23 gennaio 2009

Il Cervim all'Europa: prodotti fortemente legati al territorio

L’Unione Europea ha inviato una richiesta d’opinione riguardante il «Libro Verde» sulle politiche di qualità dei prodotti agricoli, con richiesta di contribuzione entro il 31/12/2008.
L’obiettivo del documento (costituito da 19 domande) era di raccogliere riflessioni, analisi ed opinioni sull’adeguamento degli strumenti esistenti e suggerimenti su nuove iniziative da intraprendere relativamente alle politiche in supporto alla qualità dei prodotti agroalimentari, compresi i prodotti vitivinicoli dell’Unione Europea. Per quanto concerne la viticoltura di montagna il Cervim ha inviato i propri suggerimenti ribadendo e sottolineando l’importanza che la politica di qualità dei prodotti agroalimentari si basi sul consolidamento del legame con il territorio enfatizzando l’importanza dell’origine e la trasparenza per il consumatore. Posizione assunta e ribadita anche dall’Italia nella propria risposta ufficiale.
«In particolare il Cervim - si legge in una nota diffusa dall'ente di ricerca - ritiene che la provenienza della materia prima (uva), necessaria alla produzione del vino, sia un elemento chiave imprescindibile e indiscutibile che riguarda la filosofia ed il lavoro del vignaiolo, soprattutto nelle zone di competenza definite eroiche che deve essere identificato.
Anche per quanto riguarda le indicazioni di origine il Cervim esprime un parere ben definito, ribadendo come esse rappresentino oggi l’unico sistema in atto in grado di identificare il legame con il territorio»

Per il Cervim l’origine ha una dimensione geografica e storica, che la collocano in una dimensione spaziale e temporale grazie alla garanzie della continuità delle pratiche produttive, legate ad una rappresentazione collettiva della qualità del prodotto. Inoltre per quanto riguarda la produzione di vino nello specifico, il Cervim ribadisce la necessità di non incrementare i già elevati costi di produzione introducendo nuovi obblighi che ne causerebbero irrimediabilmente un aumento.
«Le definizioni di ambiti produttivi - si legge ancora - all’interno dei parametri definiti dal CERVIM, pendenza del terreno superiore a 25%, altitudine superiore ai 500 metri s.l.m., (ad esclusione degli altipiani), sistemi viticoli su terrazze e gradoni, piccole isole, realizza già un ambito produttivo bene identificato della montagna europea. Tali parametri peraltro sono già stati presi in considerazione dalla Commissione Europea che ha riconosciuto il forte valore ambientale di questa viticoltura».
Tutto questo dovrebbe essere riconosciuto anche con una politica di sostegno da parte della comunità che copra in qualche modo i maggiori costi di gestione delle attività produttive in questi territori.

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