Assessore la cittadella dei giovani vuole rappresentare un po’ la punta di diamante dell’attenzione da parte della pubblica amministrazione al mondo giovanile. A che punto siamo?
Abbiamo recentemente coinvolto l’amministrazione regionale perché ci siamo resi conto che pur essendo sul territorio del capoluogo regionale, pur essendo realizzata dal Comune di Aosta la cittadella avrà in realtà una valenza di carattere regionale. Noi ci aspettiamo che diventi il punto di riferimento non soltanto dei giovani di Aosta, ma per lo meno della cintura se non addirittura di tutta la Valle. Sempre non dimenticando che c’è anche un progetto di scambi a livello europeo in tutta l’area francofona. I finanziamenti provenienti dall’Unione europea sono previsti in particolare per questo tipo di attività. La Regione ha raccolto il nostro invito e così è stato costituito un gruppo di lavoro trasversale, comprendente due rappresentanti comunali, due dell’assessorato regionale alla sanità, uno dell’Assessorato regionale alla Cultura ed uno del Celva. Questo gruppo sta elaborando alcune linee guida per quella che è l’armonizzazione del lavoro di tutti. Il gruppo si è già messo al lavoro e contiamo di chiudere molto in fretta. La Cooperativa «Ombre con l’Acca» che gestisce il Progetto Giovani ha effettuato un’indagine, raccolto dei questionari su quelle che erano le richieste dei ragazzi. Queste sono già state esposte pubblicamente e sono abbastanza chiare. Il nodo centrale sarà la creatività. Cioè una Cittadella che sia anche luogo d’incontro, ma in qualche modo apportatrice di stimoli nuovi e offrire anche uno sbocco dal punto di vista lavorativo, pur con tutti i limiti che ci possono essere in una operazione del genere.
I tempi?
Puntiamo ad inaugurarla per metà del 2009. All’inizio dell’estate. Questo perché prima intendiamo chiarirci definitivamente le idee, anche attraverso un confronto con la commissione consiliare competente, poi ci vorranno un paio di mesi per bandire materialmente la gara e poi i tempi tecnici…
Quali caratteristiche dovrà avere il futuro gestore?
Proprio perché vogliamo che la Cittadella non sia soltanto un luogo d’incontro - obiettivo peraltro rispettabilissimo ma che non ci soddisfa ancora – il futuro gestore dovrà avere competenze specifiche tre che nei rapporti con i giovani, anche nelle specifiche attività che verranno svolte, e quindi teatro, musica, informatica.
Si tratta di un concetto ampio del tempo libero…
Esatto. E tra l’altro si inquadra bene nei risultati ottenuti nelle ultime classifiche, di cui tanto si è parlato e scritto in questi giorni. Secondo il Sole 24 Ore siamo tra ai primissimi posti nel tempo libero, nello sport, nella cultura per cui si tratta poi di integrare nella fascia giovanile un lavoro già avviato da tempo. Il tessuto culturale di Aosta è molto vivo. Risulta anche chiaro dalla ricerca fatta dal nostro Ateneo.
Il 2009 sul fronte degli impianti sportivi quali novità porterà?
I nostri impianti sono 21. Lo dico perché spesso non si ha la percezione del numero e della varietà. Sono campi da calcio, palestre, impianti più specifici come il maneggio, il poligono, il campo da rugby, da baseball. Credo oltre tutto che sia importante evidenziare la giusta scelta fatta nel passato di privilegiare strutture in grado di ospitare quelli che, a torto, sono considerati sport minori. La presenza della nazionale di rugby, ad esempio, dimostra la bontà di questa intuizione. Il 2009 è l’anno della riapertura del Palaghiaccio che nel progetto presentato dal gestore dovrebbe ospitare un maggior numero di attività rispetto al passato. Oltre ad essere uno stadio del ghiaccio la struttura e chi la gestirà ospiterà manifestazioni, creerà eventi in modo da utilizzare l’impianto con più valenze, ottimizzando gli spazi. Dovrebbe poi essere anche l’anno di riapertura della piscina scoperta dotata di una vasca olimpionica. Di conseguenza accanto all’attività di tipo più ricreativo sarà possibile organizzare gare di un certo livello. Gli impianti sono in parte gestiti direttamente da noi e in parte dati ad un gestore, generalmente legato alle società, con l’unica eccezione del Palaghiaccio perché il primo bando era andato deserto e la legge regionale prevede un secondo bando aperto a tutti. E’ chiaro però che gli impianti portano grosse spese, anche perché vogliamo mantenere tariffe basse per l’utenza e, inoltre, perché nelle strutture gestite da noi i ragazzi sotto i sedici anni non pagano assolutamente nulla. Questo per mandare un messaggio molto forte sia a quello dello sport che a quello giovanile.
0 commenti:
Posta un commento