Jacques Maritain |
In merito al nuovo esecutivo (e aggiungerei anche ai futuri consiglieri regionali) voglio semplicemente rilanciare la riflessione proposta oggi dal Vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte ai lettori del Sole 24 Ore. Il Vescovo, citando alcune affermazioni del pensatore di fama mondiale Jacques Maritain, sceglie tre immagini che dipingono i politici di cui abbiamo bisogno oggi.
«Un "romantico della giustizia", "una specie di
rabdomante", "un mendicante del cielo": su queste tre affermazioni vorrei
brevemente fermarmi, per cogliere quanto esse dovrebbero (e potrebbero!) essere
decisive, se ognuno dei nostri politici provasse a realizzarle nella propria
vita. (...)
SOGNO dunque politici che siano "romantici della
giustizia", donne e uomini che si dedichino al servizio del bene comune e
all'urgente superamento della stanchezza, delle divisioni e della pericolosa
debolezza del Paese, perché mossi da uno sguardo capace di spingersi in alto e
lontano. La paura e l'abdicazione si vincono solo puntando a mete grandi, ardue,
ma possibili. Occorrono persone appassionate, veri e propri prigionieri della
speranza, che diano soffio e slancio all'azione sociale e politica del
Parlamento e dell'intera Nazione, sapendo tener fisso lo sguardo della mente e
del cuore alla giustizia maggiore possibile e a una Patria, che sia veramente
tale anzitutto per i piccoli e i deboli. Occorrono donne e uomini capaci di
pensare in grande, di osare per una meta bella e alta, di pagare il prezzo anche
a livello personale per il conseguimento di un fine che valga la pena perché
giusto e buono per tutti, persone libere e sufficientemente forti per non
arrendersi di fronte alle esigenze - spesso brutali - della "Realpolitik" o agli
interessi di corto raggio degli egoismi personali o collettivi. La speranza dei
grandi orizzonti di giustizia e di pace per tutti dovrebbe essere la molla
ispiratrice di chi voglia impegnarsi al servizio della cosa pubblica. In un
tempo di crisi delle ideologie, di eclissi degli ideali, abbiamo bisogno di chi
- da vero "romantico della giustizia" - sappia ancora credere a una beatitudine
come quella proclamata anni fa dal "vescovo dei poveri", il brasiliano dom
Helder Camara: «Beati coloro che sognano: porteranno speranza a molti cuori e
correranno il dolce rischio di vedere il loro sogno realizzato». Con Maritain
non temo di affermare che il sogno di un "umanesimo integrale", libero da
catture ideologiche, è ancora possibile e che ne è voce affidabile proprio la
dottrina sociale della Chiesa.
SOGNO politici che siano "rabdomanti", «con
l'orecchio incollato alla terra, per captare il mormorio delle sorgenti
nascoste», capaci cioè di leggere i segni dei tempi, di avvertire le urgenze
reali, di corrispondere al grido silenzioso dei poveri, e di perseguire non
astratti progetti ideologici, ma piani di equità e di crescita, in cui
l'esigenza dei conti in regola non sacrifichi mai l'ambito vitale dei deboli,
doni audacia al possibile e chieda sacrificio soprattutto a chi già ha di più.
Sogno inoltre che questi "rabdomanti" sappiano riconoscere «l'impercettibile
fruscio delle germinazioni invisibili», accorgendosi del nuovo che sta nascendo,
liberandosi dalla ripetitività di modelli morti e infecondi, intuendo le
potenzialità latenti in tante componenti del nostro popolo e dell'intero Paese,
e le sfide che invitano la politica a scommettere coraggiosamente per un futuro
diverso, migliore per tutti. Non basta che questi "rabdomanti" sappiano gridare
i loro "no": occorre che siano anche propositivi e umili, rispettosi della
democrazia che vorrebbero sanare e che non si ripara a colpi d'ascia, ma nel
rispetto delle istituzioni, della legalità e di ogni persona umana, a cominciare
dall'avversario politico. Con Maritain non rinuncio a credere nelle possibilità
dell'intelligenza umana e nella dignità di ogni uomo o donna che eserciti i
propri diritti e faccia le sue scelte in piena libertà.
SOGNO, infine, politici
che non rinuncino a essere "mendicanti del cielo", che sappiano cioè coniugare
la fedeltà al mondo presente a quella dovuta al mondo che deve venire, che non
si limitino a formulare giudizi meramente pragmatici circa le scelte da fare e
uniscano la tattica dei piccoli passi alla strategia delle grandi mete, dei
sogni e delle speranze collettive. C'è bisogno di protagonisti capaci di
misurarsi costantemente con l'assolutezza dei giudizi etici, con le esigenze
dell'amore di Dio e del prossimo. Non si vive di solo pane: occorre promuovere
con la vita la verità della vita, con il soddisfacimento dei bisogni materiali
la cura delle esigenze spirituali e morali. Affermava il gesuita tedesco Alfred
Delp, morto martire della barbarie nazista in campo di concentramento: «Il pane
è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è
la fedeltà mai tradita e l'adorazione vera». C'è bisogno di uomini e donne
impegnati in politica, pronti a non cedere al compromesso morale, decisi nel
rifiutare la menzogna e il vantaggio egoistico, esercitati nel misurarsi
costantemente sul giudizio morale, che non sbandierino valori non vissuti da
loro, almeno sul piano della tensione e dello sforzo onesto. Come Maritain
ritengo che l'apertura della mente e del cuore al Trascendente non solo non
tolga nulla di vero, di giusto e di bello alla vita, ma renda migliori le nostre
scelte, fortifichi i nostri cuori e ci aiuti a tirare nell'oggi del mondo
qualcosa della futura giustizia di Dio».
1 commenti:
Non bisogna avere paura i loghi ma fidarsi delle persone oneste ed impegnate.
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