15 settembre 2011

Impianti a Fune: Finaosta al Lavoro per Creare la Società Unica

Questa tabella è aggiornata al mese di settembre. Ecco perchè c'è una leggerea discordanza sulle quote di partecipazione rispetto all'altra tabella di questo post che è tratta dall'ultimo bilancio e quindi è data 31 dicembre 2010. Trovate anche la quota di Siski che ovviamente opera nel settore ma non è una società di impianti a fune
Il dado è tratto. La razionalizzazione societaria del settore funiviario valdostano caratterizzato da un alto tasso di presenza pubblica è ormai alle porte. Un processo che ha subito un’ulteriore spinta dall’ultima manovra finanziaria con la quale sono posti pesanti vincoli alle partecipazioni in simili enti dei piccoli comuni e che è inevitabilmente suggerito dalla diffusione della presenza pubblica nei Cda, vista l’assenza di imprenditori disposti ad investire in un settore che sempre più nella piccola regione autonoma sembra assumere carattere di servizio pubblico più che di business.
I numeri inoltre parlano chiaro. In 16 società su 18 la Regione, attraverso Finaosta, ha una quota di partecipazione che va dal 3,56% della srl Pour le Développement de la Valgrisenche al 98,14% della Cervino spa per un valore in bilancio che supera i 50 milioni. Tutte le quote sono abbondantemente oltre il 30% a partire dalla società di incremento turistico di Saint-Bartélemy con 39,558. Oltre alla già citata Cervino in altri sei casi la quota sfonda il 50%: Pila (97,255), Courmayeur Mont Blanc Funivie (85,61), Monterosa (76,18), Funivie Piccolo San Bernardo (63,63), Cime Bianche (63,38 e Funivie Monte Bianco (50,01). Società che quest’anno nel complesso hanno fatto registrare ricavi per 59,4 milioni e 6,8 milioni di perdite
E’ proprio a Finaosta, guidata da Giuseppe Cilea, che la giunta guidata da Augusto Rollandin (di concerto con l’assessore ai Trasporti Aurelio Marguerettaz e quello al Bilancio Claudio Lavoyer) ha affidato l’incarico della razionalizzazione «procedendo – si legge nella delibera - con graduali e progressive forme di consolidamento delle diverse realtà societarie, mirate al conseguimento di effettivi recuperi di efficienza del sistema nonché di un più efficace coordinamento strategico e operativo nelle diverse funzioni svolte, in particolare per quanto riguarda la pianificazione dello sviluppo dei comprensori, la gestione, gli acquisti, il personale e il marketing».
Come? Attraverso la progressiva fusione, indicata in una delibera approvata in una delle ultime sedute di giunta, tra le società, una volta che se ne constatino o che se ne siano preliminarmente creati i presupposti di carattere giuridico e organizzativo.  Il primo passo consisterà nella fusione tra le società Cervino S.p.A. e Cime Bianche S.p.A.. Una scelta ritenuta idonea in virtù del fatto che entrambi i soggetti sono «sotto il controllo di Finaosta» e che «pur facendo capo a due differenti e distinte stazioni di sport invernali, sono geograficamente limitrofe e operano in bacini territoriali tra loro collegati attraverso piste e Impianti».
Per una migliore lettura ti consiglio di cliccare sulla tabella
Non si è trattato dell’unico intervento nel settore di questi ultimi giorni. La Giunta regionale ha dato mandato alla Finaosta anche per la sottoscrizione di nuovo capitale sociale delle società di impianti a fune Chamois Impianti spa, Sirt spa di Torgnon e Funivie di Champorcher spa. «L'intervento - ha spiegato il presidente della Regione, - è finalizzato alla ricapitalizzazione delle società che alla fine dell'anno sono in perdita».
In dettaglio il mandato riguarda la sottoscrizione di azioni per 164.676,20 euro della Sirt, per 160.851,11 euro della Funivie di Champorcher spa e per 90.000 euro della Chamois Impianti. In tutti e tre i casi la quota di partecipazione di Finaosta si attesterà al 49%. Ma indubbiamente il colpo di scena che nessuno si aspettava nel settore è stato l’azzeramento del Cda della Monterosa Ski, presieduto da Daniele Fassin, sostanzialmente costretto a rassegnare le dimissioni dal socio di maggioranza, Finaosta, in virtù del rosso in bilancio di 3,2 milioni di euro maturato nell’ultimo bilancio. Una scelta che ha preso un po’ tutti in contropiede avvenuta a un mese e mezzo dall’assemblea della società dove sarebbe stato presentato il documento contabile. Mosse in uno scacchiere che lentamente acquisiranno una loro omogeneità.
Di certo la scelta di costituire un unico soggetto appare agli occhi degli operatori del settore l’unica possibile. Lo stesso Ferruccio Fournier, presidente dell’Associazione Valdostana degli impianti a fune ritiene che sia insensato presentarsi divisi. «In un mondo globalizzato – commenta il Presidente – persino una realtà come Cervinia risulta piccola. Il sistema va razionalizzato secondo precisi parametri economico-gestionali. Sono convinto che un attento coordinamento interno ed una armonizzazione dei processi permetterà importanti economie di scala». In mezzo al terremoto c’è anche spazio per una buona notizia. «L’ultima annata – conclude Fournier – sul fronte dei ricavi è andata bene. I fatturati sono cresciuti del 9%, rispetto ai circa 65 milioni dell’anno scorso. Rimane purtroppo il problema di una clientela che si concentra tutta nel weekend, mentre durante la settimana le risorse umane a nostra disposizione risultano sotto utilizzate. La ricettività alberghiera numericamente poco significativa non ci aiuta».

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web