Supercommessa estera per la Honestamp di P o n t - S a i n t - M a r t i n . L’azienda meccanica valdostana che da 40 anni progetta e costruisce stampi per la lavorazione di lamiere sottili sta definendo gli ultimi dettagli dell’accordo con un importante società giapponese per la
produzione di stampi per radiatori di motociclette da commercializzare sul mercato europeo. L’azienda della Bassa Valle è stata fondata nel 1968 da Antonio Lingeri e attualmente è già in mano alla terza generazione, Mirko e Simone, figli di Alfredo Lingeri che, pur continuando a seguire l’attività dell’azienda, non ricopre più ruoli operativi, un’azienda fortemente radicata sul territorio, decisa a continuare a fare industria in questa Valle. Concretamente la supercommessa asiatica significa nuova occupazione (5-6 unità rispetto agli attuali 41) e un fatturato che entro il 2009 dovrebbe passare dai 3 milioni del 2007 a quota 4,2. «La società giapponese il cui
nome non possiamo ancora rivelare per motivi di riservatezza – spiega il manager Alfredo Lingeri - era alla ricerca di un’azienda europea per costruire parti di radiatore per il mercato continentale. In questa logica recentemente ha acquisito un’azienda piemontese, nell’area di Moncalieri, di cui eravamo fornitori. Si è creato così il primo contatto che ci ha portato a consolidare il rapporto di collaborazione». Il management dell’azienda valdostana si è così recato tra ottobre e novembre 2007 in Thailandia e Cina per visitare gli stabilimenti dove si produce per il mercato asiatico. La ricerca di nuovi mercati è da tempo fra le priorità aziendali. «Abbandonato da tempo il settore dei personal computer – prosegue Lingeri – ci siamo rivolti al settore dell’“automotive” dove lavoriamo principalmente per la Marelli producendo contenitori per parti elettroniche come autoradio o satellitari. Il business delle motociclette si è rivelato particolarmente interessante in quanto presenta meno criticità di quello dell’auto. Inoltre l’azienda per cui lavoreremo serve già le marche giapponesi più prestigiose, come Suzuky e Yamaha, e, sul territorio italiano, punta a concludere accordi con Ducati e Piaggio». «Il nostro punto di forza – commenta Lingeri – è di essere un’azienda piccola dove si opera su tutta la filiera: dalla progettazione degli stampi alla realizzazione del prodotto finale. E’ una nicchia dove possiamo però offrire un servizio di qualità e particolarmente attento alle esigenze del cliente». Sulla carta rimane però un problema tutt’altro che secondario. Il 2008 sarà un anno dedicato alla messa a punto della produzione che salirà lentamente a regime nel corso del 2009. «Per quella data – conclude Lingeri – dobbiamo assolutamente ampliare la nostra superficie produttiva. Quella attuale non è sufficiente. Il capannone a fianco del nostro stabilimento, ormai vuoto da un anno, non è utilizzabile in quanto impegnato per la futura “Porta della Valle". Eravamo interessati ad altre aree nella zona di Donnas, ma gli affitti che ci vengono proposti da "Vallée d’Aoste Structure" hanno, secondo noi, un costo sproporzionato ed in più ci ritroveremmo a carico nostro la messa in sicurezza dello stabile. Confesso che non vorrei dovermi trovare nella spiacevole condizione di dovermi espandere nell’area canavesana dove aree disponibili ce ne sono parecchie e le amministrazioni comunali sono molto sensibili». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 19 giugno 2008)
produzione di stampi per radiatori di motociclette da commercializzare sul mercato europeo. L’azienda della Bassa Valle è stata fondata nel 1968 da Antonio Lingeri e attualmente è già in mano alla terza generazione, Mirko e Simone, figli di Alfredo Lingeri che, pur continuando a seguire l’attività dell’azienda, non ricopre più ruoli operativi, un’azienda fortemente radicata sul territorio, decisa a continuare a fare industria in questa Valle. Concretamente la supercommessa asiatica significa nuova occupazione (5-6 unità rispetto agli attuali 41) e un fatturato che entro il 2009 dovrebbe passare dai 3 milioni del 2007 a quota 4,2. «La società giapponese il cui
nome non possiamo ancora rivelare per motivi di riservatezza – spiega il manager Alfredo Lingeri - era alla ricerca di un’azienda europea per costruire parti di radiatore per il mercato continentale. In questa logica recentemente ha acquisito un’azienda piemontese, nell’area di Moncalieri, di cui eravamo fornitori. Si è creato così il primo contatto che ci ha portato a consolidare il rapporto di collaborazione». Il management dell’azienda valdostana si è così recato tra ottobre e novembre 2007 in Thailandia e Cina per visitare gli stabilimenti dove si produce per il mercato asiatico. La ricerca di nuovi mercati è da tempo fra le priorità aziendali. «Abbandonato da tempo il settore dei personal computer – prosegue Lingeri – ci siamo rivolti al settore dell’“automotive” dove lavoriamo principalmente per la Marelli producendo contenitori per parti elettroniche come autoradio o satellitari. Il business delle motociclette si è rivelato particolarmente interessante in quanto presenta meno criticità di quello dell’auto. Inoltre l’azienda per cui lavoreremo serve già le marche giapponesi più prestigiose, come Suzuky e Yamaha, e, sul territorio italiano, punta a concludere accordi con Ducati e Piaggio». «Il nostro punto di forza – commenta Lingeri – è di essere un’azienda piccola dove si opera su tutta la filiera: dalla progettazione degli stampi alla realizzazione del prodotto finale. E’ una nicchia dove possiamo però offrire un servizio di qualità e particolarmente attento alle esigenze del cliente». Sulla carta rimane però un problema tutt’altro che secondario. Il 2008 sarà un anno dedicato alla messa a punto della produzione che salirà lentamente a regime nel corso del 2009. «Per quella data – conclude Lingeri – dobbiamo assolutamente ampliare la nostra superficie produttiva. Quella attuale non è sufficiente. Il capannone a fianco del nostro stabilimento, ormai vuoto da un anno, non è utilizzabile in quanto impegnato per la futura “Porta della Valle". Eravamo interessati ad altre aree nella zona di Donnas, ma gli affitti che ci vengono proposti da "Vallée d’Aoste Structure" hanno, secondo noi, un costo sproporzionato ed in più ci ritroveremmo a carico nostro la messa in sicurezza dello stabile. Confesso che non vorrei dovermi trovare nella spiacevole condizione di dovermi espandere nell’area canavesana dove aree disponibili ce ne sono parecchie e le amministrazioni comunali sono molto sensibili». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 19 giugno 2008)
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