Registrano tassi di risparmio in ripresa rispetto al
recente passato; sono riusciti a riportare i propri livelli di ricchezza al
livello del 2010 e la collocano in portafogli particolarmente cauti.
Sono queste le caratteristiche dei risparmiatori valdostani
evidenziate dal secondo Rapporto
dell’Osservatorio del Risparmio promosso da UniCredit e Pioneer
Investments. Lo studio, basandosi sui dati raccolti dal 1995 al 2012 e su indicazioni
predittive per il 2013, fotografa la situazione del risparmio delle famiglie in
Val d’Aosta, soffermandosi sulle tematiche complementari dei consumi e della
ricchezza finanziaria.
Il risparmio
L’analisi dei dati registrati negli ultimi anni in Valle d’Aosta
stima una ripresa del 6,5% di capacità di risparmio nell'anno nel 2013, rispetto all'anno precedente, che invece aveva registrato una sensibile flessione.
Per quanto riguarda la propensione al risparmio, ovvero
la quota del risparmio lordo sul reddito disponibile lordo, si assiste in Valle d’Aosta
a un piccolo rimbalzo rispetto all'anno precedente (10,6% nel 2012, 9,8% nel
2013), che indica una stabilizzazione del saggio di risparmio.
«Confrontando i
numeri del risparmio in Valle d’Aosta con la media Italia si può rilevare come la
dinamica riscontrata in regione sia andata assimilandosi a quella registrata sul
territorio nazionale, mentre risulti significativamente superiore rispetto alla
media delle regioni del Nord Ovest (propensione al risparmio pari a 6,8% nel
2013) afferma Francesco
Saracino, Responsabile Commerciale Area Valle D’Aosta UniCredit. In generale, l’impressione che
emerge dall’analisi UniCredit – Pioneer è che, sia a livello nazionale che di
regione, si sia in presenza di un risparmio di tipo precauzionale, che
manifesta ancora una certa preoccupazione delle famiglie nell'approcciare i consumi».
La ricchezza
«Per quanto
concerne la ricchezza (intesa coma somma delle attività finanziarie) delle
famiglie valdostane si può notare come il valore pro-capite stimato per il 2013
dovrebbe confermarsi superiore ai livelli del 2010, dopo il calo del 2011,
attestandosi a 77.400 € - continua Saracino- . La variazione rispetto al 2010 è del +1,2%, superiore al +0,7% registrato,
nel medesimo periodo, su base nazionale. Va osservato, inoltre, che la
ricchezza procapite valdostana risulta superiore rispetto alla media nazionale (pari
a 63.600 € nel 2013) di quasi 14 mila euro».
Circa la ripartizione della ricchezza emerge come i
risparmiatori valdostani abbiano un
approccio finanziario più cauto rispetto alla media nazionale, caratterizzato da
portafogli posizionati per quasi il 60% su attività liquide e riserve tecniche
assicurative.
Ne emerge un’esposizione di portafoglio complessiva
orientata verso strumenti finanziari semplici, con un profilo di rischio
contenuto ma conseguentemente anche poco remunerativi.
«Se una tale
strategia ha consentito di proteggere meglio la ricchezza in fasi di turbolenza
dei mercati, non è detto che essa rappresenti la scelta ottimale in un contesto
di graduale normalizzazione degli stessi. Infatti, una maggiore esposizione
verso strumenti professionali di gestione del risparmio (come i fondi d’investimento
o le riserve tecniche delle polizze assicurative), dovrebbe garantire un
rendimento del capitale più adeguato su un orizzonte di tempo di medio lungo
periodo» conclude Saracino.
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