Giornata economia: si Deteriora l'Economia Valdostana (parte seconda)

Da sinistra Costantino Charrère e Massimo Lévêque

La seconda parte dell'intervento di Massimo Lévêque alla Giornata dell'Economia (qui trovi la prima) organizzata dalla Camera Valdostana.

Considerate struttura e dimensioni medie delle imprese valdostane, più agevole sembrerebbe percorrere le strade dell’innovazione e dell’internazionalizzazione attraverso processi aggregativi volti al rafforzamento patrimoniale, al raggiungimento di economie di scala, alla facilitazione nell’accesso al credito e a nuovi mercati, obiettivi che non necessariamente richiedono interventi societari o sulla struttura dell’impresa ma che possono essere conseguiti mediante l’attivazione e/o la partecipazione a “Reti di Impresa” . Inoltre occorre che l’offerta di lavoro possieda caratteristiche adeguate alle sfide che il sistema delle imprese è chiamato ad affrontare. Questo sia sotto il profilo tecnico-professionale, sia a livello di competenze superiori (laurea o post) l’appropriatezza e la qualità degli indirizzi formativi dei giovani costituiranno lo stimolo e l’indispensabile supporto alle imprese nonché l’occasione per l’ampliamento della base occupazionale.

Infine, tra le “opzioni aperte” che gli scenari attuali lasciano intravvedere, non vanno sottovalutate le potenzialità offerte, in termini di sviluppo imprenditoriale e occupazionale, dalle attività della cosiddetta “Green Economy “ e dai “Green Jobs”. Considerate oltre che nuove “business opportunities” anche leva per rivitalizzare l’offerta di beni e servizi più tradizionali, le attività “green” vogliono coniugare territorio, crescita economica e sostenibilità ambientale. Dal punto di vista dell’offerta esse non sono dunque da circoscrivere ai soli settori delle fonti rinnovabili o del risparmio energetico (comunque di rilievo per un’economia alpina) ma si possono estendere alle attività di recupero e riciclaggio dei materiali, alle utilities, all’agricoltura, all’agro-industria, alla filiera del legno, al turismo, all’edilizia.

Proprio in quest’ultimo comparto, fortemente colpito dalla crisi anche nelle sue componenti artigiane, l’impiego di nuovi materiali e l’adozione di tecnologie innovative “green” (orientati alla “sostenibilità” alla “durabilità” ed al “risparmio energetico”), possono rappresentare un importante volano di ripresa per le attività edili e per la relativa occupazione. In tale contesto, le pubbliche amministrazioni locali (Regione e Comuni) possono, come avvenuto altrove, rappresentare un importante sostegno allo sviluppo di un nuovo “green building-concept”, senza dover impiegare risorse finanziarie ma creando un “ecosistema normativo” che orienti in tale direzione la domanda, sia per il “nuovo”, sia per le ristrutturazioni.

La Chambre Valdôtaine è impegnata nella realizzazione di uno studio sulla Green Economy e sulle opportunità che essa può rappresentare per il tessuto imprenditoriale locale e per l’occupazione, in particolare dei giovani. Secondo Fondazione Impresa, che annualmente pubblica la graduatoria delle regioni italiane “green” utilizzando 21 indicatori sintetici, nel 2012 la Valle d’Aosta è complessivamente collocata al 5° posto, primeggiando già in alcuni comparti (qui trovi il rapporto completo e qui un post soltanto sulla Valle).

Secondo Unioncamere-Fondazione Symbola, con il 27,3% di imprese che hanno investito tra il 2008 e il 2010 o hanno programmato di investire nel 2011 in prodotti o tecnologie “green”, la Valle d’Aosta risulta la seconda regione italiana dietro al Trentino Alto Adige.

Di tale percentuale di imprese, solo una su dieci ha investito sull’offerta di prodotti o servizi “green” per il mercato: nel 90% dei casi, si è trattato di investimenti per il risparmio energetico o per la sostenibilità ambientale dell’impresa stessa. In un contesto già relativamente favorevole, per una porzione di imprese o di nuovi imprenditori locali, si tratta dunque di valutare l’opportunità di aggiungersi ai “provider” di tali tipologie di beni e servizi, pionieri di nuove iniziative imprenditoriali in un territorio, quello valdostano, con molti segmenti di offerta a naturale vocazione green.