come candidato) dovrà dimettersi da presidente della Cva sei mesi prima delle elezioni, quindi entro il 7 del prossimo mese. Come condannato a risarcire la Regione, Rollandin è in una posizione di incompatibilità. Significa che può candidarsi, ma, secondo la legge elettorale riformata dal Consiglio regionale nell’agosto scorso, se sarà eletto dovrà rimuovere le cause dell’incompatibilità entro venti giorni qualora fosse eletto. Dovrà cioè risarcire per intero (la somma non è ratealizzabile) l’Amministrazione regionale. In caso contrario decadrà dalla carica di consigliere".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sull'argomento segnalo la dura presa di posizione del consigliere regionale Dario Frassy della Casa delle Libertà.
"Basta alle logiche feudali del nepotismo e del vassallaggio nelle nomine regionali. E' vergognoso che il nuovo Cda della Monterosa spa, i cui bilanci sono in profondo rosso da tempo immemore proprio per le pesanti interferenze della politica sia stato completamente occupato per "meriti" politici: il sindaco di Gressoney La Trinité, il sindaco di Ayas, due presidenti delle locali sezioni unioniste e un "commissario" della centrale politica per eccellenza, Finaosta. Incredibili, poi, le dichiarazioni dell'Amministratore delegato in pectore del rinnovato Cda di voler "proseguire la gestione nel segno della continuità", ma quale? Quella tecnica, senza peraltro avere un Cda con le competenze dei precedenti, o quella economica dei 6 milioni e 700 mila euro di prestito regionale per evitare il fallimento?. Senza un radicale cambio di mentalità, che faccia piazza pulita della pletora di Consigli di Amministrazione funsionali solo al sottobosco della politica del governo regionale, e senza interventi strutturali il sistema di impianti a fune continuerà a sopravvivere in maniera parassitaria grazie ai sussidi pubblici, anziché esprimere le sue potenzialità di volano economico del turismo valdostano"

ImpresaVda on 30 novembre 2007 alle ore 10:44 ha detto...

dato che si trattava di una semplice segnalazione abbiamo accettato il commento in veste anonima. Spero dovuta alla fretta. In generale però questo non dovrebbe accadere.

 

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