16 gennaio 2014

Primo trimestre 2014: per Confindustria Valle d#Aosta situazione meno pessimistica

Confindustria Valle d'Aosta ha reso noti oggi i risultati della sua indagine trimestrale previsionale. Si tratta del primo  trimestre 2014.

L’indagine previsionale effettuata da Confindustria Valle d’Aosta su di un campione abbastanza significativo di imprese associate (27%) fotografa una situazione meno pessimistica di quelle degli ultimi trimestri.

IN SINTESI

Migliora leggermente la composizione del carnet ordini e resta sostanzialmente stabile il grado di utilizzo degli impianti. L’orientamento prevalente degli industriali valdostani è quello di non variare i programmi di investimento stabiliti in precedenza. Torna a manifestarsi per le imprese valdostane, come per lo scorso trimestre, il problema della riscossione dei crediti sia dalle pubbliche amministrazioni che dai privati. Le previsioni degli imprenditori valdostani per il primo trimestre del 2014 delineano un quadro in cui è attualmente in corso una fase di stabilizzazione. In particolare, le indicazioni per la produzione totale segnano un miglioramento rispetto all'ultimo trimestre 2013 pur restando il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti in territorio negativo.

«I risultati dell’indagineafferma il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Monica Pirovano
evidenziano come le imprese valdostane non si attendono nel primo trimestre 2014 un miglioramento
significativo delle condizioni di mercato. Il clima delle aspettative rimane improntato al pessimismo, con indicatori molto vicini ai valori dei mesi scorsi. Qualche indicazione meno negativa proviene dalle previsioni della produzione e degli ordini. È tuttavia prematuro trarre conclusioni sulla eventuale stabilizzazione del trend recessivo».

IL QUADRO CONGIUNTURALE

Migliora leggermente la composizione del carnet ordini: scende infatti al 17,39%, rispetto al 19,23% fatto
registrare nel trimestre precedente, il numero delle imprese per cui è sufficiente per meno di un mese e si
evidenzia un rialzo (che riguarda maggiormente le imprese legate agli appalti) al 47,83% (rispetto al 34,62%
del trimestre precedente) delle aziende con ordini per oltre tre mesi. Si riduce la quota di coloro che dichiarano il carnet sufficiente da uno a tre mesi, passando dal 46,15% al 34,78%.

Il grado attuale di utilizzo degli impianti, per le imprese intervistate è sostanzialmente stabile ed è pari al
61,07%. A far registrare i dati migliori è il settore dei servizi. L’orientamento prevalente degli industriali valdostani è quello di non variare i programmi di investimento stabiliti in precedenza: l’85% delle imprese non ha registrato infatti alcuna variazione. Rispetto al trimestre precedente dove nessuna azienda aveva fatto registrare una variazione in aumento, nel trimestre attuale, l’8% del campione segnala un aumento rispetto a quanto stabilito in precedenza facendo migliorare leggermente il saldo che passa da -2,94% a zero.
Per la maggior parte delle aziende intervistate la riscossione dei crediti avviene ancora in ritardo, dal
momento che si tratta di un problema riscontrato da circa il 65% del campione; passano dal 32% al 35% le
imprese che ricevono i corrispettivi concordati con un andamento normale. La media dei giorni di attesa
rispetto ai termini di pagamento pattuiti scende da 88 giorni del terzo trimestre a 71 del quarto e per le
pubbliche amministrazioni da 95 a 71 giorni.


L'EVOLUZIONE A BREVE – LE PROSPETTIVE 

Le previsioni degli imprenditori valdostani per il primo trimestre del 2014, in linea con quelle nazionali, delineano un quadro in cui è attualmente in corso una fase di stabilizzazione ed in cui si auspica l’arrivo della sospirata ripresa. La situazione è tuttavia estremamente diversificata da azienda ad azienda. 
Primi timidi segnali di miglioramento arrivano infatti sul versante della produzione, nuovi ordini e occupazione anche se si tratta di valori negativi, ma permangono dati negativi come quello sull’export, che contrariamente al dato nazionale, continua a peggiorare nel primo trimestre 2014.
Nel dettaglio, per i livelli di produzione totale, si riscontra un miglioramento rispetto all'ultimo trimestre
2013 ( da un -19,35% ad un -8,70% ) pur restando il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti in territorio
negativo.

Si evidenzia un rialzo per quanto riguarda le previsioni per l’acquisizione di nuovi ordini che vedono il 27%
di pessimisti e il 18% di imprenditori ottimisti, con un saldo ottimisti-pessimisti negativo e pari a -9,09%. A
incidere maggiormente su questo valore sono le indicazioni provenienti dalle imprese legate agli appalti.
Permangono invece le difficoltà in merito all’export: solo il 20% delle imprese intervistate indica una crescita, il 27% segnala una diminuzione, con un saldo ottimisti-pessimisti che scende ancora rispetto al
trimestre precedente (-4,55%) e che si attesta su un -6,67%.

Per quanto concerne il dato relativo agli investimenti, non si riscontrano grandi cambiamenti in quanto le imprese che si dichiarano propense ad investire per ampliamento della capacità produttiva restano intorno
al 22% (23% nel precedente trimestre) mentre per la sostituzione di impianti preesistenti la quota di imprese dal 29% passa al 33%. Purtroppo il 44% delle imprese non ha in programma nessun investimento.

Il contesto resta poco roseo per quanto riguarda l’occupazione dal momento che circa il 75% degli imprenditori valdostani indica un andamento costante ed il saldo ottimisti–pessimisti resta in territorio negativo (-8%). Anche se l’indicatore sull'occupazione fa registrare qualche miglioramento rispetto al trimestre precedente è d’obbligo essere molto cauti nell'interpretare questi segnali come anticipazioni di una possibile svolta in quanto manca una serie storica sufficientemente lunga per escludere l’effetto di stagionalità o di altri elementi non dipendenti dall'andamento del mercato. Anche sul versante del ricorso allo strumento della cassa integrazione non si rivelano grandi cambiamenti: la maggior parte delle realtà aziendali ha manifestato di non dover far ricorso a questo ammortizzatore sociale (il 69%) con un saldo che si attesta sul 30,77%.

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