In questo giorno in cui preghiamo per i nostri cari su suggerimento delle Monache benedettine di Saint-Oyen ti propongo queste parole dette da Papa Francesco durante l'omelia del 1° Novembre.
«A quest’ora, prima del
tramonto, in questo cimitero ci raccogliamo e pensiamo al nostro futuro,
pensiamo a tutti quelli che se ne sono andati, che ci hanno preceduto nella
vita e sono nel Signore.
È tanto bella quella
visione del Cielo: il Signore Dio, la bellezza, la bontà, la verità, la tenerezza,
l’amore pieno. Ci aspetta tutto questo. Quelli che ci hanno preceduto e sono
morti nel Signore sono là. Essi proclamano che sono stati salvati non per le
loro opere – hanno fatto anche opere buone – ma sono stati salvati dal Signore.
È Lui che ci salva, è Lui che alla fine della nostra vita ci porta per mano
come un papà, proprio in quel Cielo dove sono i nostri antenati.
Oggi, proprio nel giorno
dei Santi e prima del giorno dei Morti, è necessario pensare un po’ alla
speranza: questa speranza che ci accompagna nella vita. I primi cristiani
dipingevano la speranza con un’ancora, come se la vita fosse l’ancora gettata
nella riva del Cielo e tutti noi incamminati verso quella riva, aggrappati alla
corda dell’ancora. Questa è una bella immagine della speranza: avere il cuore
ancorato là dove sono i nostri antenati, dove sono i Santi, dove è Gesù, dove è
Dio. Questa è la speranza che non delude; oggi e domani sono giorni di
speranza. La speranza è un po’ come il lievito, che ti fa allargare l’anima; ci
sono momenti difficili nella vita, ma con la speranza l’anima va avanti e
guarda a ciò che ci aspetta. Oggi è un giorno di speranza. I nostri fratelli e
sorelle sono alla presenza di Dio e anche noi saremo lì, per pura grazia del
Signore, se cammineremo sulla strada di Gesù.
In questo pre-tramonto
d’oggi, ognuno di noi può pensare al tramonto della sua vita: “Come sarà il mio
tramonto?”. Tutti noi avremo un tramonto, tutti! Lo guardo con speranza? Lo
guardo con quella gioia di essere accolto dal Signore? Questo è un pensiero
cristiano, che ci da pace. Oggi è un giorno di gioia, ma di una gioia serena,
tranquilla, della gioia della pace. Pensiamo al tramonto di tanti fratelli e
sorelle che ci hanno preceduto, pensiamo al nostro tramonto, quando verrà. E
pensiamo al nostro cuore e domandiamoci: “Dove è ancorato il mio cuore?”. Se
non fosse ancorato bene, ancoriamolo là, in quella riva, sapendo che la
speranza non delude perché il Signore Gesù non delude».
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