23 marzo 2009

Commercio: ad Aosta nel 2008 mancano all'appello 108 negozi

Anno difficile per il commercio valdostano. Le cessazioni nel 2008 sono state 260 (contro le 152 del 2007) a fronte di 152 nuove iscrizioni (141 l’anno precedente). E il calo dei consumi iniziato nel 2007 e consolidatosi nel 2008 non sembra ancora terminato in questi primi mesi del 2009. Nel primo semestre del 2008 in Valle d’Aosta, sulla base dei dati raccolti dall’Osservatorio nazionale del Commercio del Ministero dello sviluppo economico, è stato registrato un calo nelle vendite del 0,5% caratterizzato da una lieve crescita della grande distribuzione (1,6%) e un più forte arretramento degli altri esercizi (-2,2%). Un trend negativo completamente imputabile al settore non alimentare (-2,5%), mentre l’alimentare è cresciuto del 2,7%.

L'iniziativa dell'Assessore Giordano
In questo quadro, per far ripartire i consumi e per sostenere le fasce di cittadinanza più deboli, l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Aosta Bruno Giordano ha promosso, a partire dall’ultima settimana di gennaio, «Io Centro», un campagna contro il caro vita sottoscritta insieme alla Camera di Commercio di Aosta, alle Associazioni di Categoria, alle Organizzazioni Sindacali e alle Associazioni dei Consumatori. L'iniziativa, che durerà fino al mese di maggio, prevede che i soggetti aderenti applichino prezzi scontati, o effettuino promozioni, durante la quarta settimana del mese, secondo le modalità individuate nell'accordo, mettendo al centro dell'attenzione beni e servizi di prima necessità.
«Attualmente – osserva l’assessore Giordano – sono oltre 100 gli esercizi commerciali che hanno aderito sui circa 250 presenti in città. Un risultato che mi sembra dimostri che l’iniziativa ha colto nel segno».

Il parere delle associazioni di categoria
Confesercenti, pur avendo appoggiato l’iniziativa, all’insegna del «tutto può servire in un momento come questo» giudica le prime settimane di applicazione come una falsa partenza. «La prima settimana in cui Io centro è veramente decollato – spiega Riccardo Rapetto del direttivo di Confesercenti – è stata l’ultima di febbraio. Da un prima indagine ancora piuttosto sommaria tra i commercianti non c’è stato ancora il riscontro atteso. La campagna pubblicitaria annunciata dal Comune non è ancora così incisiva e diffusa come c’era stato assicurato. Inoltre da parte degli operatori del settore servono iniziative più mirate. Un macellaio nel centro storico proponeva, ad esempio, il pacchetto di carne già pronto a dieci euro». Più ottimista Giuseppe Sagaria, vicepresidente Ascom. «Personalmente – riporta – ho avuto qualche riscontro positivo. Ma per noi l’importante era di far comprendere all’utente che siamo dalla stessa parte in questa crisi».

Migliorano gli aiuti al settore
Nel frattempo il settore incassa per lo meno una buona notizia sul versante legislativo essendo state modificate le condizioni e le modalità di concessione delle agevolazioni a favore delle imprese turistico-ricettive e commerciali previste dalla LR 19/2001. La legge finanzia aiuti, sotto forma di contributi in conto capitale (7 milioni di euro all'anno circa) e di finanziamenti a tasso agevolato, per le piccole e medie aziende del commercio, alberghiero, extra alberghiero e per alcune tipologie di imprese di servizi. Le modifiche,presentate nei giorni scorsi dall’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti Aurelio Marguerettaz, riguardano l'inclusione degli alimentaristi e degli agenti di assicurazione tra le categorie che potranno beneficiare degli interventi, l’elevamento dell'intensità dell'aiuto dal 15% al 20% per le piccole imprese e dal 7,5% al 10% per le medie. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 18 marzo 2009)

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