Ti propongo una sintesi dei risultati dell'«Analisi congiunturale Valle d'Aosta» realizzata per la CGIL regionale, dall'associazione IRES-Lucia Morosini, istituto che svolge attività di indagine e ricerca sulla situazione e sulle dinamiche dell’economia e dei fenomeni sociali, sui seguenti temi e relativamente al mese di febbraio 2011. Per l'Ires la ricerca è stata redatta da Cristiano Guizza con il coordinamento a livello regionale di Domenico Falcomatà e Roberto Montemurro.
Ecco alcuni passaggi della nota diffusa nei giorni scorsi
La situazione della Cassa integrazione (Cig)
Se nel Nord-ovest o a livello nazionale la cassa integrazione interessa ancora rispettivamente il 3,3% e il 3,1% della forza lavoro, in Valle d’Aosta riguarda solamente lo 0,7%. Sebbene il valore sia molto limitato, è altrettanto doveroso sottolineare come il fenomeno, nel corso dell’ultimo mese, si dimostri in crescita in Valle d’Aosta rispetto alle altre zone considerate, nelle quali si presenta in costante contrazione.In realtà (...) il risultato sembra dipendere solamente dall’andamento stagionale del settore dell’edilizia per quanto concerne la cig ordinaria e del commercio per quanto riguarda la cig in deroga. In tutti gli altri settori, sia nel caso della cig ordinaria, sia in quella straordinaria, sia in quella in deroga è possibile osservare una generale tendenza alla riduzione dei lavoratori equivalenti interessati da ammortizzatori sociali. Pertanto, è possibile concludere che, almeno per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione, la crisi ha certamente superato la fase di crisi. In modo particolare è possibile osservare come sia venuto meno il ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Data la presenza anche negli anni passati di mensilità senza alcuna ora autorizzata diventa necessario aspettare i prossimi mesi per comprendere se il fenomeno sia definitivamente superato o se si tratta solamente di un ritardo nella registrazione presso l’Inps delle ore. In ogni caso, è possibile notare come anche presso le altre zone considerate il monte ore si stia riducendo se confrontato con la fase finale del 2009 e l’inizio del 2010.
Anche per quanto concerne la cassa integrazione in deroga, è possibile osservare come in Valle d’Aosta non solo ormai non venga quasi più utilizzata, nonostante un lieve incremento avvenuto nel corso dell’ultimo mese, ma anche in passato abbia interessato pochissimi lavoratori.
I lavoratori parasubordinati
In base alle classi d’età, è possibile osservare come i parasubordinati monocommittenti siano maggiormente concentrati nelle fasce d’età più giovani, in modo particolare tra coloro che hanno tra i 30 e i 39 anni; viceversa, sono molto pochi i lavoratori più anziani caratterizzati da un unico committente. Opposta è la situazione che si presenta considerando i lavoratori pluricommittenti. Dalla figura sottostante è possibile notare come la classe d’età oltre i 60 anni sia ora quella maggiormente interessata dalla compresenza di più datori di lavoro. Inoltre, si può osservare come nel corso del tempo la diffusione di questa forma contrattuale si sia mantenuta stabile nelle classi d’età centrale, mentre ha conosciuto variazioni tra quelle estreme (meno di 29 anni e oltre 60). (...)
Considerando il genere dei lavoratori, è possibile osservare come nel corso del 2009 il gap salariale, pur mantenendosi ancora significativo, si è ridotto. Naturalmente, è necessario considerare che questo è il salario calcolato in funzione dei mesi lavorati in media dai parasubordinati monocommittenti. Nel caso dei maschi, il numero medio di mesi lavorati è stato 7,5. Questo significa che calcolando invece lo stipendio diviso per 12 mesi, i maschi guadagnano 1.364 euro al mese e le donne circa 790 euro.Considerando, invece, la durata media in mesi delle collaborazioni, trova conferma quanto anticipato precedentemente. I lavoratori più giovani lavorano mediamente 5 mesi l’anno, mentre quelli più anziani raggiungono gli 8,1 mesi all’anno.
Evoluzione dell'occupazione per settore economico
Sia considerando i lavoratori dipendenti sia gli indipendenti, s evince la netta preponderanza degli occupati nel settore dei servizi. Dato che si presenta costante nel corso degli ultimi 15 anni. Nel 2009, i lavoratori dipendenti nel terziario erano il 68,2% della forza lavoro. Interessante notare, invece, il lento declino degli occupati nell’industria in senso stretto, i quali passano dal rappresentare il 20% circa della popolazione occupata nel 1995 al 12,9% nel 2009. Opposto invece è il trend dei lavoratori nell’edilizia. In questo caso, dal 10% nel 1995 raggiungono una quota pari al 15,8% nel 2009, con un marcato incremento concentrato nei primi anni del 2000. Residuale si mostra la quota di lavoratori nel settore primario, i quali si mostrano costantemente attorno al 3%.
La preponderanza degli occupati nei servizi si presenta anche nel caso dei lavoratori indipendenti. In questo caso, elevata è anche la proporzione che appartiene al settore agricolo (l’8,3%, in diminuzione rispetto al 13% circa di metà anni ’90). Costante, invece, è il trend dei lavoratori autonomi del settore manifatturiero, il quale non supera mai il 10% della forza lavoro indipendente.
Il settore del terziario non solo occupa i 2/3 della popolazione attiva Valdostana, ma arriva a produrre quasi il 77% della ricchezza. Il dato, inoltre, presenta una crescita sensibile rispetto al passato. Condizione che invece non sembra contraddistinguere i settori rimanenti. La peculiarità della regione si osserva in modo particolare osservando il bassissimo valore aggiunto prodotto dal settore manifatturiero, il quale produce solamente il 12% circa della ricchezza regionale.
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