30 giugno 2011

Il Censimento Agricolo Conferma la Trasformazione della nostra Agricoltura

Oggi, a palazzo Regionale, sono stati presentati i primi dati regionali relativi al Censimento Agricolo terminato alla fine del mese di marzo. Sono tantissimi numeri che vanno letti e interpretati con molta attenzione. Calano le aziende (-41,15) e calano, ma con un'intensità minore, le superfici agricole utilizzate (-22,13%). Non escludo di tornare sull'argomento prossimamente. Un primo commento ai dati arriva da Coldiretti di cui riporto il testo di una nota diffusa oggi.

Gli addetti ai lavori si aspettavano la tendenza che è emersa forte dai dati. Una riduzione sostanziale delle aziende (sia pur valutando la non piena attendibilità del dato 2000, paragone di riferimento) ma la stessa riduzione percentuale non si è verificata nelle superfici utilizzate né sui capi di bestiame presenti.


Anche nella nostra Regione si è quindi avviata la chiusura delle piccole aziende che vengono accorpate ad aziende più grandi; in rialzo, infatti, sia la superficie media di ogni azienda che il numero medio di capi allevati per azienda.


«E’ il processo che abbiamo rilevato anche noi - ha commentato il direttore della Coldiretti Ezio Mossoni, presente all’incontro - le aziende agricole si stanno strutturando dal punto di vista economico e si avvicinano ad una gestione senza dubbio più imprenditoriale che in passato».


Nel mezzo di mille difficoltà è un segnale importante dal settore primario anche se, ricordiamolo, il ruolo delle piccole e piccolissime aziende è fondamentale per il mantenimento del territorio e, quindi, dell’ambiente.


«Se un difetto si vuol trovare in queste rilevazioni – conclude Mossoni – è che il campione indicato a livello nazionale è troppo ampio. Sarebbe interessantissimo sapere i dati scorporati tra i professionisti che vivono solo di agricoltura contro i dati che emergono dai cosiddetti partime o hobbisti, visto che le aziende rilevate sono circa 3500 contro le circa 1400 ditte professionali. Le strategie politiche relative agli interventi sul settore devono certamente essere diverse mentre il dato omogeneo non permette una lettura reale del fenomeno».

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