12 gennaio 2009

La Cogne Acciai Speciali investe per sconfiggere la crisi

Venticinque milioni di euro di investimenti. Punta su un ricostituente poderoso la Cogne Acciai Speciali per combattere i primi sintomi della crisi economica che, ormai, inizia ad interessare anche il settore siderurgico, primo baluardo dell’economia reale. La strada «per affrontare le ciclicità negative» è stata indicata nei giorni scorsi dal presidente Giuseppe Marzorati, in occasione dell’inaugurazione del reparto «nuova fucina» in grado di trattare blocchi fucinati e lingotti fino ad un peso di 100 tonnellate e una lunghezza di 22 metri con i quali è possibile realizzare componenti per centrali nucleari oppure per oleodotti e gasdotti e così rafforzare la posizione di azienda multiprodotto dell’impresa valdostana. L’investimento, che ha portato a termine il «Progetto Eccellenza Cogne 2008» ha permesso di installare una nuova pressa da 5.000 tonnellate (l’equivalente del peso di oltre 70mila persone) completamente automatica, integrata da due manipolatori da 25mila a 40mila kg, «Il settore energetico – osserva il vicepresidente Roberto Marzoratinon risente delle stesse criticità dell’automotive. Inoltre possiamo dire di avere investito nel meglio della tecnologia odierna». Del resto la Cogne viene da un ultimo trimestre difficile. «Il 2008 – precisa ancora Marzorati - è stato caratterizzato da un andamento produttivo in linea con le previsioni sino al terzo trimestre, dopo il quale è iniziata una fase di rallentamento (-22%) che è stata più marcata nell’ultimo trimestre e che avrà delle inevitabili ripercussioni anche nei primi mesi del 2009». Una situazione che ha comportato la chiusura del 2008 con un risultato di nove punti in percentuale al di sotto del budget (175mila tonnellate di prodotti spediti contro le oltre 194mila stimate), seppur in maniera moderatamente contenuta, grazie anche allo sviluppo di prodotti destinati a nicchie di mercato che presentano minori segnali di debolezza. Al riguardo, è però necessario evidenziare che il 2008 si chiuderà con appena duemila tonnellate in meno (-1,15%) di prodotti spediti rispetto all’anno record del 2007. Maggiormente sensibile il calo sul fronte dei fatturati anche se qui incide moltissimo il prezzo del nichel, calato in maniera signficativa negli ultimi dodici mesi. Si è infatti passati dai 790 milioni del consuntivo 2007 ai 628 (-20,5%) del preconsuntivo 2008 (contro un 2006 di 536). Più difficile far previsioni sul 2009. La forbice dal punto di vista delle previsioni, secondo le stime aziendali, va dal più 5% al meno 5%, mentre per il 2010 e il 2011 il business plan ipotizza che torni a crescere la spedizione di prodotti ai clienti con un obiettivo oscillante tra le 210mila e le 220mila tonnellate per il 2011. Una situazione che sul breve periodo avrà anche ricadute occupazionali. «Ipotizziamo – aggiunge il vice presidente - nel primo trimestre del 2009 una ulteriore contrazione dell’attività, che verrà gestita con l’utilizzo della Cassa integrazioneOrdinaria che avverrà per blocchi interessando vari reparti. Il secondo trimestre potrà invece essere caratterizzato dall’avvio della fase di recupero, che si dovrebbe concretizzare in una normalizzazione del mercato nel corso del secondo semestre». «Le contrazioni di mercato, nei comparti dell’automotive e delle costruzioni, - – precisa Marzorati – avranno delle ripercussioni sul personale, solo in parte attenuate dall’avvio dell’attività della nuova fucina. Questo investimento ci ha permesso infatti di dotarci di un impianto altamente tecnologico, caratterizzato da una forte automazione e da un limitato numero di addetti, fra l’altro, ad alta specializzazione, e non potrà dunque incidere sensibilmente sui livelli occupazionali». Il risultato è che accanto al ricorso alla cassaintegrazione la Cogne dovrà riorganizzare la struttura del personale da un lato con la non riconferma di una cinquantina di contratti a termine e dall’altro con l’avvio di una procedura di mobilità che potrebbe arrivare a coinvolgere fino a circa 70/80 persone e che sarà incentrata sulle figure professionali che potranno traguardare la pensione in un triennio. Quali le prossime linee di sviluppo. «Con la stupula nel 2007 dell’accordo sul “Piano Cogne 2010” con la Regione e con il Comune di Aosta – ricorda Roberto Marzorati – si era dato formale avvio alla fase di trasformazione dello stabilimento, secondo i progetti di sviluppo aziendale, coniugati con un miglior sfruttamento delle aree dello stabilimento unitamente alla realizzazione di nuovi edifici o all’ammodernamento di alcuni di quelli esistenti». «Pertanto – conclude il vicepresidente – terminato il Progetto Eccellenza Cogne 2008, oggi sono stati individuati gli stabili sui quali bisogna intervenire e definire le modalità di intervento con i proprietari degli immobili, cioè Vallèe d’Aoste Structure, in accordo con la Presidenza della Giunta. La nostra priorità per il prossimo biennio sarà quella di giungere ad una migliore riorganizzazione delle aree, in modo da attuare al meglio il nuovo piano di investimenti». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 31 dicembre 2008)

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