19 maggio 2010

Elezioni Comunali Aosta 2010: Le risposte di Carlo Curtaz e Iris Morandi

Anche in vista della tornata elettorale del 23 maggio il Corriere della Valle, come già fatto per quelle passate, ha sottoposto ai candidati sindaco e vice una serie di domande uguali per tutti. Testi che ora ripropongo on line partendo dal presupposto che il rilancio del capoluogo regionale è un motore essenziale dello sviluppo economico della nostra regione. L’ordine della pubblicazione è quello presente sulle liste. Oggi trovate le risposte di Carlo Curtaz e Iris Morandi, candidati sostenuti dalle liste Alpe e Sinistra per la città. Seguiranno a ruota le interviste agli altri due ticket.

Quali sono le vostre priorità per la città? Tre impegni che ritenete ineludibili…
La città soffre le conseguenze della crisi economica. Dunque le priorità sono l’attenzione ai problemi occupazionali e del costo della vita, gli aiuti alle persone e alle famiglie in difficoltà. Il Comune deve muoversi, di concerto con la Regione, per attuare politiche a sostegno di chi soffre maggiori disagi. Altrettanto ineludibile è l’approvazione del piano urbano del traffico, in modo da affrontare rapidamente i problemi della viabilità, oggi caotica, e destinata a  omplicarsi in un prossimo futuro a seguito degli interventi previsti per la realizzazione delle grandi opere.

Qual è il vostro atout in più rispetto alle altre due coppie di candidati?
Per quanto riguarda il candidato a Sindaco, Carlo Curtaz, non è stato scelto dai capi dei partiti, ma indicato direttamente dai cittadini che l’hanno votato alle primarie della coalizione autonomista/ progressista lo scorso 11 aprile. La candidata a Vice, Iris Morandi, è l’unica donna in competizione. Espressione dell’area autonomista, ha maturato esperienza nel corso della passata consigliatura. Riteniamo che la sensibilità e il punto di vista femminili, troppo spesso trascurati dalla politica, possano invece essere preziosi nell’affrontare i problemi della città. In più, pensiamo di essere persone totalmente libere: non abbiamo avuto bisogno di nullaosta romani e dietro di noi non ci sono personaggi ingombranti del passato e del presente politico.

Il vostro giudizio sull’operato della Giunta Grimod?
Tanta ordinaria amministrazione, in alcuni ambiti anche buona, tante rotonde, qualche errore clamoroso (ponte sul Buthier), una sudditanza totale nei confronti dell’Amministrazione regionale rispetto al progetto di ampliamento ad est dell’Ospedale e in relazione a tutte le decisioni più rilevanti per la città. Insufficiente capacità di programmazione a lungo raggio che ha comportato spesso scelte rivelatesi contraddittorie e non in linea con le reali esigenze della città.

Rilancio economico della città: quali strategie intendete mettere in campo?
Aosta va riqualificata con il riassetto dell’arredo urbano, la creazione di piste ciclabili, il collegamento con il piazzale Pila, l’abbattimento delle barriere architettoniche: tutte nuove opportunità di lavoro. La città va soprattutto resa vivibile per gli abitanti e quindi accogliente per i turisti. Il benessere dei cittadini passa anche attraverso interventi, in apparenza minimali, ma di grande aiuto al miglioramento della qualità della vita. Alcune opere, quali la trasformazione della Casema Testafochi in Università e il restauro del Collège Saint-Bénin, vanno fatte. Altre, come il folle progetto del metrò di un chilometro, al costo di 50 milioni di euro, vanno decisamente accantonate. Il bene di tutti prima degli interessi degli affaristi!

Dal punto di vista urbanistico e della viabilità come intendete operare?
Aosta necessita di un integrale riordino urbanistico che tenga conto dei gravi problemi di traffico. Questi vanno risolti spostando il traffico veicolare fuori dalle mura romane, ampliando le zone pedonali, costruendo
idonee piste ciclabili, potenziando i parcheggi periferici da collegare con il centro con rapide e frequenti navette ecologiche. La realizzazione di tutte le grandi opere previste dalla coalizione che sostiene Giordano avrebbe un effetto devastante sulla città. Trasformare Aosta in un immenso cantiere per 10-20 anni significherebbe renderla invivibile, allontanare i turisti, affossare il piccolo commercio, già oggi in difficoltà, che dovrebbe, invece, essere incoraggiato con opportuni interventi per favorire l’immagine di una città vivace, operosa ed accogliente.

Cosa pensate di proporre sul fronte delle politiche familiari?
Noi riteniamo che le risorse risparmiate con l’accantonamento di fondi destinati ad opere faraoniche ed inutili, perché sovradimensionate rispetto alle esigenze di una piccola città alpina, vadano investite nei servizi alla persona e alla famiglia, soprattutto in tempi di crisi quando le difficoltà economiche inducono a rivolgersi sempre di più al sostegno pubblico. Anche nella nostra città si registrano sacche di povertà e di disagio sociale verso cui si dovranno sviluppare politiche di intervento mirate, facendo ricorso anche a quel grande patrimonio sociale rappresentato dal volontariato, particolarmente attivo e sensibile nella nostra realtà. Le difficoltà di bilancio,che incidono ormai su tutti i Comuni, impongono la ricerca di percorsi nuovi di cooperazione e di solidarietà sociale: la presa in carico collettiva dei bisogni delle fasce più deboli può contribuire ad accrescere il senso civico e ad integrare in modo efficace l’intervento pubblico. Vogliamo ampliare e potenziare le strutture di servizio e aiuto per gli anziani inabili e per i giovani in difficoltà. A questo proposito vanno rivisti i progetti della nuova Cittadella dei Giovani, nata anche per offrire accoglienza e sostegno a quei giovani che vivono un preoccupante disagio. Aiuti specifici alle famiglie vanno garantiti attraverso la realizzazione di punti di incontro, di socializzazione e di scambi di esperienze. Da prevedere anche agevolazioni contributive e fiscali per le famiglie più numerose e per quelle a monoreddito.

In caso di diminuzione delle risorse economiche disponibili come pensate di farvi fronte?
Sebbene a breve non siano immaginabili consistenti diminuzioni di risorse finanziarie, bisognerà evitare gli sprechi, limitarsi ai soli interventi utili, razionalizzare la macchina amministrativa, ottenendo maggiori
risorse dalla ripartizione dei fondi regionali per i Comuni, in considerazione del fatto che su Aosta gravitano molti servizi utilizzati anche dagli altri Comuni della Regione.

Il rapporto con l’Amministrazione regionale?
Il rapporto con la Regione non deve essere di sudditanza, ma improntato alla massima collaborazione nel rispetto delle proprie reciproche competenze. Il nostro Comune deve riconquistare una dignità perduta.

Cosa farete nei primi 100 giorni?
Vogliamo porre attenzione subito alla fasce deboli colpite dalla crisi economica. Ci siamo impegnati per un intervento risolutivo nell’eliminazione delle barriere architettoniche e nel reperimento di fondi per le piste ciclabili. A questo proposito, Carlo Curtaz, se eletto, si doterà a sue spese di una bicicletta nuova per attraversare la città, verificare l’andamento dei lavori pubblici, controllare metro per metro l’arredo urbano, incontrare e discutere con i cittadini dei bisogni reali della città.

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