30 settembre 2012

50 Candeline per il Traforo del Monte Bianco (Terza puntata)


Qui trovi la prima puntata e qui la seconda. Storia e sicurezza i temi trattati.

Ricerca e sviluppo: gli studi al servizio dell’innovazione

Sono in fase di sperimentazione tre sistemi antincendio tramite aspersione di acqua
Le squadre del Traforo del Monte Bianco stanno analizzando l’efficacia e l’idoneità dei dispositivi di aspersione d’acqua a bassa e ad alta pressione dalla volta in caso di incendio. Attualmente è in atto un programma di sperimentazione nella galleria di "San Pedro de Anes" in Spagna, che terminerà a metà ottobre.


1,7 milioni di € sono stati investiti per condurre dei test ricreando una sezione del Traforo del Monte Bianco su 400 m. Tale ricostruzione integra le specificità tecniche del Traforo del Monte Bianco in materia di ventilazione e di evacuazione dei fumi. Il realismo dei parametri applicati in questi test costituisce una prima mondiale.
In un mese e mezzo verranno causati 14 incendi originati da mezzi pesanti. Lo studio si basa sui dati raccolti da 261 sensori usati per misurare l’evoluzione del fuoco e l’efficacia dei vari sistemi di aspersione: aspersione a pioggia a grosse gocce, brumizzazione a goccioline e nebulizzazione.


Nel corso di ciascun test verrà valutata l’efficacia dei sistemi di aspersione d’acqua nel contesto di incendi con potenza termica variabile da 15 a 70 megawatt, originati da mezzi pesanti con forte potenziale di infiammabilità (carico di pallet di legno, elementi in plastica, pneumatici ecc.).

- Le prime due prove, che costituiscono dei test di riferimento, hanno l’obiettivo di verificare il buon funzionamento dei sensori presenti su tutta la lunghezza della sezione della galleria, di osservare lo sviluppo dell’incendio e di studiare più in particolare l’attività del focolaio.
- La terza prova permette invece di determinare, nel contesto di due tipi di incendio diversi, le condizioni ottimali di attivazione del sistema di aspersione a pioggia a grosse gocce (alta pressione), relativamente all’evacuazione degli utenti.
- I test successivi hanno lo scopo di valutare l’efficacia dei tre sistemi di aspersione. Condotti in presenza di incendi diversi con forte potenziale di vampate, permetteranno di misurare, a seconda delle modalità di aspersione considerate, il tasso di penetrazione dell’acqua all’interno dei veicolo incendiato.


Il rapporto sarà terminato a fine anno e permetterà di stabilire se questi tipo di dispositivo è compatibile con sistemi antincendio come quelli installati nel Traforo del Monte Bianco.

Studio del comportamento dei flussi di aria nel Traforo del Monte Bianco

La qualità del sistema di ventilazione è un elemento essenziale per la sicurezza degli utenti e delle squadre del GEIE del Traforo del Monte Bianco. Tale sistema mira in particolare a contenere i fumi in una zona più ristretta possibile e ad evitarne la propagazione.

I flussi di aria hanno un ruolo determinante nell’installazione del dispositivo. Essi dipendono sia dalle correnti naturali che dalla ventilazione e dall’estrazione attivate in caso di evacuazione dei fumi.
E’ in corso uno studio che servirà per approfondire la conoscenza di questi fenomeni e rafforzare ulteriormente l’efficacia dei sistemi di ventilazione.


Per questo studio è stato progettato e realizzato un veicolo elettrico in collaborazione con l’Università di Modena. Il prototipo è dotato di anemometri e di strumenti destinati a misurare e registrare un insieme di dati su tutta la lunghezza del traforo, tenendo conto di diversi parametri: presenza di veicoli, interazione tra i vari sistemi di ventilazione, condizioni di pressione, ecc. I dati raccolti vengono in seguito trattati da supercalcolatori.

I risultati di questi test verranno utilizzati per ottimizzare ulteriormente il sistema di ventilazione integrato alla nuova Gestione Tecnica Centralizzata.




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