L’acqua,
classificata bicarbonato-solfato-alcalina-bromo-iodica-carbonica,
ha un’efficacia terapeutica legata alla sua composizione chimica evidente a
livello delle vie aeree (cure inalatorie) e dell’apparato gastroenterico (cure
idropiniche).
Di seguito la descrizione delle Cure Idropiniche, delle Cure Inalatorie e della Fangoterapia.
LE CURE
“IDROPINICHE”.
Le cure Idropiniche, che devono essere
svolte sotto lo stretto controllo di un medico, prevedono la somministrazione
di apposite “acque minerali” come
cura per malattie a carico del fegato, dell'intestino e dell'apparato
digerente.
Tali cure riescono a raggiungere la
loro massima efficacia soltanto se vengono svolte presso le stazioni termali.
Le ragioni sono molteplici, soprattutto nell'ottica del benessere psico-fisico
che le strutture termali riescono ad infondere nei pazienti.
Agli effetti
locali dei sali minerali si aggiungono gli effetti meccanici della
"ginnastica" intestinale su cui si basa la cura. Tale ginnastica
tende a riabituare l'intestino, impigrito da una vita
carente di movimento, da una dieta incongrua o dall'abuso di lassativi, al suo normale movimento.
Inoltre, alle cure Idropiniche possono
essere associati dei “bagni”, preferibilmente in
piscina, con lo scopo di rilassare la muscolatura addominale, e dei massaggi
colici che tendono a favorire la peristalsi intestinale.
Le cure idropiniche con acque sulfuree
apportano sali minerali che favoriscono la normalizzazione dei processi
digestivi. Le “acque sulfuree” sono a disposizione per aiutare l'organismo a
depurarsi e a ripristinare funzioni impigrite o indebolite.
LE CURE
“INALATORIE”.
Le Cure Inalatorie, fatte grazie a
speciali apparecchiature, permettono di far giungere i “principi attivi” delle acque termali al
livello dell'apparato respiratorio e anche fino all'orecchio medio.
I preziosi oligoelementi contenuti
nelle acque minerali vengono a contatto con le vie respiratorie, curando tutte
le forme di infiammazione cronica ed i
processi flogistici delle mucose, nonché aiutando efficacemente a prevenire le
patologie da raffreddamento invernale e riacutizzazioni sinusitiche e
bronchitiche.
Questo tipo di cure termali può essere
vantaggiosamente impiegato anche nella risoluzione dei molteplici problemi
della voce, legati a disturbi di tipo infiammatorio, da raffreddamento e da
abuso vocale.
A livello terapeutico le principali
differenze riguardano la composizione delle acque e la dimensione delle
particelle che vi sono presenti.
Le Cure Inalatorie, oggi, prevedono
essenzialmente quattro metodiche: inalazioni caldo-umide, aerosol,
nebulizzazioni, humage.
Le acque più
utilizzate per le cure inalatorie sono le solfuree, le bicarbonate e le
solfate.
Grazie all’aerosol, che si effettua tramite mascherina o forcelle nasali, le
dimensioni delle particelle inalate consentono ai preziosi elementi delle acque
termali di raggiungere gli alveoli polmonari.
Sono utili in tutte le patologie
croniche dell’apparato respiratorio, quali riniti, rinofaringiti, faringiti,
laringiti, tracheiti, tracheobronchiti e bronchiti croniche non asmatiche.
Le inalazioni, invece, dove il paziente si pone a bocca
aperta a circa 30 cm dal bocchettone respirando lentamente e profondamente
inalando il vapore termale, rappresentano la cura preliminare ad ogni
protocollo terapeutico delle patologie delle vie respiratorie, poiché dilatano
le mucose favorendo la penetrazione degli elementi curativi contenuti nelle
acque.
Per accedere alle
suddette cure è necessario effettuare una visita medica, durante la quale il
medico potrà personalizzare il trattamento e verificare eventuali
controindicazioni.
LA “FANGOTERAPIA”.
Un trattamento termale dalle origini
antichissime, la Fangoterapia è conosciuta per il forte potere
antinfiammatorio, ma non solo.
Il trattamento prevede l’applicazione dei “Fanghi del Mar Morto” le cui proprietà consistono: nel
miglioramento generale del microcircolo sottocutaneo con evidenti effetti a
carico di cellulite e prevenzione di vene varicose; nel miglioramento dello
stato totale della pelle grazie ai micro-oligoelementi presenti in quantità ed all’effetto scrub dei Sali del Mar Morto;
nel miglioramento sensibile dell’acne se usati periodicamente, grazie all’effetto
antisettico e scrub.
I Fanghi con i Sali del Mar Morto solitamente
si utilizzano su tutto il corpo o sotto forma di impacchi mirati nella zona
maggiormente interessata o di maschere per viso e capelli, per un periodo di
tempo che varia dai 15 ai 20 minuti circa durante i quali si rimane in posa
coperti per evitare la dispersione di calore.
Utilizzati come
massaggio per cellulite e circolazione, sono perciò molto indicati anche nella
terapia di diversi tipi di acne, nonché per coadiuvare la cura di patologie del
cuoio capelluto come alcune forme di psoriasi e di forfora.
Si tratta di Fanghi che si
caratterizzano per la loro grande “purezza”,
in quanto vengono estratti dal Mar Morto con un procedimento che
elimina quasi completamente il Cloruro di Sodio –
NaCl (potenzialmente nocivo, come ormai di pubblico dominio,
se assorbito in quantità eccessive). Presenti in forma umida o polvere
secca, tali Fanghi vengono raccolti nelle rive fangose del mar morto, soprattutto
nel versante Giordano del mare.
La Fangoterapia è,
inoltre, davvero molto utile per la cura delle malattie articolari (artrosi,
alterazioni della struttura ossea, problematiche biomeccaniche…);
consigliata per lombalgie, cervicalgie, dorsalgie. Trova indicazione anche per
tendinite, borsiti, periartriti e in tutte le forme di reumatismi extra articolari,
e nell’osteoporosi.
I Fanghi del Mar Morto aiutano inoltre
a risolvere patologie da traumi e postumi di interventi chirurgici dell’apparato
muscolo-scheletrico. Gli effetti sulla muscolatura sono
analgesici, rilassanti e antinfiammatori. Ideale per completare la seduta, un
massaggio manuale tonificante.
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