Rallentano per la prima volta, dal marzo del 2002, giorno della sua riapertura dopo il tragico rogo, i passaggi nel Tunnel del Monte Bianco. Una flessione leggera (-1,75%), quasi impercettibile sul traffico leggero (-1,28%) e leggermente più consistente per quello pesante (- 2,68%), il tutto mentre la Regione Autonoma Valle d’Aosta il 2 gennaio ha approvato una proposta di deliberazione che stabilisce in 1600 la quota fissa di transito giornaliero di Tir, attirandosi le ire delle associazioni ambientaliste. Tuttavia la diminuzione non renderà meno animata la querelle in quanto, a detta dei responsabili del Geie (gruppo sotto il quale si riuniscono le società che gestiscono il traforo sul versante italiano e su quello transalpino), non va assolutamente interpretata come una inversione di tendenza. «Su entrambe le componenti di traffico – commenta Giuseppe Giobellina del Geie - ha influito negativamente il movimento franoso che ha interrotto la circolazione per un'intera settimana all'inizio del mese di marzo 2007. Se non si tiene conto di questo evento contingente infatti i volumi di traffico dell'anno 2007 sono pressoché identici a quelli del 2006». Quello che però si può ipotizzare è che il Traforo del Bianco abbia raggiunto il suo tetto massimo. «Da questi dati in effetti si può dedurre – aggiunge Giobellina - che la direttrice internazionale del Bianco, dopo il riequilibrio avvenuto nel corso del 2005 a seguito della chiusura per due mesi del Traforo del Frejus, si è ormai stabilizzata e consolidata - soprattutto per i mezzi pesanti - ad un livello soggetto a minime variazioni. Per contro, la crescita costante di altre vie di transito internazionale (Brennero, Tarvisio, Ventimiglia ndr) dimostra che i flussi commerciali sono in espansione soprattutto verso l'Est europeo e verso la penisola iberica».
Sul fronte ricavi non si registrano particolari sorprese. «Al momento – ci fa notare il dirigente del Tunnel - esiste solo una bozza del bilancio 2007, un progetto non ancora validato dal Consiglio di Sorveglianza. E' da presumere tuttavia che i ricavi da pedaggi vengano consuntivati circa allo stesso livello monetario del 2006, essendo la contrazione di traffico in parte compensata dall'aggiornamento tariffario dell'1,7% introdotto dal 1° luglio 2007 per adeguamento alla media dei tassi di inflazione maturati in Italia e in Francia nell'anno precedente».
La società non interviene in merito alla soglia ripromettendosi semplicemente di adeguarsi alle nuove indicazioni una volta decise dal Consiglio regionale. Il transito giornaliero di non più di 1.600 Tir nel Traforo del Monte Bianco dovrebbe, come indicato nel documento approvato dalla Giunta, consentire alla Valle d'Aosta di conservare gli standard di qualità ambientale equilibrio ambientale. Secondo infatti gli studi preliminari realizzati dalla società T-Bridge di Genova, confermati anche dalla relazione della Sezione Aria dell'ARPA valdostana, il tetto così determinato consentirà alla Valle d'Aosta di rispettare gli obiettivi qualità previsti dal Piano Aria della Valle d'Aosta per ciò che concerne la concentrazione media annuale di biossido di azoto: 35 microgrammi/m3 nel 2010 e 30 microgrammi/m3 nel 2015 contro un valore limite normativo di 40 microgrammi. Le valutazioni tecniche che hanno preceduto il documento regionale indicavano infatti un «progressivo, continuo e rapido incremento» delle percentuali di veicoli meno inquinanti e stabilivano una soglia ammissibile compresa tra i 1.500 e i 2000 tir al giorno. «E' chiaro – precisa il Presidente della Giunta Luciano Caveri - che i flussi dei tir non piacciono; tanto meno a noi, ma dobbiamo prendere atto che l'evoluzione tecnica dei motori ha favorito una considerevole diminuzione dell'inquinamento». Una decisione fortemente contestata dalle associazioni ambientaliste. In una lettera aperta inviata al Presidente del Consiglio Valle, a tutti i consiglieri, e al Consiglio comunale di Courmayeur, hanno contestato duramente la proposta della Giunta, che a breve il Consiglio Valle sarà chiamato ad approvare, di adottare un nuovo limite di traffico per il Tunnel del Bianco, passando dai 1.100 Tir al giorno stabiliti dal Consiglio regionale, ad una media giornaliera di 1.600 Tir. Nella lettera aperta a firma di Alex Glarey e Nora Girardi dell'Associazione per la difesa del Monte Bianco, Legambiente e ATTAC, si sottolinea che «i passaggi al Bianco sfiorano i 1.700 Tir al giorno. Ogni limite previsto dal Consiglio regionale o auspicato dallo stesso Presidente Caveri, che da tempo aveva cominciato a parlare di 1.500 Tir al giorno è stato superato. Anziché reagire l'esecutivo ha scelto la via più semplice: quella di adeguarsi all'esistente, perché non si ha la volontà né la capacità di metterlo in discussione e di cambiarlo». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 29 gennaio 2008)
Il crinale fra protesta e democrazia
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