L'ultimo mio fondo pubblicato sul Corriere della Valle (che uscirà ancora in edicola il 7 agosto con uno Speciale Estate con gli auguri ai turisti del Vescovo) è il mio personale congedo estivo da lettori e visitatori. Il blog infatti sarà aggiornato con meno solerzia. Almeno in agosto se si sta un po' lontani dal proprio Pc è sicuramente salutare.
La montagna «non solo costituisce uno magnifico scenario da contemplare, ma quasi una scuola di vita». Questa indicazione di stile sull’andare in montagna proviene da un montanaro illustre che per ben dieci volte ha avuto modo di percorrere i tanti sentieri che attraversano le vette più alte d’Europa, perfino quando l’età e la malattia hanno reso il suo passo più faticoso: Giovanni Paolo II. Un camminare pregando che, soprattutto, nel periodo estivo, come osserva il Vescovo di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, fa sì che le montagne valdostane siano animate da celebrazioni, ora semplici ora solenni, all’aperto, presso laghi e sorgenti, accanto a croci e santuari «che la pietà e la laboriosità dei padri hanno eretto lungo i secoli». Il silenzio di quei luoghi, la bellezza di una natura che si coglie più pienamente nella sua condizione di dono fatto da Dio all’uomo fanno sì che l’escursione in montagna, anche quando non avviene all’interno di una comunità in processione, trasformi la fatica in sacrificio di ringraziamento a chi guida il nostro passo verso le alte vette della fede. Del resto lo sguardo quando si sale è fisso al cielo e se si incontra qualcuno in montagna, anche se non lo si conosce, il saluto è un gesto di fraternità condivisa che contagia tutti, mentre nelle nostre giornate quotidiane nelle metropoli rumorose
è spesso rivolto verso il basso, quasi nel timore di incrociare quello degli altri. Le mete sono le più varie ed hanno storie che raccontano una devozione antica che riesce ad attraversare le generazioni. Il 5 agosto in particolare, in occasione della Madonna delle nevi, il «pregare camminando» si diffonde in tutte le vette valdostane. Gruppi di fedeli, ad esempio, si mettono in cammino sia da Cogne che da Champorcher, comune della Bassa valle d’Aosta, verso il Miserin (a 2582 metri). Un appuntamento che coinvolge anche i vicini piemontesi della Val Soana e che si svolge da tempo immemorabile. Nel 1974 poi in occasione dell’anno santo, su iniziativa del parroco di Cogne, don Corrado Bagnod, la processione ha il preso il nome di “Marcia della fede”, proprio per riunire le popolazioni delle tre vallate. Nella stessa data gli abitanti di Nus e Saint-Barthélemy, località a pochi chilometri da Aosta, si mettono in cammino verso il santuario di Cuney, costruito nel 1661. I pellegrini fanno tappa ad una sorgente vicino all’edificio sacro per pregare nei periodi di siccità. Qui il parroco celebra l’eucarestia e successivamente immerge per tre volte la croce processionale, chiedendo al Signore l’abbondanza dei frutti della terra fecondata dall’acqua. A tutti, residenti e turisti, l’augurio della redazione di un’estate che sia davvero di riposo per il corpo e per lo spirito. (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 31 luglio 2008)
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
1 commenti:
ho frequentato, finché ho potuto, un po' di montagna, da montanaro prima che da alpinista. Anche per me è stata, nel mio piccolo, una grande scuola di vita. Purtroppo, leggendo quel che sta succedendo, in particolare sul K2, ma un po' dappertutto, mi vien da dire: "alpinisti improvvisati, state a casa", oppure "prima di affrontare la montagna, imparate a conoscere i vostri limiti".
Ringrazio e contraccambio gli auguri di buone ferie.
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