Si è concluso il primo corso di formazione in Valle d’Aosta per la progettazione di giardini pensili e pareti verdi. Patrocinato dall’Ordine degli Agronomi e dei Dottori Forestali e attuato da CTI in collaborazione con l’Associazione Energaia, il percorso formativo ha visto impegnati 20 professionisti valdostani fra agronomi, architetti, ingegneri e geometri in un confronto sulle applicazioni di queste particolari tecniche costruttive nel nostro contesto.
I giardini pensili hanno avuto - a quanto pare - un rinnovato successo negli ultimi anni grazie all’evoluzione e all’affinamento delle tecniche di impermeabilizzazione e di messa in opera degli strati colturali. Con spessori e pesi limitati è ormai possibile inserire coperture a verde in edifici con diverse destinazioni e caratteristiche architettoniche. Non tutti sanno che, infatti, si possono realizzare coperture a verde anche su falde inclinate e che, con particolari attenzioni, si possono mettere in opera anche alberi di media grandezza o addirittura creare orti pensili.
I vantaggi estetici sono di immediata evidenza (io non sono un pollice verde per cui l'immediata evidenza la lascio agli appassionati): la possibilità di creare veri e propri giardini sulle coperture piane e sui terrazzi delle case consente di avere spazi verdi fruibili a immediato contatto dei locali di abitazione. Inoltre, a livello paesaggistico, l’integrazione con il contesto data dalle varie tipologie di coperture a verde risulta spontaneo e immediato. «Ma il verde pensile - a detta degli estensori della nota - ha altre qualità meno note: oltre a garantire una gestione dell’acqua più sostenibile, esso contribuisce a ridurre il surriscaldamento dei locali sottostanti e durante la stagione estiva permette un deciso miglioramento del comfort interno; in ambito urbano esso riduce l’aumento di temperature tipico delle aree edificate e, infine, è sensibile anche il miglioramento del comportamento acustico delle coperture».
Per garantire tutte queste prestazioni ed evitare i rischi che essa comporta è necessario applicare una tecnologia e la scelta delle specie vegetali in modo accurato.
I tetti e le terrazze delle nostre case potrebbero essere insomma un’ottima occasione per ritagliarsi un pezzo di natura che, anche qui in Valle d’Aosta, è a volte poco accessibile e, nel contempo, per contribuire al miglioramento del comfort abitativo e alla gestione delle risorse energetiche ed ambientali.
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