8 febbraio 2013

Jean Paul Lustrissy (#Netbe): «Per molti siti è tempo di #redesign»

Jean Paul Lustrissy (Netbe)
Ho intervistato questa settimana Jean Paul Lustrissy, titolare della Netbe, società attiva nella realizzazione di siti web, portali, applicazioni, web marketing, comunicazione per Aziende, Enti, Pubbliche Amministrazioni che vogliono utilizzare al meglio le tecnologie internet. 
Da quanto esiste Netbe?
Netbe è nata 2003, anche se io mi occupo ormai di web da 16 anni.
Come è cambiato il modo di fare siti internet in quest'ultimo decennio o in questi ultimi 16 anni?
E’ cambiato molto però il grosso cambiamento è avvenuto negli ultimi anni. La grossa novità è stata quella di avere dei nuovi dispositivi su cui visualizzare le pagine web. Il grosso cambiamento infatti avviene nel 2007 con il lancio del primo iPhone da parte di Steve Jobs. I siti adesso se una volta si cliccavano ora si toccano anche. Questa è stata una delle grosse novità del web design e, quindi, abbiamo schermi di tutte le dimensioni da quelli più piccoli dei smartphone  quelli più grandi dei tablet su cui interagiamo in modo diverso rispetto a prima e quindi si deve tenere conto di tutti questi fattori. Poi un altro elemento è la larghezza di banda che ha cambiato tantissimo la capacità dei siti di visualizzare contenuti visuali e audiovisivi. Infine, una volta, i siti web erano delle scatole vuote che si riempivano, oggi invece si hanno i contenuti e attorno a questi si disegnano i siti web.
Quanto la Vda è web 2.0
Se per web 2.0 intendiamo la diffusione dei social network, dei blogger, dei wiki diciamo che anche in Valle questi mezzi sono penetrati abbastanza, poi che siano utilizzati in modo interattivo o coltivino la comunità degli utenti questo è un altro discorso. Sovente vediamo un uso molto monodirezionale di questi mezzi sociali. Il web 2 è un concetto ormai assimilato. Non siamo più nella fase della scoperta dei social network, ma in una fase successiva e qui la valle d’Aosta deve darsi ancora un po’ da fare, cioè il cosiddetto Web 3, internet come database, cioè la possibilità degli utenti di accedere ad una vera conoscenza che non è più soltanto quella prodotta, ma quella condivisa dagli altri utenti, ad esempio con i “mi piace” e quindi avere la possibilità di accedere a questo patrimonio costruito dall’umanità che era la grande sfida che abbiamo adesso.

In Valle è più facile lavorare con i privati o con la pubblica amministrazione?
Questa è l’eterna domanda. Siamo metà pubblici e metà privati. Con i privati si crea un rapporto molto più stretto. Si analizzano bene le aziende per cui si lavora, si entra in contatto con il cliente e si realizzano soluzione adattive su misura. Con la pubblica amministrazione abbiamo sempre il meccanismo dei bandi e succede sovente che non si riesca a raggiungere perfettamente gli obiettivi o perché i bandi sono troppo stringenti, troppo scritti a priori magari da persone che non sono propriamente del settore oppure perché si basano esclusivamente sul prezzo e sovente non abbiamo dei servizi all’altezza.
Social network e turismo: che cosa sta facendo la Valle d’Aosta?
Ormai i social network rientrano in qualunque progetto web. E’ un canale di comunicazione, è un canale di interazione con gli utenti, ma va pensato a due vie: da una parte raccogliere il feedback degli utenti, ma dall’altra osservare i propri utenti per capire meglio quali prodotti e servizi offrire. Basta pensare al concetto di reputazione on line. C’è necessità da parte delle aziende di monitorare le recensioni fatte dai turisti sugli alberghi su Tripadvisor o portali similiari e di rispondere agli utenti creando un rapporto con loro.
La tipologia di prodotto che ha più mercato?
Sicuramente il sito web per il settore turistico. E’ uno strumento di lavoro molto importante per le nostre aziende turistiche. E su questo stiamo investendo molto in innovazione e ricerca.
Su cosa state lavorando in questi mesi?
Molto sul redesign. E’ finita l’epoca del web 1. Stiamo lavorando su siti già esistenti ritrasformandoli in dei siti attuali.
Ogni quanto può avere senso fare un’operazione di questo tipo?
Adesso ha molto senso perché il web è cambiato molto. Sono cambiati i modi di comunicare, i dispositivi su cui si consumano le pagine web. Adesso per chi non l’abbia già fatto è assolutamente necessario. Teniamo conto anche che l’importanza dei siti web  è aumentata nel tempo e sono diventati degli strumenti aziendali indispensabili, mentre prima erano un po’ accessori.
Un esempio di sito realizzato da voi per la pubblica amministrazione?
Posso citare un progetto che ha assorbito molto tempo e lavoro, cioè patoisvda.org, che è un vero e proprio sistema per la condivisione del patois on line. Consiste in un database raccolto da parte dell’Assessorato Istruzione e cultura dei vari patois della Valle. Ovviamente il progetto non è ancora completato ma è un esempio di web 3, cioè web della conoscenza, possibilità di accedere a questa conoscenza in modo più ordinato.
Qual è lo stato dell'arte dell'Ict in Vda?
Non mi sento di poterlo valutare globalmente. Noi siamo soprattutto un’agenzia di comunicazione. Per quel che riguarda il mio settore il numero di aziende in questi anni non mi sembra aumentato di molto. Sono, forse, aumentate le microaziende del singolo che fa siti web, ma le web agency in grado di seguire i clienti e offrire i servizi più vari dal posizionamento sui motori di ricerca allo sviluppo di applicazioni, alla gestione di web marketing, social network, alla realizzazione di contenuti fotografici o audiovisivi, sono rimaste stabili. Per i clienti posso dire che se le imprese turistiche investono, quelle più tradizionali, le imprese artigiane e i professionisti, faticano ancora ad avere un sito web e si rivolgono più ad aziende tradizionali come pagine gialle che realizzano prodotti più standard.
Una novità da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Quest’anno la grande novità sarà di poter offrire servizi di alta qualità a prezzi più contenuti. Abbiamo investito molto in questi anni per offrire nuovi prodotti sempre più di tendenza riuscendo però a tagliare un po’ i prezzi, rendendoci un po’ più efficienti.
Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Il mio sogno lo sto vivendo. Il lavoro che faccio mi piace molto, lo amo profondamente perché mi permette di realizzare tutti i giorni cose nuove e non annoiarmi e questo per me è il massimo.

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