Si è appena svolta la Conferenza dei servizi. Il tema “clou” è quello del teleriscaldamento. Che cosa può dirci come amministrazione comunale?
Io ho partecipato come spettatore in quanto si tratta di un organismo tecnico che ha preso in visione il progetto. Ogni ufficio coinvolto si è espresso sul tema chiaramente in maniera favorevole ma chiedendo degli approfondimenti.
Per Aosta è un’opera molto importante…
Dal punto di vista ambientale è un enorme passo avanti. Ottenere il riscaldamento dall’acqua calda invece che dal gasolio significa limitare le emissioni che interesseranno soltanto la centrale termica, situata all’interno dello stabilimento Cogne. Ma il vantaggio per i cittadini sarà anche di tipo economico come ci assicura anche la Telcha, la società che si occuperà della gestione. Ci è stato detto che si tratterà di un servizio competitivo. Alcuni vantaggi saranno di tipo indiretto. Non ci saranno più spese di manutenzione per le caldaie dei condomini ad esempio. La qualità dell’aria sarà migliore anche perché sappiamo benissimo come il problema delle polveri fini derivi soprattutto dal riscaldamento. Senza ovviamente dimenticare l’attività industriale della Cogne e le auto. Non va però scordato che la situazione valdostana è sicuramente buona rispetto al resto d’Italia. L’osservatorio della qualità dell’aria grazie al lavoro dei tecnici dell’Arpa mette in evidenza che Aosta è nettamente al di sotto dei limiti previsti dall’Unione europea.
Dal punto di vista ambientale è un enorme passo avanti. Ottenere il riscaldamento dall’acqua calda invece che dal gasolio significa limitare le emissioni che interesseranno soltanto la centrale termica, situata all’interno dello stabilimento Cogne. Ma il vantaggio per i cittadini sarà anche di tipo economico come ci assicura anche la Telcha, la società che si occuperà della gestione. Ci è stato detto che si tratterà di un servizio competitivo. Alcuni vantaggi saranno di tipo indiretto. Non ci saranno più spese di manutenzione per le caldaie dei condomini ad esempio. La qualità dell’aria sarà migliore anche perché sappiamo benissimo come il problema delle polveri fini derivi soprattutto dal riscaldamento. Senza ovviamente dimenticare l’attività industriale della Cogne e le auto. Non va però scordato che la situazione valdostana è sicuramente buona rispetto al resto d’Italia. L’osservatorio della qualità dell’aria grazie al lavoro dei tecnici dell’Arpa mette in evidenza che Aosta è nettamente al di sotto dei limiti previsti dall’Unione europea.
L’Ue dice che non si può superare la media giornaliera di 50 microgrammi al metro cubo per più di 35 volte durante l’anno e Aosta rispetta perfettamente questi limiti come dimostra questa tabella (che trovate pubblicata ndr). La stazione di Piazza Plouves ha avuto 15 superamenti, quella del Quartiere Dora 30. La media annua da non superare è 40 microgrammi al metro cubo, la media di Aosta è 26. Per avere dei dati ancora più precisi abbiamo aggiunto una centralina vicinissima alla Cogne in modo da monitorare quella che sulla carta, data anche la presenza della strada dell’Envers, caratterizzata da un alto flusso di traffico, è l’area più critica.
Bene. In una situazione come questa la presenza di polveri si è attestata intorno ai 30 microgrammi al metro cubo e i superamenti sono stati 36. Non dimentichiamoci che in una città come Frosinone nel solo mese di gennaio ce ne sono stati già 29. Torino ne fa 120 in un anno.
E quindi con il teleriscaldamento…
La situazione migliorerà per forza. Ma teniamo anche conto del fatto che ad Aosta c’è un’alta concentrazione di auto euro 3 e euro 4. Inoltre vorrei che fosse chiaro come di fronte ad un simile problema non esista un unico intervento di per sé risolutivo. Si tratta di mettere in atto una serie di azioni che messe insieme danno un risultato. Per anni, ad esempio, abbiamo scelto la soluzione delle targhe alterne che in rapporto al disagio creato avevano un’utilità ridotta. Oggi ricorriamo esclusivamente all’ordinanza legata ai veicoli euro 0 e i primi risultati li abbiamo ottenuti quando abbiamo reso zona blu tutta Piazza Plouves. In questa maniera si è ridotto il traffico in città perché molte persone hanno iniziato a parcheggiare nelle aree più periferiche. Ad esempio il parcheggio della Cogne prima del 2005 era spesso vuoto.
La situazione migliorerà per forza. Ma teniamo anche conto del fatto che ad Aosta c’è un’alta concentrazione di auto euro 3 e euro 4. Inoltre vorrei che fosse chiaro come di fronte ad un simile problema non esista un unico intervento di per sé risolutivo. Si tratta di mettere in atto una serie di azioni che messe insieme danno un risultato. Per anni, ad esempio, abbiamo scelto la soluzione delle targhe alterne che in rapporto al disagio creato avevano un’utilità ridotta. Oggi ricorriamo esclusivamente all’ordinanza legata ai veicoli euro 0 e i primi risultati li abbiamo ottenuti quando abbiamo reso zona blu tutta Piazza Plouves. In questa maniera si è ridotto il traffico in città perché molte persone hanno iniziato a parcheggiare nelle aree più periferiche. Ad esempio il parcheggio della Cogne prima del 2005 era spesso vuoto.
Serve un’azione di rete se ho ben capito…
Certamente. Ad esempio la Regione ha finanziato la Svap per rinnovare la sua flotta con autobus ecologici a metano. Poi la Cogne da due mesi a questa parte ha ripreso il trasporto su rotaia. Si tratta di 4-5 treni al mese che corrispondono a 150 Tir in meno circolanti in quella zona. Al Quartiere Dora abbiamo avuto un calo netto sui superamenti. Senza dimenticare i filtri che vengono utilizzati dalla Cogne per l’abbattimento dei fumi. (Continua)
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