Cala vistosamente il traffico pesante al Tunnel del Monte Bianco. Sfiora il 12% la diminuzione rispetto al 2008: con 518.258 camion nel corso del 2009 contro i 588.438 dell’anno precedente (-11,92%). Ormai sono un ricordo gli 805.074 tir del 1998, prima che il tunnel fosse chiuso a causa del tragico rogo del 1999 all’interno del Traforo. Cresce invece leggermente il traffico turistico (0,94%) contribuendo a limitare la perdita di transiti complessivi al 3,2%, anche se sui ricavi la diminuzione dei Tir si farà inevitabilmente sentire in maniera più sensibile.
Del resto la fine dell’anno ha parzialmente addolcito il saldo negativo visto che nei primi otto mesi la flessione dei traffici commerciali era intorno al 15%.
Dati che ovviamente la dirigenza del gruppo europeo di interesse economico che gestisce la struttura (GEIE-TMB) analizza con grande attenzione anche se, in parte, figli di una crisi che non ha ancora mollato la sua presa sull’economia mondiale. «Sostanzialmente - spiega a nome dei vertici aziendali Gilles Guérin - le cause sono tre. Prima di tutto la difficile congiuntura che attraverso la chiusura di fabbriche o la diminuzione delle commesse ha ridotto i traffici commerciali».
Ma non solo. Per Guérin, da alcuni anni, ancora prima che la crisi si manifestasse, la società italo-francese aveva già constatato una diminuzione costante dei flussi di traffico pesante attraverso le direttrici del Bianco e del Frejus. «I camion - osserva Guérin - sembrano aver trovato altre strade per consegnare i loro carichi. Inoltre non va dimenticato, ed è questa la terza causa, che gli autotrasportatori si adattano e in un momento di difficoltà si organizzano in modo da fare meno viaggi vuoti o comunque con il Tir non completamente pieno. Tutto questo fa sì che il saldo negativo del 12% non corrisponda tout court ad un calo di traffici di merci della stessa entità».
Prosegue nel frattempo il programma di migliori infrastrutturali pianificato dalla società. «Sono già stati installati alla fine del 2009 - precisa Guérin - i pannelli fissi a messaggio variabile e nel biennio 2010-2011 confidiamo di realizzare il totale rifacimento del software per la gestione centralizzata del tunnel. Si tratta di un intervento complesso in quanto l’attuale strumentazione ha ormai dieci anni di vita che, come si sa, nel mondo dell’informatica è un periodo lunghissimo. Di conseguenza occorre rivedere l’impostazione di tutto il sistema secondo nuovi criteri di gestione. Nel 2010 completeremo invece sicuramente l’installazione a nord di un impianto di filtrazione dell’aria». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 13 gennaio 2009)
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