28 gennaio 2011

Artigianato Tipico: Ivat Avvia una Nuova Strategia Commerciale

Il negozio di Gressoney-Saint-Jean

Calano del 4,26% i ricavi degli esercizi commerciali di Ivat l’Istituto valdostano dell'artigianato tipico. In attesa della grande kermesse di Sant'Orso del 30 e 31 gennaio il settore (un centinaio di professionisti e oltre un migliaio di hobbisti) fa il bilancio di un biennio in cui la crisi economica si è fatta sentire nelle tasche di molti turisti che normalmente affollano simili punti vendita. Nel 2010 i sei negozi situati (Aosta, Ayas, Cogne, Courmayeur, Gressoney e Bard) hanno totalizzato incassi pari a 524.924 euro contro i 548mila dell'anno precedente. 

«Vista la particolare congiuntura e assodato che l'artigianato di certo non può dirsi un prodotto primario – ha spiegato il presidente dell’Istituto Rudi Marguerettaz - si tratta di una perdita che riteniamo non grave». 

In Ivat in particolare fanno notare che il trend negativo riguarda soprattutto il punto vendita di Gressoney-Saint-Jean che per alcuni mesi non ha potuto essere gestito al 100% del suo potenziale, facendo registrare un calo del 12% a fronte di ricavi annuali che normalmente si aggiravano intorno ai 50mila euro. «Proprio da Gressoney – spiega Marguerettaz – si è dato avvio ad un percorso per valorizzare la rete commerciale. Abbiamo individuato un nuovo marchio, l’Artisanat de la Vallée d’Aoste, espressione della nuova strategia proposta dall’IVAT e che, in questa logica di sviluppo, da ora in poi identificherà tutta la rete commerciale istituzionale». 

La boutique di Gressoney-Saint-Jean è stato così il primo punto vendita riallestito secondo questa filosofia, con una nuova veste che valorizza l’oggetto, filo che lega passato e presente, ma soprattutto che pone l’artigiano al centro dell’attenzione della clientela, ne mette in valore la persona e ne evidenzia gli specifici savoir-faire, senza trascurare, peraltro, la forte presenza del Museo, fonte di informazione, riflessione e ispirazione. 

E proprio dal Museo che da pochi giorni ha compiuto il suo secondo anno di vita giungono buone notizie con un incremento di visitatori consistente: Dai 6000 del 2009 ai 7000 del 2010. Nel frattempo Il Comitato di sorveglianza del piano operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 ha approvato il progetto “La culture du geste” presentato dall’Ivat in qualità di Capofila, unitamente al Comune di La Thuile (partner italiano), ai Musées de Bagnes (Capofila svizzero) ed al Musée Valaisan de la Vigne et du Vin (partner svizzero). 

Il progetto prevede azioni legate alla ricerca storica ed etno-artigianale, alla salvaguardia e diffusione dei savoir faire, all’individuazione sul territorio valdostano e svizzero di luoghi e spazi significativi, testimoni della gestualità artigianale, alla creazione di un “atelier pédagogique itinerante”, strumento didattico-pedagogico innovativo legato al mondo dell’artigianato, oltre ad attività di comunicazione e promozione in chiave transfrontaliera. Il progetto si concluderà nell’estate 2012 e prevede un importo di finanziamento complessivo di 526.950 € di cui 416.000 € per la compagine partenariale italiana e 110.700 € per quella elvetica.

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