21 maggio 2009

Pirovano (Confindustria): «La Valle d'Aosta può diventare un laboratorio alpino di eccellenza industriale»

Monica Pirovano è una maratoneta. Nel 2006 a New York nella sua prima maratona si è classificata al 14.591esimo posto assoluto (su oltre 37mila corridori). La disciplina sportiva ha insegnato all’amministratore delegato della Cogne Acciai Speciali – da giovedì scorso nuovo presidente di Confindustria Valle d’Aosta (141 aziende iscritte) per il triennio 2009-2012 in tandem con Nicola Rosset, neo-eletto vice e liquorista ad della Saint-Roch – che preparazione e tenacia sono alla base di ogni traguardo. E sicuramente in questo senso il triennio da vice di Giuseppe Bordon, 50 anni, direttore della società di trasporti Savda, non più candidabile per il raggiunto limite di due mandati, costituisce una buona preparazione su cui costruire il lavoro del futuro ticket Pirovano-Rosset. La tenacia – e aggiungerei anche la resistenza – sono invece ancora necessari per affrontare una crisi economica anomala caratterizzata da un tracollo rapido e che oggi – toccato molto probabilmente il fondo – non può che riavviarsi sulla strada della ripresa anche se non si sa ancora quando.

La ripresa? Da fine anno
«Ad essere ottimisti si potrebbe ipotizzare settembre – spiega la 45enne a.d. della Cogne – ma volendo essere un po’ più realisti credo che la svolta possa essere seriamente ipotizzabile soltanto a partire dalla fine del 2009». L’assemblea di Confindustria è stata a porte chiuse e impegni professionali hanno tenuto per qualche giorno Pirovano lontano dalla Valle, tuttavia siamo riusciti ad ottenere come Sole 24 Ore una prima anticipazione dei contenuti della conferenza stampa che terrà il 22 maggio in Confindustria.

I punti principali del programma
Prima di tutto il programma. «I punti principali – spiega la manager attiva in Valle dal 1988 con un primo incarico nel settore finanziario-amministrativo presso la Cogne spa – sono sotto gli occhi di tutti: le difficoltà delle aziende legate al credito, la necessità di sviluppare l’innovazione con forti investimenti nella ricerca e sviluppo, la crescita dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e il nodo cruciale della formazione, cioè il rapporto scuola-mondo dell’impresa».

Mancano imprenditori giovani
Per Pirovano la Vallée paga il peccato originale della mancanza di giovani imprenditori desiderosi di mettersi in gioco. «Il miraggio del posto pubblico fa sì che in generale si sia poco spinti a sviluppare una propria idea di business» precisa. A fianco di questo vincolo la regione autonoma presenta l’atout straordinario, date le sue piccole dimensioni, di potersi trasformare facilmente in un laboratorio alpino di eccellenza industriale con prodotti fortemente innovativi. Serve però un’azione di coordinamento. «Credo sia necessario non tanto favorire fusioni, ruolo che non spetta a Confindustria - osserva la Presidente - ma sollecitare la collaborazione, il dialogo fra le aziende. Creare delle reti trasversali che permettano sinergie ed economie di scala fino ad ora inusuali. Vedo ad esempio positivamente in Valle lo sviluppo di un settore come quello delle energie rinnovabili. Ci sono imprese di valore che stanno facendo bene anche all’estero».

Con la Regione un dialogo impostato sulla reciprocità
Per quanto riguarda il dialogo con l’amministrazione regionale Pirovano sostiene un rapporto impostato sulla reciprocità. «La Regione - ci dice – deve porre le condizioni per cui le aziende possano crescere premiando le imprese che più delle altre investono nell’innovazione. Reciprocamente, le imprese favoriscono l’occupazione, creando ricchezza e attrattività del territorio». Alla Regione Pirovano chiede in particolare che l’Assessorato alle Attività Produttive e quello all’Educazione e Cultura collaborino di più. «E’ ancora troppo grande il gap tra quello che è il fare impresa e l’educazione all’impresa. Proprio per questo come Confindustria desideriamo, insieme alla Regione, diventare un interlocutore significativo degli istituti superiori in modo da rafforzare lo scambio di conoscenze fra tessuto imprenditoriale e scolastico, orientando, dove possibile, le scelte di quest’ultimo sulla base delle necessita di manodopera dell’industria».

Sul credito segnali positivi ma bisogna aiutare di più le Pmi
Sul fronte del credito Pirovano giudica positivamente il Protocollo di intesa siglato tra Confindustria Valle d’Aosta e ABI Valle d’Aosta allo scopo di elaborare iniziative comuni contro la crisi e facilitare ulteriormente l’accesso al credito dei settori produttivi, ma l’azione va completata aiutando le piccole imprese attraverso un’attività di sportello in Confindustria che le sostenga nel dialogo con gli istituti di credito. «Si tratta di un accompagnamento che va ad aggiungersi al già ottimo lavoro svolto dal Confidi industriali». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 20 maggio 2009)

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