I temi economici della seduta del Consiglio regionale della Valle d'Aosta del 22 giugno.
Le problematiche relative allo sciopero dei lavoratori del reparto Giochi francesi della Casa da gioco di Saint-Vincent sono state al centro di un'interrogazione a risposta immediata proposta dal Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe).
Sono stati illustrati e approvati (25 voti a favore e 8 contrari, Alpe e Pd) i disegni di legge relativi al rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2010 e all'assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e variazioni al Bilancio di previsione per il triennio 2011/2013.
L'acquisizione di quote azionarie della società Water Gen Power da parte della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA è stata l'oggetto di un'interpellanza del Consigliere Roberto Louvin (Alpe).
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
2 commenti:
Aggiornamento
Sulla casa da Gioco durissimo j'accuse sindacale
"La Delegazione Sindacale roulette/fairoulette giochi Francesi si affida a questo comunicato stampa per precisare e ribattere con determinazione alle affermazioni riportate dagli organi di informazione nei giorni 22 e 23 giugno scorsi, perché non corrispondenti alla realtà.
Nel premettere che lo sciopero è frutto di un totale malcontento degli appartenenti al reparto giochi tradizionali circa la situazione di stallo riguardante varie tematiche poste da tempo e sulle quali la volontà da parte aziendale di aprire un confronto vero e risolutivo, è bassissima.
C’è in sospeso la situazione del lavoro notturno, in attesa di definizione dal biennio 2007-2009 e la mancata apertura del tavolo sul biennio 2009-2011!
Occorre inoltre precisare, contrariamente alle dichiarazioni riportate dagli organi di stampa, che nelle ragioni dello sciopero non vi sono solamente rivendicazioni economiche e che le stesse passano in secondo piano rispetto alla forte preoccupazione per il futuro del reparto e della casa da gioco stessa. Temi come l’afflusso di clientela, gli introiti, il piano di ristrutturazione delle sale giochi e le politiche di marketing che, guardando i risultati, sono di scarsissima efficacia e sono il vero oggetto della mobilitazione dei tecnici dei giochi francesi. Una politica aziendale mirata quasi esclusivamente ad una clientela di medio-bassa capacità di spesa e non più su quella medio-alta, come avveniva un tempo, non potrà certo dare una reale e duratura svolta in positivo alla Casa da Gioco.
Queste sono le reali motivazioni dello sciopero condivise dalla quasi totalità dei lavoratori. 109 impiegati su 116 hanno aderito alla mobilitazione e continuano a farlo con una percentuale di otre il 97%. Le nostre richieste riguardano solo la certezza di avere clienti con i quali poter lavorare, le nostre proposte spaziano dagli orari di lavoro, al layout della sala e altre proposte innovative.
Entrando nel merito, precisiamo che il 13,5% della forza lavoro della casino SPA , quindi il reparto che rappresentiamo, è quella percentuale di Lavoratori che ha sacrificato esperienza e professionalità nel 2009/2010, tollerando delle uscite forzate dal reparto, poi pagate profumatamente per un errore amministrativo della Direzione del Personale ( circa 1.000.000 di € ), e che contribuisce in maniera sostanziale alla sopravvivenza dello stesso Casinò.
Sull’orario di lavoro vogliamo sottolineare che la nostra media oraria non è vincolata da nessun contratto di lavoro ma bensì dall’affluenza della clientela. Quindi, meno clienti, meno volumi di gioco, uguale meno ore di lavoro e meno guadagni da parte di tutti. Lavorare 27 ore non è una scelta dei lavoratori ma una diretta conseguenza del fatto che, evidentemente, non ci sono clienti nelle sale e la responsabilità di questo non può essere imputato ai lavoratori. (Continua)
I
Continua dal commento precedente
I fantomatici 6600€ al mese che vengono menzionati, sono frutto di una informazione errata poiché, pur sempre ben retribuiti, i tecnici sono lontani da queste cifre e, in ogni caso, tale retribuzione è frutto di mance a noi elargite dai clienti per la professionalità degli impiegati di gioco, riconosciuta come la migliore d’Italia.
E’ bene anche precisare che le mance, riconosciute agli impiegati tecnici dai clienti, sono suddivise equamente al 50% con il Casinò, consentendo all’azienda - grazie a questo meccanismo – di abbattere fortemente il costo del lavoro del reparto. Inoltre, la retribuzione dei lavoratori della casa da gioco di Saint Vincent (anche se alta rispetto ad altri settori ) è la più bassa anche delle altre case da gioco Italiane, dove i livelli di reddito sono sensibilmente più elevati.
Quindi, meno mance per i croupier, in egual misura, meno introiti per il Casinò.
Nel 2010 esse sono state di circa 5.600.000€ ma continuando di questo passo nel 2011 scenderanno sotto i 5.000.000 di €, bisogna rilevare che nel 2007 erano circa 7.200.000, creando un mancato guadagno per un’azienda che, solo due anni fa, ha dichiarato lo stato di crisi, licenziando dipendenti.
Sarebbe bene, invece di usare argomenti strumentali, che la Dirigenza del Casinò riprendesse il confronto in maniera seria e rispettosa delle parti, ripristinando le corrette relazioni sindacali".
Saint Vincent, 24 Giugno 2011
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