«La Valle d’Aosta in termini di produzione di energia fotovoltaica per la sua esposizione al sole è sui livelli delle regioni del Centro Italia, seconda soltanto a Sardegna, Puglia e Sicilia. Non tutti lo sanno ma su questa nicchia è possibile costruire un business sostenibile». Mauro Papagni, presidente degli impiantisti di Cna e titolare della «4eservizi» di Morgex, è uno dei player regionali (le imprese coinvolte si contano sulle dita di una mano) di un settore che soltanto tra il 2007 e il 2008 (in base agli ultimi dati disponibili di Terna) ha visto triplicare la potenza efficiente lorda (da 0,1 a 0,3 Mwh) e quasi decuplicare il numero degli impianti (da 4 a 38).
Della partita è, ovviamente, anche la Compagnia Valdostana delle Acque, che comunque non ha di certo il fotovoltaico nel suo core business. Tuttavia proprio in questi giorni l’azienda ha cantierizzato i lavori per la costruzione di un parco fotovoltaico a terra, a Quart. «Il nuovo impianto, in primavera, una volta entrato in produzione - spiega il Presidente Riccardo Trisoldi - garantirà 187 Kwh». La stessa «4eservizi» ha in progetto un parco fotovoltaico di 200 Kwh nell’Altavalle.
Un mosaico di iniziative segno di un interesse crescente. In effetti chi opera quotidianamente nel settore è pronto a scommettere su un 2010 importante per l’energia solare valdostana. «Fino al 2009 ho riscontrato curiosità intorno al fotovoltaico - sottolinea Francesco Bonvicini di Errebi - oggi mi rendo conto che alcune aziende sono convinte che possa diventare un’opportunità, soprattutto grazie al conto energia».
Proprio la Valle d’Aosta, come sottolinea con una certa soddisfazione Coldiretti, «sarà poi la prima regione italiana ad offrire un contributo del 20% a fondo perso per la realizzazione di impianti fotovoltaici come occasione per diversificare il reddito, mettendo a disposizione due milioni di euro che permetteranno di realizzare investimenti pari a 10 milioni». «Un contributo - precisa ancora Coldiretti - compatibile con il Conto Energia, cioè il sistema attraverso il quale lo Stato si impegna a remunerare per vent’anni, l’elettricità prodotta da un impianto fotovoltaico».
Inutile dire che la decisione dell’amministrazione regionale ha destato un interesse enorme nel comparto agricolo tanto che all’incontro di presentazione del provvedimento erano presenti oltre cento persone.
Concretamente si tratta di fondi previsti dalla misura misura 311 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 della Regione autonoma Valle d'Aosta, che incentiva, appunto, la realizzazione nelle aziende agricole di piccoli impianti fotovoltaici per la produzione elettrica. La percentuale massima ammissibile di contributo è stata fissata infatti al 20% delle spese di realizzazione degli impianti, che avranno vincolo di funzionamento di almeno 20 anni. Potranno beneficiare degli aiuti gli imprenditori agricoli, singoli o associati. Il cofinanziamento europeo raggiunge il 75% rispetto al consueto 44% previsto per le altre risorse finanziarie del Psr, mentre la quota nazionale del 25% è ripartita fra Stato e Regione. «Gli impianti - ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Isabellon - possono essere di diverso tipo. Sono auspicabili le tipologie integrate, ovvero a copertura dei tetti, ma sono finanziabili anche i pannelli posizionati con altra soluzione ». Di certo l’impulso che giungerà al comparto dal settore agricolo sarà importante.
Neppure il mondo degli enti locali rimane con le mani in mano. Proprio in questi giorni il Comune di Pollein ha avviato un progetto pilota che prevede la realizzazione presso l’Autoporto di diversi impianti dimostrativi di energie alternative (microeolici e fotovoltaici di ultima generazione), come previsto da una convenzione tra Regione Valle d'Aosta, Società Autoporto e Finaosta. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 9 febbraio 2010)
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